Magazine Diario personale
Il suono sintetico della sveglia si diffuse per la stanza.
"Computer, spegni quella maledetta sveglia!"
«Buongiorno, Eriko. È ora di svegliarsi. Sono le 07:00 del mattino.»
"...e lasciami dormire!"
«Se non ti alzi farai tardi a scuola.»
"...cinque minuti..."
«Se non ti alzi non avrai tempo per fare colazione.»
Eriko emise un grugnito.
"Computer rompipalle!"
Si mise supina, poi si alzò a sedere e si stirò schiena, braccia e gambe, ancora intorpidite dal sonno. Mentre si alzava e andava ad aprire la finestra, le sfuggì uno sbadiglio.
Passò dal bagno a rinfrescarsi, prima di cambiare la biancheria e indossare l'uniforme scolastica.
Mentre scendeva le scale, udì la voce del cronista televisivo parlare di nuovi scontri a Bayview Hill.
Nel Continente Meridionale c'era sempre qualche focolaio di ribelli pronto a sollevare una rivolta.
In cucina, Aoki-niichan consumava la sua colazione, mentre papà leggeva le news sull'hPad.
"Buongiorno" salutò Eriko, prendendo posto al tavolo.
Ad Aoki-niichan e a papà piaceva fare colazione alla giapponese, con zuppa di miso, pesce alla griglia e riso scondito; la mamma, che aveva la mania della linea, era solita mangiare pane tostato con un sottile strato di marmellata e una macedonia di frutta. A Eriko piaceva fare una robusta colazione all'occidentale. Per lei mamma, quella mattina, aveva preparato pancakes con sciroppo d'acero e spremuta di arance.
"Itadakimasu!" ringraziò Eriko.
Mangiarono ascoltando le news alla tv e discutendo della situazione nel Continente Meridionale.
Aoki-niichan fu il primo a uscire di casa: l'università era situata nel quartiere Einstein del Settore Settentrionale, a un'ora di metropolitana dal quartiere residenziale Camelia dove abitavano.
Finita la colazione, dato un bacio a papà e un abbraccio alla mamma, recuperati hPad, miniPhone e portafogli in camera, Eriko sostò nell'atrio per infilarsi cappotto e scarpe.
"Ittekimasu!" esclamò.
La mamma si affacciò dalla porta della cucina per darle il suo "Itterasshai!"
Eriko uscì e raggiunse gli amici Naoko e Mamoru che l'aspettavano nell'atrio del palazzo.
Una squadriglia di aGear sfrecciò nel cielo proprio sopra le loro teste, quando uscirono in strada.
I tre amici non ci fecero caso e s'incamminarono verso l'istituto scolastico.
Il professor Shinji Hosoda era un ometto sui quarant'anni, con una calvizie incipiente e una spruzzata di sale e pepe tra i radi capelli neri, la pelle macchiata di nicotina e gli abiti che odoravano di tabacco, anche se si cambiava tutti i giorni e veniva sempre a scuola con eleganti completi giacca e cravatta.
Portava un paio di hGlasses con le lenti squadrate, insegnava storia e aveva un brutto carattere.
Erano le quattro del pomeriggio. Sulla lavagna olografica alle sue spalle era disegnato un grafico sbilenco che voleva essere la linea temporale della storia recente della Federazione, ma somigliava di più allo scarabocchio di un bambino, da cui partivano frecce stilizzate che terminavano in una orribile grafia che rendeva l'impasto di hiragana, katakana e kanji di Hosoda praticamente indecifrabile.
Hosoda era l'unico, tra i professori, a insistere nel voler utilizzare l'alfabeto giapponese.
Quella di utilizzare lo standard Unicode GSF-3 era una convenzione adottata da tutte le scuole della Galassia. Nelle scuole giapponesi si insegnavano anche la lingua e l'alfabeto giapponesi, ma Hosoda era l'unico del corpo insegnanti a pretendere di voler fare lezione in giapponese.
Un ragguaglio da parte del preside lo aveva dissuaso dallo spiegare in giapponese, ma per quanto riguardava le scritte sulla lavagna, era stato Hosoda a vincere.
Le lezioni di Hosoda erano terribilmente noiose e solo un pugno di studenti seguivano la spiegazione: la rappresentante di classe Mikuru Sugimoto, sempre così ligia al dovere; Kaori Asada, Minato Tachibana e Sakura Hoshino della Commissione Disciplinare, il cui referente era, appunto, Hosoda; Kanade Yamaguchi del Consiglio studentesco e la secchiona della classe Yuzuriha Kondou.
