Ci scusiamo con i lettori se riprendiamo uno dei brani letti dagli studenti del liceo romano “Giulio Cesare”, i cui insegnanti sono stati denunciati per «pubblicazioni di spettacoli osceni e corruzione di minori». Serve per capire di cosa si sta parlando, il brano è stato riportato da “Il Messaggero”, avvertendo i lettori che si tratta di “contenuti particolarmente espliciti”, il “Fatto Quotidiano” ha voluto invece censurare parte del brano, per ovvi motivi, mentre “Il Mattino” lo ha riportato anticipando che si tratta di un brano «fin troppo esplicito».
Ecco il brano: «Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita…» (M. Mazzucco, “Sei come sei”, Einaudi 2014)
Questa è la poesia educativa anti-omofobia del libro “Sei come sei” di Melania Mazzucco (già nota per aver plagiato “Guerra e Pace” di Lev Tolstoj), all’interno di una storia tra coppie gay, adozioni gay, uteri in affitto, maternità surrogate di donne indiane schiavizzate e fecondazioni in vitro. “Tutto normale” è il leit-movie del libro. I genitori -attraverso i Giuristi per la Vita e l’Associazione Pro Vita Onlus- hanno denunciato gli insegnanti per aver «obbligato a leggere il romanzo a forte impronta omosessualista» sottolineando che «alcuni passi rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico». Gli insegnanti, sempre senza avvertire le famiglie, hanno anche strumentalizzato Papa Francesco, chiedendo agli alunni di commentare la sua frase “chi sono io per giudicare un gay” nel contesto del romanzo “Sei come sei”.
Tuttavia, per “Repubblica” questo brano «educa ai valori eguaglianza e reciprocità», mentre per la preside Micaela Ricciardi si tratta di un «bel libro pieno di poesia e delicatezza» e, ha sostenuto, i brani letti servono a «ridurre l’omofobia tra i ragazzi. E’ educazione». Come mai allora un’alunna quattordicenne si è sentita violentata da quel che leggeva tanto da rifiutarsi di proseguire il compito? «A chi fa della battaglia alla discriminazione la propria bandiera questo sarebbe dovuto bastare per mettersi in discussione», ha spiegato il noto psichiatra Tonino Cantelmi, padre di ragazzi che frequentano il “Giulio Cesare”.
La Mazzucco, autrice del libro, si è difesa dicendo che tanto su internet si trova anche di peggio e «nel libro non c’è nulla che possa turbare un ragazzo del 2014». Ma la funzione della scuola è uniformarsi al peggio propinato dalla rete? Adeguarsi al nulla etico che esala dai peggiori siti pornografici? Il dott. Cantelmi ha risposto anche a lei: «È vero, sul web si trova di tutto e i ragazzi sono esposti ai messaggi inadatti alla loro età. Ma tanto più l’ipersessualizzazione dei bambini e degli adolescenti è un problema grave e ingravescente, tanto più gli adulti devono mediare e modulare ogni informazione sulla sessualità. Contrastare l’ omofobia e il bullismo violentando le altrui sensibilità non è un buon servizio alla lotta alle dicriminazioni. Di più, è controproducente. Si finisce per ottenere l’ effetto opposto». E’ intervenuta anche Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, difendendo gli insegnanti ma rivelando di «non aver letto il libro in questione». Motivando l’urgenza di queste lettura da presunti suicidi di ragazzi gay in questi anni. Peccato che non esistano, e i casi solitamente citati si sono dimostrati non essere motivati dall’omofobia (il caso di Andrea, il caso di Roberto, il tentato suicidio del sedicenne di Roma ecc.)
Mentre il Miur ha chiesto chiarimenti sulla vicenda, il vice presidente dell’Associazione nazionale presidi Mario Rusconi ha invitato invece i docenti «a essere molto cauti sulla sfera dell’educazione morale data dalle famiglie. Prima di fare scelte del genere bisognerebbe parlarne con i genitori». Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige (Movimento Genitori), parla di «gravissima violazione del patto di corresponsabilità tra genitori e scuola. Non è ammissibile divulgare a scuola materiale dichiaratamente pornografico, e sottoporlo ai minori abusando della propria autorità di insegnanti». Perfino l’“Unità” si è schierata contro: «Non deve arrivare come obbligatorio parlare di differenze e può essere fuorviante soffermarsi sulle pratiche sessuali», ha scritto. La sessuologa Alessandra Grazziottin ha spiegato che «la trasgressione non educa, la famiglia deve riprendersi il ruolo educativo primario».
Anche “Il Giornale” ha pubblicato il brano, e dopo le frasi in cui si cita “l’odore penetrante di urina, e un sapore dolce [...] lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni”, Marcello Veneziani ha domandato: «tra mille opere che potrebbero essere lette in classe e giovare alla formazione di un ragazzo, arricchirlo di esperienze di pensiero, di vita, di anima e di storia, e tra mille opere contemporanee che parlano della vita e della realtà quotidiana sotto mille altri punti di osservazione, proprio questa storia ritenete proficua per formare uno studente? Ma queste cose i ragazzi le sentono e le vedono ogni giorno in rete, al bar, nei cessi; a che serve la scuola se insegue banalmente la realtà, anzi un tipo di realtà?».
Il giorno successivo è scattata la strumentalizzazione di “Forza Nuova” e “Rotta di collisione”: le organizzazioni di estrema destra hanno manifestato davanti al liceo con fumogeni gialli, croci celtiche e striscioni offensivi. La provocazione perfetta per aiutare a sviare l’attenzione: l’autrice ha avuto gioco facile nel mostrarsi la solita campionessa della libertà di pensiero censurata dai benpensanti ed è partito il coro filo-gay dei soliti figuranti imbiancati di ipocrisia: Ignazio Marino, Franco Grillini, Gay Center, Circolo Mario Mieli, Nicola Zingaretti, Massimo Recalcati ecc. Tanto che “Il Tempo” ha titolato: «leggono solo gli striscioni. Ma qualcuno di loro signori ha letto il libro?». «La censura anti-gay non c’entra nulla», ha spiegato Mario Giordano, dopo aver riportato il brano incriminato. «Agli studenti è stata proposta la pornografia. Se fossi un genitore, anch’io avrei denunciato».
La redazione
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