Alla scadenza della tappa antartica dell’Abbecedario Culinario Mondiale finalmente anche io posto la mia ricetta
Siet ben coperti?! …perchè qui in Antartide fa un freddo boia! ;)
La carovana continua girare e siamo arrivati alla J di Juan Carlos Base, una delle circa 80 basi presenti in questo lontano e freddo continente!
Brii, la nostra ambasciatrice per questa tappa ha preparato un post interessantissimo dove ci racconta tantissime cose su questo continente che una vera popolazione non ha. Ci racconta, delle stagioni, dei brevi periodi di sole e delle lunghe notti che continuano per mesi! …e ci racconta di cibo ovviamente!
Come immaginerete, una vera e propria cucina questa terra non ce l’ha ma chi vive nelle basi cucina eccome, cucina ricette dei propri paesi ma anche di altri e cucina solo certi tipi di ingredienti… Soprattutto cibo secco, liofilizzato, in scatola ed ovviamente congelato. Da Brii inoltre ho scoperto che ci sono anche delle serre dove coltivano un po’ di verdure fresche ma che ci sono anche semi che non si possono né portare né coltivare, come quelli delle brassicacee (cavoli etc) e del prezzemolo! Non si usa olio ma solo burro e niente latte (se non in polvere) o latticini! Ci sono peró le uove che ben surgelate durano mesi.
Brii attenta e precisa ha chiesto info perfino all’USAP (United States Antarctic Program), che le ha inviato il menu di una loro settimana di aprile.
Se questa terra lontana vi affascina e vi incuriosisce, vi consiglio di leggere il post di Brii e se volete anche il sito The Antarctic book of cooking and cleaning, sito che racconta e anticipa un libro che verrà pubblicato a breve (il 5 maggio) e dove si racconta dell’esperienza che un gruppo di volontari hanno vissuto nel 1996, durante un’estate australe, proprio in Antartide, in collaborazione con una spedizione russa, per ripulire un’isola di questo continente. E siccome una parte importante della vita quotidiana è data dal sostentamento, ecco che il libro racconta anche di cibo e ricette! :) …se incuriosisce voi come me date un’occhiata al loro sito che anticipa il libro! :)
Tra le tante idee che mi erano balenate in testa per questa tappa, ahimè son riuscita a farne solo una, il tempo mi è scivolato via …ma almeno una ricetta nuova (oltre ad alcune vecchie adatte al caso che ho unito) son riuscita a farla e l’idea mi è venuta dal consiglio di Brii di andare a spulciare tra le varie scatolette che avevamo in dispensa!
Cosí quando ho visto la scatoletta di carne in scatola mi si è illuminata la lampadina e mi son pure ricordata di un libro dedicato a questo tipo di carne che avevo comprato in Inghilterra.
Il libro nello specifico é dedicato alla piú famosa marca di carne in scatola, la Spam (Special Process American Meat), prodotto della Hormel, azienda americana, il cui prodotto ebbe enorme importanza in tempo di guerra. Il libro oltre a dare tante ricette con questo tipo di carne racconta la sua storia con un sacco di immagini risalenti appunto agli anni ’40 e alla guerra.
Molti potranno storcere il naso davanti ad un prodotto simile, ma come per ogni cosa (brioche, biscotti, salse etc) bisogna guardare cosa c’é dentro e la Spam ha sempre promosso l’alta percentuale di carne ed in ogni modo mi piace pensare che per molte persone che non possono permettersi altro, poichè in condizioni estreme (come anche in Antartide) questo tipo di prodotto possa essere utile!
Io non ho usato la vera Spam ma nei supermercati se ne trovano diversi tipi simili, cercate di prenderne di buona qualitá, ce ne sono con solo il 35% di carne di suino (evitatele) ma anche di buone con piú del 90% di carne di maiale.
Io con la mia scatoletta della dispensa c’ho fatto queste polpettine dagli aromi mediterranei, basilico, pomodori secchi, senape e olive nere (non sott’olio). Il tutto cotto con un filo di burro (visto che l’olio lí non si usa) ma volendo secondo me si possono fare anche al forno, infondo poi son tutti prodotti cotti! :)
- 200 gr di carne di suino in scatola
- 3 cucchiaini di senape di digione
- 6 pomodori secchi
- 16 olive nere
- 6/7 foglie di basilico
- pangrattato
- burro
Frullate la carne con olive, basilico, pomodori secchi e senape. Formate delle polpettine schiacciate e passatele nel pangrattato. Lasciatele riposare in frigo una mezz’oretta. Scaldate in padella due cucchiai di burro e cuocete le polpette pochi minuti per lato, finchè leggeremente dorate.
Mediterranean Spam Patties
The World Culinary Abc is now discovering what do they eat in Antarctica… We chose, for the letter J, the Juan Carlos Base, one of about 80 bases situated in this far and cold continent.
Brii, our ambassador for this stop-over has prepared a very interesting post where she tells us many things about this continent which doesn’t have a real population. She tells us about the seasons, the short periods of sun and long nights that continue for months! … and she tells us about food of course!
As you can imagine, this country doesn’t have a proper cuisine, but who lives in the many bases usually eat the cusine of their own countries or even foreign ones. Anyway they all have to use some kind of ingredients… such as dry, dehydrated, canned and frozen food. Thanks to Brii I also discovered that there are also nurseries where they grow some vegetables but not all seeds can be sowed, some are forbidden, like those of the Brassicaceae family(cabbage etc.) and parsley! Then in Antarctica they don’t use oil or milk but only butter and powdered milk.
If this distant land fascinates you and you are curious to know more about Antarctica kind of life, I also recommend you to have a look at the website of The Antarctic book of cooking and cleaning, a website that anticipates a book that will be published soon (May 5) and which tells about the experience that a group of volunteers who lived in Antarctica during the austral summer of 1996. They went there to collaborate with a Russian expedition, to clean up an island of this continent. And as an important part of daily life is food, this book includes also many recipes! :)
I had many ideas about what to cook for this antarctic stage but time slipped away too quickly for me and I managed to make only one… and the idea came from what Brii said about searching for abandoned and forgotten canned food …hidden at the end of our pantry!
So when I saw the can of corned beef in my pantry, I thought to cook something with it and it also reminded me of a book I had, dedicated to this type of meat.
The book is specifically dedicated to the most famous brand of canned meat, the Spam (Special Process American Meat), product of Hormel, an American company, whose product had enormous importance during war times. The book as well as giving many recipes with this type of meat, it also tells about its story with a lot of pictures dating back to the 40s.
I know that processed food is not the best one, but as with everything (store bought cakes, biscuits, sauces, etc.) you have to look what there is inside and Spam has always promoted the percentage of meat and anyway I like to think that for many people who can not afford anything else, because in extreme conditions (such as in Antarctica or during war times) this kind of product can be useful!
I have not used the real Spam, cos I can’t find it in our supermarkets but anyway there are different types of canned meat, some with poor quality with only 35% of pork meat (avoid them) and others with more than 90% of meat, which are the one I used.
With my canned meat I made some patties with a medieterranean flavour thanks to basil, sun-dried tomatoes, mustard and black olives (not in oil). I cooked them with a little butter (since the oil is not in use) but, in my opinion, you can also bake them in the oven just to make them crispier, cos anyway all food used is already cooked. :)
- 200 gr of canned meat such as Spam or other kind of corned beef
- 3 tsp dijon mustard
- 6 sundried tomatoes
- 16 black olives
- 6/7 basil leaves
- breadcrumbs
- butter