Eriko ascoltava distrattamente riempiendo il blocco note dell'hPad di disegnini.
Daiichi-kun si era addirittura addormentato sul banco e un filo di saliva gli colava dalla bocca aperta.
"Matsuyama! Svegliati! ...e asciugati la bocca! Se ti becco un'altra volta a dormire sul banco ti spedisco dal preside!" sbottò Hosoda, interrompendo momentaneamente il discorso per richiamarlo. "Asahina! Smetti di scarabocchiare sul blocco note e vai a pagina 28 del libro di testo!"
Eriko smise di disegnare, chiuse il blocco note e tornò al libro di storia.
"Così va meglio. Per chi si fosse sintonizzato solo adesso, stavo spiegando che Genesis è la colonia di più antica fondazione. I primi coloni sono giunti con una nave generazionale. Cos'è una nave generazionale? Matsuyama!"
Daiichi-kun sollevò su Hosoda una sguardo vacuo.
"Non lo sai? No? Un meno sul registro! Sugimoto, tu lo sai cos'è una nave generazionale?"
"Una nave generazionale è una nave sprovvista sia di tecnologia wormhole, sia di warp drive, la cui propulsione è fornita da un motore a fusione nucleare, costruita per sostenere la vita al suo interno per un lungo periodo di tempo, il cui equipaggio è appositamente selezionato per favorire il sorgere di una piccola comunità di individui all'interno dell'astronave e per riprodursi, trasmettendo alle giovani generazioni le conoscenze teoriche e tecniche necessarie a riprodurre la tecnologia trasportata sulla nave stessa per la fondazione di una società tecnologicamente avanzata sul pianeta di arrivo."
"Molto bene, Sugimoto. Non mi aspetto niente di diverso dalla nostra rappresentante di classe. Com'è fatta una nave generazionale? Asahina?"
Eriko lanciò un'occhiata allo schema della nave generazionale Mirai sul libro di testo.
"Si tratta di una grossa e lenta astronave costituita da diversi moduli. Nella parte terminale della nave si trova il modulo detto core drive, contenente il reattore a fusione nucleare che fornisce la spinta. Il core drive fornisce inoltre energia al resto della nave. Lungo il corridoio tubolare di raccordo tra la poppa e la prua della nave si trovano gli altri moduli: a poppa, i container con i materiali inerti, per la costruzione di edifici, strade, ponti, infrastrutture per le comunicazioni, veicoli e centrali a fusione nucleare; tra i container con i materiali inerti e i due moduli habitat si trovano quattro piccole serre per le colture idroponiche; infine, a prua della nave, si trovano i moduli habitat, a forma di anello, in lenta rotazione attorno al raccordo tubolare centrale per simulare la gravità artificiale e l'antenna per le comunicazioni a lungo raggio."
"Bene, Asahina. Ti meriteresti un più sul registro se non trascorressi le mie ore a scarabocchiare sul tuo hPad. Il progetto per la colonizzazione di Genesis, allora conosciuto con il nome dell'astro Gliese 876, fu inaugurato nell'anno 2094 sotto la direzione di Chris O'Neill della NASA e Yuki Nagano della JAXA. Della NASA e della JAXA ne abbiamo già parlato, ma studiate bene la parte sulle agenzie spaziali dell'epoca e i loro acronimi perché li metterò nel test della prossima settimana. Ovviamente il progetto era troppo oneroso per i soli Giappone e Stati Uniti e parteciparono anche altre agenzie e più precisamente l'ESA e l'Agenzia Spaziale Cinese. L'equipaggio fu scelto tra astronauti appartenenti alle varie agenzie. I primi coloni furono quindi di nazionalità statunitense, giapponese, tedesca, italiana, francese e cinese. Il progetto fu denominato Mirai e Mirai fu il nome che attribuirono alla nave. Cosa significa 'mirai'? Matsuyama!"
Matsuyama distolse lo sguardo.
"...e io che ne so?" borbottò tra sé. "Mica lo parlo, io, il giapponese."
"Vergogna! Matsuyama! Questa è una scuola giapponese! Il giapponese è una materia d'indirizzo!"
Kaori si lasciò sfuggire un risolino.
"Daiichi-kun ha 4 in giapponese, Hosoda-sensei!"
"Grazie, Asada. Sei sempre la solita, insopportabile saputella, eh? Nessun altro sa cosa significa 'mirai'? Asahina?"
