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Pisapia discrimina i genitori, una mamma si ribella

Creato il 16 marzo 2014 da Uccronline

PisapiaLa lobby gay ha deciso che tutti i padri e le madri non devono più essere chiamati così ma genitore 1 e genitore 2, “mamma” è una parola discriminante per chi non potrà mai esserlo in quanto si avventura in discutibili e naturalmente sterili comportamenti sessuali, per questo va abolita.

Il sindaco arancione di Milano, Giuliano Pisapia, è noto per la sua sottomissione alla pretese Lgbt e per questo ha preferito discriminare migliaia di padri e madri che, se decidono di iscrivere i loro figli alle scuole milanesi, saranno obbligati ad essere identificati con una gerarchia ingiusta (1 e 2) e tutta al maschile (genitore). Un bel regalo del rosso Pisapia alle donne milanesi in vista dell’8 marzo.

Ma è bastato l’orgoglio di una mamma per denunciare la violenta commistione tra politica “arancione” e ideologia omosessuale: «Io ho fatto la mia foto, pensavo di raccogliere solo un po’ di “mi piace” su Facebook dei soliti amici», ha spiegato la signora Bianchi. «Cosa ho provato? Un grande fastidio. Prima ho cancellato quel “genitore 1″, poi ho scritto mamma e fatto la foto», pubblicandola sul noto social network. La foto è diventata virale e ha raccolto migliaia di consensi e di condivisioni.

genitore1

Lei è Barbara Bianchi, mamma poco più che quarantenne di due gemelli di otto anni e con orgoglio ha reagito allo sfregio di essere definita burocraticamente “genitore 1″ anziché mamma. «Io sono la mamma non il genitore uno. Capito sindaco #Pisapia?», ha scritto la donna. Anche i bambini che sfortunatamente crescono orfani di un genitore, senza fare esperienza della diversità sessuale e in una situazione di forte disagio -come quelli adottati dalle coppie omosessuali- hanno il diritto, almeno, di andare a scuola. Ma non c’è bisogno di calpestare i diritti di chi è madre e padre, con grande gioia e con tanta fatica.

«Io aspetto serenamente quel giorno e quella firma per fare la mia piccola strage», promette un’altra mamma sotto la foto della Bianchi. “Dissenso” viene espresso dall’Associazione Matrimonialisti per «la scelta del Comune di Milano di modificare i moduli di iscrizione scolastica, sostituendo le parole ‘padre’ e ‘madre’ con ‘genitore 1′ e ‘genitore 2′. Si tratta di una evidente forzatura ideologica», spiega in una nota Gian Ettore Gassani, presidente dell’AMI. «Visto che nel nostro Paese non solo non sono regolamentate le coppie di fatto, ma soprattutto non sono consentite forme di bigenitorialità per le coppie omosessuali. Ergo non si capisce per quale motivo il modulo di iscrizione sia stato modificato, quando per legge l’iscrizione scolastica di un minore deve essere sottoscritta dai genitori riconosciuti in quanto tali dalla legge (biologici o adottivi)».

Per inviare la propria opinione al sindaco Giuliano Pisapia scrivere a [email protected]

La redazione


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