Una riga di fumo quasi invisibile saliva al soffitto dalla candela appena spenta. La luce della luna filtrava attraverso le fessure delle pareti, una luce bluastra, dello stesso colore del mantello del diavolo. Pensai alle parole del prete: “Polvere, polvere siamo!” Era come arrabbiato, quel prete, arrabbiato perchè ci sentiva increduli, come se non sapessimo d’essere polvere. Aveva torto, lo sapevamo, anch’io lo sapevo, ero polvere, sì, ma innamorata, come diceva sempre zia Mami che sapeva a memoria tante poesie. La risacca continuava a scuotere il tavolato del pavimento, ma quando una nuvola si portò via il mantello del diavolo io scivolai nel sonno.
Un’anima che ha avuto un dio per carcere,
vene che a tanto fuoco han dato umore,
midollo che è gloriosamente arso,
il corpo lasceranno, non l’ardore,
saranno cenere, ma avranno sentimento,
polvere saranno, ma polvere innamorata.
Francisco De Quevedo
Uno tra i miei libri preferiti, ti fa vedere Venezia in maniera ancora più magica di quello che già è… un libro per ragazzi ma da leggere anche se non lo siete più perchè “ogni cosa è senza scopo, ma è avvincente perchè la viviamo”
-”Polvere innamorata” Andrea Molesini-
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