"Significa 'futuro'."
"Bene, bene. Un più sul registro, nonostante gli scarabocchi. Parliamo del viaggio della Mirai. La nave è stata costruita nei cantieri spaziali orbitali di Tritone, satellite di Nettuno, tra il 2093 e il 2094. La nave fu lanciata il 10 settembre del 2094 e giunse a destinazione quarant'anni dopo, nel 2134. Nel frattempo, sulla Terra, la tecnologia dei viaggi spaziali progredisce. Viene implementata la propulsione materia-antimateria o nucleo di curvatura. La tecnologia è ancora allo stadio di prototipo: devono passare decenni prima che si giunga alle odierne warp drive, il cui progetto è basato sul motore di Alcubierre. Questo genere di propulsore può essere montato solo su navi piccole, poco più che navi da ricognizione, ma agili e veloci, con le quali i terrestri cominciano la colonizzazione degli astri più vicini al Sistema Solare: Proxima Centauri, Upsilon Andromedae, Epsilon Eridani, 55 Cancri. Sono passati circa vent'anni dalla partenza della Mirai. Come previsto dal programma di viaggio, la Mirai invia un segnale sulla Terra, ma, essendo dotata di tecnologie di comunicazione convenzionali, il segnale impiega due anni per giungere a destinazione e altrettanto tempo impiega la risposta della Orbis, la nuova agenzia spaziale della neonata Federazione Terrestre, a raggiungere la Mirai, informando i futuri coloni della partenza del progetto Stardust, ovvero il progetto di colonizzazione degli astri vicini con navi dotate di nucleo di curvatura. Purtroppo la Mirai non riceverà mai il messaggio, poiché un guasto all'antenna, che l'equipaggio non sarà in grado di riparare, renderà la nave sorda e muta fino al suo arrivo su Gliese 876. L'equipaggio della Mirai giunge comunque a destinazione e porta avanti il programma di colonizzazione come previsto. Cosa succede nel frattempo sulla Terra? Takeshi."
Hideo-kun sollevò sul professore uno sguardo sornione.
"Quindici anni dopo l'invio delle prime navi-scout a curvatura sulle stelle più vicine al Sistema Solare, viene completato a livello operativo lo studio per viaggiare sfruttando i wormhole tramite la tecnologia dei TransGate. I primi TransGate vengono installati in orbita alla Terra e ai pianeti colonizzati nei Sistemi di Proxima, Andromeda, Eridani e Cancer. Altre navi-scout con i materiali necessari a costruire nuovi TransGate vengono inviate nei Sistemi di Polluce, Gliese 581, WASP-3, COROT-9 e COROT-6. Nasce la Federazione dei Pianeti. Tramite i TransGate viene implementato un sistema per le comunicazioni intergalattiche. Intorno agli anni '50 del 2100, viene finalmente realizzata la prima warp drive per le grandi navi stellari, sul modello teorico del motore di Alcubierre. Si esplorano nuovi Sistemi stellari, si colonizzano nuovi pianeti, la Federazione dei Pianeti diviene Federazione Galattica."
"Molto bene, vedo che hai studiato la lezione, Takeshi. Anche a te un bel più sul registro. Torniamo alla nostra colonia neonata. I coloni battezzano il Sistema Gliese 876 con il nuovo nome di Genesis e il pianeta su cui si stabiliscono Genesis Primo. Col tempo Sistema e pianeta finiranno per essere chiamati con lo stesso nome. La colonia si espande rapidamente. Intorno agli anni '60 del 2100 un terzo del Continente Meridionale è già stato colonizzato e Genesis City, la capitale planetaria, sta crescendo rapidamente nel Continente Occidentale, fino a occuparne l'intera superficie. Il Continente Orientale, povero di risorse, viene inizialmente esplorato da alcuni team di ricerca e poi abbandonato. La colonia dispone di una tecnologia avanzata per gli standard degli anni '90 del XXI secolo, ma obsoleta rispetto a quella posseduta dalla Federazione. La prima nave federale giunge su Genesis, con il necessario per costruire un TransGate, nel 2169. È una nave di classe Orion dotata di warp drive. La classe Orion, descritta a pagina 30 del vostro libro di testo, è un tipo di fregata militare che si utilizzava negli anni '60 del XXII secolo, poi sostituita dalla classe Sirius negli anni '80 e dalla classe Vega nella prima metà del XXIII secolo. Agli inizi del XXIV secolo viene sostituita con un tipo di incrociatore leggero conosciuto come classe Nebula. Trovate gli schemi delle navi nell'appendice C del vostro libro di testo. Studiate come sono fatte perché lo metterò nel test. Nel 2169 Genesis è in pieno sviluppo, ma, isolati dal resto della Galassia e dal pianeta madre, i coloni non sono riusciti a raggiungere un livello tecnologico che possa competere con quello della Federazione, per cui la USS Grenada, questo il nome della nave che giunge su Genesis dopo un silenzio di circa 70 anni, appare tanto più avanzata e per questo minacciosa. Per quale motivo Genesis è stato ignorato fino a questo momento? Yamagishi."
