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Piccolo post tanto per riprendere la mano...

Da Luz
Ieri ero sul tram, giornata primaverile splendida, in  t-shirt, sentivo il soffio dell'aria tiepida sulle braccia nude e guardavo Roma, mentre la linea 8 attraversava il Tevere e pensavo che è la più bella città del mondo. L'occhio mi è caduto su un manifesto pro Tibet che a lettere cubitali esortava a boicottare i prodotti cinesi. L'ho guardato, letto, riletto e non sapevo più se ridere a crepapelle o andare a guardare quale fantomatico gruppo politico, sociale, religioso, civico, l'avesse partorito.
Ma come diavolo facciamo a "boicottare" le valanghe di merci cinesi? Non ce l'ho con questa etnia, ma il maledetto mercato globalizzato per cui in Sicilia si mangiano le arance californiane e a Roma l'abbacchio argentino (che già è in commercio!),  non ci consente di fare accuratamente questa selezione. Mi sembra solo una iniziativa assurda. Si deve ripartire dalle lotte politiche, dalla difesa dei cittadini, del lavoro e dei lavoratori, dalle coscienze, siano esse italiane o straniere, dalla cultura martoriata appositamente per far sì che il popolo, anche in possesso di una laurea, sia vittima di un analfabetismo culturale profondo e venga trascinato in una brutale idiozia facile da indirizzare dove il potere vuole.
Piccolo post tanto per riprendere la mano...

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