Nell’area discussioni del gruppo linkedin Business Club 2.0 Milan-IN Dino Gruppuso ha aperto una discussione davvero interessante e di estrema attualità centrata sul fatto che le aziende struttura portante del nostro sistema produttivo – le PMI – non fanno marketing o se lo fanno lo fanno a modo loro disconoscendo la dottrina vigente.
Il mio commento si conclude con una proposta-invito, precisamente:
Le caratteristiche del mainstream del marketing management oggi predominante nelle PMI italiane è ancora quello descritto? Quali saranno nel prossimo futuro? e perchè?
Quale marketing è in azione nelle PMI italiane?
Ecco per dare risposte a queste domande tempo fa ho creato uno strumento di monitoraggio basato su indagine online ( www.bellaimpresaitalia.it) .
Lo strumento c’è ancora ma è in stand by perchè non ho il tempo di promuoverlo e di segurlo come dovrebbe. Si potrebbe qui costituire in rete un gruppo di lavoro che lo migliori e lo faccia proprio E LO RENDA STRUMENTO DI LAVORO QUALE è. AL SERVIZIO DI TUTTI GLI INTERESSATI.
Mi piacerebbe molto. Fatemi sapere. www.bellaimpresaitalia.it
inizio testo commento gruppo di discussione
Buongiorno a tutti. Ho letto con estrema attenzione tutti i post perchè è da mò che il problema posto da Dino mi…assilla (?), professionalmente e no, e che provo a sintetizzare secondo una visione volutamente provocatoria : IN ITALIA, UNO DEI PIU’ ANTICHI MESTIERI DEL MONDO SI FA (spesso male) MA NON SI DICE, PERCHE’?
Vado ad argomentare la questione ben sapendo che lo faccio in primis per tentare di schiarirmi un poco le idee nonchè per alimentare il dibattito in corso.
Assunto di base: (tu persona) SE VENDI QUALCOSA A QUALCUNO (altra persona) E VUOI CHE QUESTI CONTINUI A COMPRARTI STAI FACENDO MARKETING.
Corollario: certo poi per le note esigenze di formalizzazione tipiche delle grandi aziende le attività implicite nell’assunto di base sono state parametrizzate in una funzione aziendale supportate e codificate da una pletora di manuali universitari, manuali di business school e non solo, secondo la ben nota logica del famoso tunnel (diventato oggi non più lineare ma QUASI circolare): mi conosci? mi consideri? mi scegli? mi ricompri?
Torniamo all’Italia e alle sue 6.104.067 imprese.
Tolte qualche decina di grandi imprese e le ditte individuali (3.432.916) e le micro aziende (sotto i 10 dipendenti) – abbandono un attimo la codifica europea delle imprese – ci rimangono:
a) un centinaio di migliaio di piccole e medie imprese, (stragrande maggioranza di CONTOTERZISTI)
b) poco più di 4000 aziende del cosiddetto quarto capitalismo
c) poco meno di due centinaia di Campioni nascosti e multinazionali tascabili
L’ipotesi è che insieme alle poche decine di grandi imprese sono le imprese A, B, C, a dover assicurare la CRESCITA (SOSTENIBILE) PAESE fondata su una ben precisa visione della capacità competitiva dell’Italia nel mondo. E questa impostazione IMPLICA decisamente la capacità “politica” di mettere insieme il puzzle delle categorie fondamentali dell’agire competitivo:
- il rischio imprenditoriale
- le risorse finanziarie
- i prodotti e i processi interni
- le persone e la loro formazione ed engagement
- andare su e nei mercati (il marketing) e lì starci nel tempo
Abbiamo imparato e compreso – da studi e ricerche – che queste aziende (in particolar modo B e C) sono orientate al mercato per necessità di sopravvivenza e in esse le attività di marketing e di vendita sono fra loro strettamente integrate.
Nella stragrande maggioranza manca un reparto o una funzione espressamente delegata a gestire le attività più propriamente di marketing e, quindi, i venditori esprimono nei fatti la “filosofia d’impresa” e rappresentano la chiave del successo di molte strategie di nicchia , più propriamente basate sul processo (il come fare) piuttosto che sul risultato (il cosa fare).
Il cliente è spesso conosciuto personalmente, e si adatta l’offerta in base al sue esigenze. Ne consegue che, il modello organizzativo è a piramide piatta e rovesciata: la vocazione è al problem solving del cliente e i venditori sono il front office interno ed esterno e strumento di autentica differenziazione dell’offerta.
Il marketing è una attività diffusa interiorizzata ma non formalizzata quasi a richiamare l’esigenza di un coordinatore (alter ego, braccio destro del titolare, ma con la stessa vocazione imprenditoriale), dotato sia di competenze specialistiche di marketing e di elevate competenze emotive e relazionali in grado di motivare gli individui capaci produrre risultati superiori alla somma delle parti.
Infine stiamo comprendendo a nostre spese (e non vorrei essere accomunato a chi blatera nei convegni o in tv di crescita, ricerca e innovazione ma qui sposo le tesi di Vittorio D’amato applicate al sistema paese) che per competere nel mondo dovremmo sapere mettere insieme questi ingredienti: PASSIONE, UNICITA’, COMPETENZA E VALORE (ma la politica dovè?)
Più fiducia: tratta un uomo così come è e resterà tale, tratta un uomo come può e deve essere e diventerà come può e deve essere (ci ricorda qualcosa?)
Dall’eccellenza alal unicità: basta con l’eccellenza dobbiamo essere drammaticamente differenti ovvero unici;
Reinventarsi strategicamente: l’unico modo per battere la concorrenza e smettere di cercare di battere la concorrenza.
Le caratteristiche del mainstream del marketing management oggi predominante nelle PMI italiane è ancora quello descritto sopra? Quali saranno nel prossimo futuro? e perchè?
Ecco per dare risposte a queste domande tempo fa ho creato uno strumento di monitoraggio basato su indagine online ( www.bellaimpresaitalia.it) .
Quale marketing è in azione nelle PMI italiane?
Lo strumento c’è ancora ma è in stand by perchè non ho il tempo di promuoverlo e di segurlo come dovrebbe. Si potrebbe qui costituire in rete un gruppo di lavoro che lo migliori e lo faccia proprio E LO RENDA STRUMENTO DI LAVORO QUALE è. AL SERVIZIO DI TUTTI GLI INTERESSATI.
Mi piacerebbe molto. Fatemi sapere. www.bellaimpresaitalia.it
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Questo post è stato pubblicato il settembre 22, 2010 alle 11:06 am ed è archiviato in Piccola e Media Impresa italiana, Ricerche di Mercato per la PMI. Segui i commenti a questo post con il feed RSS 2.0. Puoi lasciare una risposta, o mandare un trackback dal tuo sito.