Chiyo-chan arrossì fino alla punta delle orecchie e nascose parte del volto con l'hPad.
"Perché dopo il primo messaggio giunto sulla Terra intorno al 2114, non ci sono più stati contatti. Era opinione di molti che la Mirai non fosse mai giunta a destinazione... e la priorità era stata data ad altri progetti. Nel 2169 fu deciso di inviare la USS Grenada a Gliese 876 per includere l'astro nei piani di espansione della Federazione... ma l'equipaggio non si aspettava di trovare il pianeta colonizzato..."
"Yamagishi, non hai più dodici anni! Smettila di comportarti come una scolaretta delle elementari!"
"S-sì, s-sensei..."
"Itsuki, ce lo vuoi spiegare tu cosa succede, quando l'equipaggio della USS Grenada inizia a costruire il TransGate in orbita a Genesis Primo?"
"Ma certo, sensei" rispose Sora-kun, con sicurezza. "Nonostante il capitano della Grenada abbia ottenuto il nulla osta delle autorità di Genesis, durante la costruzione del TransGate avvengono numerosi atti di sabotaggio. In un primo momento viene sabotata solo la struttura, ma si verifica un crescendo di atti di sabotaggio e di recriminazioni da parte del capitano della Grenada, cui la classe dirigente di Genesis non riesce a far fronte. La tensione sfocia, cinque anni dopo, in un vero e proprio attentato ai danni del personale, con la morte di due operai e del capocantiere. Scoppia il caos. Il capitano della Grenada chiede rinforzi e altre due fregate classe Orion e un incrociatore pesante classe Dreadnought vengono inviati su Genesis per sedare la rivolta. Genesis, tuttavia, non è l'unico pianeta ai ferri corti con la Federazione. La situazione degenera rapidamente. Si apre l'epoca delle guerre dei TransGate."
Hosoda lanciò un'occhiata all'orologio della lavagna olografica. Tra poco sarebbe suonata la campanella.
"Per oggi ci fermiamo qui. La prossima settimana parleremo delle guerre coloniali e della nascita del movimento per la libertà delle colonie 'Sinn Féin', dal nome di un antico movimento separatista irlandese. Studiate bene la lezione alle pagine 28, 29 e 30 e l'appendice C perché saranno nel test."
Eriko raggiunse Naoko e Mamoru nel cortile della scuola.
"Ultima ora con il prof. Hosoda, non t'invidio, Eriko" commentò Mamoru.
"Tu, invece?"
"Educazione fisica. Ho stracciato la squadra avversaria a pallacanestro!"
"Vuoi dire, tu e la tua squadra, avete battuto gli avversari a pallacanestro."
"Mamoru è convinto che i suoi compagni non ce l'avrebbero fatta, senza di lui" intervenne Naoko.
"Sono un astro nascente del basket!"
Naoko gli diede un buffetto sulla fronte. Siccome lui era più alto, dovette alzarsi in punta di piedi per farlo.
"Scendi dalle nuvole, sbruffone!"
"Che ne dite se andiamo a rilassarci da Yumeiro?" propose Eriko.
"Non potremmo prendere un gelato mentre torniamo a casa?" replicò Mamoru. "È tardi e domani ho il test di matematica."
"Tanto, una volta arrivato a casa, ti metteresti a giocare ai VirtuaGiochi!" ribatté Naoko.
"Io ho bisogno di andare in centro a fare alcune compere" disse Eriko.
"D'accordo" s'arrese Mamoru. "Andiamo a prendere la metro, allora."
Mamoru sedeva su una panchina nell'atrio della stazione e aspettava che Eriko e Naoko finissero di fare compere. Era distrutto. Le ragazze si erano fermate davanti a ogni singola vetrina!
Lo sguardo perduto oltre il lucernario, fissava distrattamente le nuvole porpora nel cielo di fuoco.
