CASTI & PURI
Ho sempre associato il dipinto del Masaccio, esposto a Firenze nella
Chiesa del Carmine, che raffigura la cacciata dal Paradiso terrestre
ai miei primi turbamenti sessuali.
Il rovello era questo: possibile che Adamo ed Eva siano stati
cacciati dall'Eden solo per aver mangiato una mela?
Perché Eva si copre il seno e l'inguine che poco prima offriva agli
sguardi innocenti del povero Adamo?
C'era qualcosa di non detto, di taciuto..ed io traevo delle
conclusioni, arbitrarie forse, ma che si coniugavano alla perfezione
con le parole che, nell'oscurità complice impregnata dai dannunziani
fumi d'incenso misti all'aspro sentore degli stoppini bruciati ai
piedi di cristi insanguinati, il sacerdote mi rivolgeva: quante volte?
Da solo o con altri? Maschi o femmine?
Ecco, le mie supposizioni trovavano conferma! Adamo ed Eva erano
stati beccati da Dio mentre facevano la stessa cosa che facevo io con
la figlia della sarta!
La storia della mela era una panzana che gli adulti rifilavano ai
bambini per non dover dare spiegazioni imbarazzanti. E Dio lo
immaginavo così: ragioniere come mio padre e invadente come mia
madre…sempre alle prese con il blocco degli appunti a conteggiare i
miei toccamenti e le mie ardite esplorazioni alla scoperta del sesso
opposto.
Se Dio era questo inesausto e inesauribile esattore occupato solo a
tenere il conto dei miei peccati per calcolare i millenni che avrei
dovuto scontare al purgatorio…ebbene, niente di strano che non mi
fosse simpatico!
Invece tutta la mia simpatia e ammirazione la riservai ad un altro
Dio. Si chiamava Zeus e lo conobbi leggendo il primo libro scolastico
che mi appassionò…il titolo era accattivante: "Dei ed Eroi". Con quel
Dio mi sarei potuto intendere alla perfezione perché avevamo gli
stessi interessi. Il mio interesse si chiamava Liliana e, per
soddisfarlo, dovevo approfittare dei rari momenti che riuscivamo a
sottrarci alle occhiute attenzioni materne.
Gli interessi di Zeus erano molteplici ed avevano nomi fantastici:
Io, Telefassa, Europa, Argiope, Pasifae, Arianna, Fedra. E che
fantasia dimostrava nel sottrarsi alla gelosia di Era. Toro
mugghiante, aquila, cigno, vento…
"Allora la giovenca pazza ridiventò fanciulla e si congiunse col
dio"…siate sinceri! Chi scegliereste tra un guardiano di mele ed un
Casanova con la fantasia di Spielberg e gli effetti speciali di
Rambaldi?
I miei ricordi non si sono risvegliati perché come Proust nel libro
"Dalla parte di Swann": "ho gustato la madeleine con Maman"…no, i miei
ricordi sono stati sollecitati, molto più prosaicamente, da un lancio
d'agenzia del Vaticano: "Il cardinale Javier Lozano Barragan,
presidente del consiglio pastorale per la cura della salute pastorale,
ha definito i nuovi modi per aiutare la gente a cambiare stile di
vita". "Dobbiamo presentare questi come i modi principali per una
efficace prevenzione delle infezioni e diffusione dell'Hiv/Aids, da
quando il fenomeno dell'Aids è una patologia dello spirito...", ha
detto. La Chiesa cattolica si oppone alla contraccezione artificiale,
compreso il preservativo, che promuoverebbe la promiscuità. Le cinque
pagine del messaggio parlano dell'importanza di rispettare i valori
religiosi e morali della sessualità e del matrimonio, chiamati
fedeltà, castità e astinenza". Nel suo messaggio di oggi, Barragan se
l'è presa anche con i media, suggerendo che promuovono uno stile di
vita immorale."
Eh, passano gli anni ma la mia interpretazione del dipinto del
Masaccio è sempre attuale!
La mela o l'AIDS c'entrano poco o nulla, sono il dito dietro cui si
nasconde il vecchio mantra: quante volte? Solo o con altri? Maschi o
femmine?
È il sesso che non si vuole accettare, è il sesso di Zeus, del
bambino, del ragazzo, dell'uomo e della donna.
Poco importa se l'Organizzazione mondiale della Sanità ha respinto
questo punto di vista, dicendo che il profilattico può ridurre il
rischio di infezione del 90%, poco importa se il test e l'oculatezza
nella scelta del partner possono ridurre i rischi, poco importa se
l'OMS ha ribadito l'importanza della sessualità…il chiodo fisso è
quello di ridurre la sessualità ad una –manovra- il cui fine sia la
riproduzione.
Allora, come impiegare i 30/40 anni che ci separano dalla
riproduzione? Con l'amore platonico?
Vediamo un po' com'era questo amore platonico. Platone, quando parla
di Erós, intende l'amore omosessuale. La conferma viene dal Simposio.
Esistono due tipi di amore, dice infatti Pausania in questo dialogo:
il primo è quello ispirato da Afrodite Pandémos, ed è l'amore
-volgare-; è l'amore che ispira gli uomini superficiali, che amano
indifferentemente le donne e i ragazzi, e che amano più i corpi che le
anime. Il secondo tipo, invece, è ispirato da Afrodite Urania e a
differenza del primo, non è lascivo: esso è quello di coloro che amano
i ragazzi. Ahi, ahi, ahi…dalla padella alla brace!
Anche al sommo filosofo bisogna rivolgere le fatidiche domande:
quante volte? Solo o con altri? Maschi o femmine? E, per pudore, è
meglio non attendere le risposte.
il Calibano
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