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Ponte Marocco-Spagna-Italia: maxi blitz antidroga dei Carabinieri e della Guardia Civil, in arresto 14 persone

Creato il 07 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Operazione dei Carabinieri e della Guardia Civil, questa notte, che hanno dato esecuzione a provvedimenti di arresto emessi dalle Autorità Giudiziarie nazionali, nei confronti dei componenti di un gruppo criminale di narcotrafficanti operanti in Spagna e in Italia, accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La droga proveniente dal Marocco, veniva stoccata anche in Francia. In totale sono state arrestate 14 persone. Grande l’operazione-cooperazione di Eurojust, l’organismo internazionale per il coordinamento delle azioni penali tra le magistrature degli stati membri dell’Unione Europea.

(Foto © lapresse.it)

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L’indagine “Teodosio”, dei Carabinieri italiani e della Guardia Civil spagnola. In Italia i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia a carico di 2 persone, un ventiduenne romano ed un quarantaquattrenne venezuelano, entrambi operanti su Roma, mentre in Spagna i militari dell’Unità Antidroga e Criminalità Organizzata [EDOA] della Guardia Civil hanno arrestato 12 persone operanti tra Murcia e Madrid, su ordine del Giudice Istruttore di Cartagena. Le misure cautelari sono state emesse a conclusione dell’indagine convenzionalmente denominata “Teodosio”, sviluppata dai Carabinieri di via in Selci da maggio a settembre 2014, in cooperazione internazionale con gli investigatori spagnoli e grazie al raccordo e coordinamento tra le Autorità Giudiziarie italiana e spagnola, attuato tramite Eurojust, l’organismo internazionale per il coordinamento delle azioni penali tra le magistrature degli stati membri dell’Unione Europea.

La rete illegale e l’organizzazione criminale spagnola per il traffico di stupefacenti. Le indagini hanno rivelato come l’organizzazione criminale spagnola era in grado di approvvigionare ingenti quantitativi di hashish dal Marocco che venivano poi stoccati in Francia, grazie ad un’efficiente struttura logistica gestita da due marocchini e, di qui, smistati in vari paesi europei, seguendo quindi una delle tradizionali rotte di importazione in Europa dell’hashish. Proprio dalla Spagna era stata avviata, nei primi mesi del 2014, una trattativa tra il gruppo spagnolo operante a Murcia con dei compratori italiani operanti sulla Capitale e interessati all’acquisto di un ingente quantitativo di hashish da distribuire sul mercato romano al dettaglio.

“El Mechas”, il venezuelano che, su Roma, gestiva gli affari nell’attività di narcotraffico. Su Roma, infatti, il gruppo criminale spagnolo poteva contare sull’opera di intermediazione di un broker venezuelano soprannominato “El Mechas” (il tinto), il quale aveva il compito di individuare i potenziali clienti dell’attività di narcotraffico e organizzare le importazione di narcotico in Italia. La trattativa per la compravendita del narcotico è stata quindi monitorata, in cooperazione, dai Carabinieri e dalla Guardia Civil, e ciò ha consentito di individuare i potenziali compratori italiani dello stupefacente. Dopo alcune settimane di appostamenti, il 26 maggio scorso, i militari di via in Selci sono riusciti a monitorare l’arrivo dall’estero del carico di droga, intervenendo al momento in cui i due acquirenti romani stavano scaricando da un furgone lo stupefacente per occultarlo in una casa di campagna in attesa di provvedere alla successiva ulteriore distribuzione al dettaglio.

La scoperta ed il sequestro di tre quintali di hashish a Palestrina. L’intervento, eseguito in un’area rurale del comune di Palestrina, ha consentito ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare circa 300 kg di hashish [oltre 2900 tavolette del peso di 100 grammi ciascuna] e di arrestare in flagranza di reato due persone, M.M. 50 anni e L.C. 48 anni. Dalla vendita al dettaglio della sostanza sequestrata che, secondo le analisi esperite, era di buona qualità per il principio attivo contenuto (tale che si sarebbero potute ottenere oltre 650.000 dosi), si sarebbero potuti ricavare oltre 6 milioni di euro. I due soggetti arrestati per traffico di stupefacenti sono detenuti in carcere in regime di custodia cautelare. La misura cautelare odierna, emessa dall’A.G. romana, ha colpito il broker venezuelano che operava in Italia per conto dell’organizzazione criminale N.R.J., nato nel 1970 e un soggetto romano B.M., nato nel 1992, coinvolto nell’illecita importazione del maggio scorso. Il venezuelano – che, secondo le indagini, stava già organizzando una nuova importazione – è stato condotto nel carcere di Roma Regina Coeli, mentre il romano è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

L’operazione, svolta congiuntamente in Spagna, ha visto operare Carabinieri e Guardia Civil in stretta sinergia, anche nella fase dell’esecuzione delle perquisizioni: in Spagna, sono state sequestrate tre autovetture e rinvenute 2 pistole, 1 mitraglietta, 1 fucile e numeroso munizionamento illegalmente detenuto, oltre a denaro in contante ritenuto provento dell’attività di narcotraffico. (AGI)


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