Il suo sguardo fu attirato da una squadriglia di aGear in volo verso est, ma le voci concitate di Eriko e Naoko catturarono la sua attenzione e lo costrinsero a distogliere lo sguardo per alzarsi e andargli incontro. Era inquieto. Gli aGear delle FDP non si dirigevano mai a est, sempre e solo a sud.
"Ragazze, ma avete visto che ore sono?"
"Che noioso! Sembri mio padre!" protestò Naoko.
"Ho fame e sono stanco!"
Naoko avvertì il suo brusco cambiamento d'umore e si astenne dal provocarlo oltre.
"Okay, Mamoru. Anche noi abbiamo fame e siamo stanche, vero, Eriko?"
Eriko, che si era fermata a guardare il cielo, solcato da due squadriglie di aGear in formazione, anch'esse dirette a est, abbassò lo sguardo e focalizzò l'attenzione su Mamoru e Naoko. Annuì.
La voce registrata dell'annunciatrice avvertì dell'arrivo del treno.
I tre amici corsero alla banchina e saltarono su una delle carrozze centrali.
Quando il treno lasciò la banchina, il cielo venne coperto dalle sagome scure delle navi da sbarco e degli aGear della Federazione. Altre squadriglie di aGear delle FDP conversero sulla loro posizione.
Nel momento in cui l'Organizzazione Sinn Féin inviò i propri droni da combattimento, fu battaglia.
I colpi lanciati a vuoto e quelli che mancarono il bersaglio, proseguirono la loro corsa verso la città, colpendo edifici, strade, ponti, viadotti, binari ferroviari.
Un proiettile vagante si sfracellò contro la stazione da cui era partito il treno su cui viaggiava Eriko.
L'onda d'urto si propagò all'interno della galleria, fece impazzire gli strumenti e il treno deragliò.
Eriko se ne accorse solo quando recuperò conoscenza. Giaceva supina e aveva un taglio sulla fronte.
Si alzò sulle ginocchia, facendo leva sulle mani. Almeno i suoi arti rispondevano correttamente.
L'assenza di dolore le confermò di non essersi rotta qualche osso nella caduta.
Fece per guardarsi intorno, ma le luci erano saltate, comprese quelle d'emergenza. Era buio.
"Mamoru! Naoko!" chiamò.
"Sono qui" rispose Mamoru, alla sua sinistra. "Ho un braccio rotto."
"Naoko sta bene?"
"Non lo so."
"Puoi alzarti? Riesci a camminare?"
"No... Devo essermi rotto anche una gamba. Tu?"
"Solo un graffio."
Cercò la borsa nel buio e chiuse le mani sulla tracolla. Frugò al suo interno finché non trovò il miniPhone. Il suo miniPhone era un modello soft di KeroKero, di gomma morbida a forma di ranocchia. Quand'era acceso, gli brillavano gli occhi. Alla luce del miniPhone, si guardò intorno.
Riusciva a distinguere solo le sagome ma l'illuminazione del miniPhone bastò per farle trovare la porta più vicina. La raggiunse e fece forza sulla leva d'emergenza.
"Vado a cercare aiuto!"
Saltò giù e corse lungo i binari, verso uno spiraglio di luce che si fece via via più intenso e più largo.
Si rese conto che la stazione era solo un paio di vagoni più avanti, ma, quando fu all'aperto, scoprì che non c'era più e al suo posto si ergeva un cumulo di macerie fumanti. Le fiamme non avevano ancora raggiunto i vagoni di coda, ma era solo questione di minuti prima che il treno prendesse fuoco.
"Attenta!"
Si sentì afferrare e sbattere a terra. Chiunque fosse, le fece da scudo con il proprio corpo, quando un boato fece tremare la terra e incendiò l'aria, che divenne incandescente.
Il soldato si rialzò ed Eriko si rese conto che l'aveva trascinata a terra con sé per proteggerla dall'esplosione.
"Wright! Portala via da qui!"
"No! Mamoru! Naoko! I miei amici sono là dentro!"
Senza pensare, Eriko cominciò a correre verso la galleria, ma un secondo soldato la fermò.
"Non c'è più niente da fare!"
Per un lungo istante Eriko fissò le fiamme. Poi emise un urlo di dolore e si accasciò nelle sue braccia.
"Wright! Cosa aspetti! Portala via!"
"Subito, sergente!"
Wright le circondò delicatamente le spalle con le braccia e la sospinse verso un mezzo blindato.
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