Post vacation blues: la sindrome da rientro
Da Sessuologiacagliari
@DessiAntonio
Oggi inizia il mese di Settembre, e dopo aver sfruttato al massimo l’ultimo weekend di Agosto la maggior parte delle persone è rientrata a casa. Rientrati a casa, spesso ci si deve confrontare con il pensiero che il giorno successivo si riprenderà l’attività lavorativa, lo studio, o comunque attività che caratterizzano la maggior parte del tempo vissuto. Le prime sensazioni possono essere quelle legate alla fatica, stanchezza, e spesso può sorgere il pensiero di essere più stanchi di quando si è partiti.
Gli esperti già da tempo identificano questa emozione di tristezza accompagnata da sintomi psicologici e fisici con il termine post-vacation blues. In generale si stima che siano circa il 50% di persone a soffrire da stress da rientro, e i dati dicono che in Italia 1 persona su 10 ne soffre.
Le manifestazioni del post-vacation blues sono caratterizzate dalla sensazione di stanchezza, difficoltà a concentrarsi, spesso mal di testa, una sensazione di stordimento, confusione e sensazione di non essere perfettamente presenti, come se si vivesse dentro una bolla di vetro soffiato. A volte possono esserci tachicardia e sudorazione e dolori muscolari di vario tipo. A questi sintomi se ne aggiungono altri di carattere più affettivo, come la perdita di entusiamo, irritabilità, rimugino e chiusura relazionale.
In generale tutti questi sintomi sono dovuti alla ricerca di adattamento, in quanto durante il periodo delle vacanze ci si è abituati ad abbandonare gli schemi abituali presenti in memoria. Da un punto di vista individuale ogni persona sviluppa tecniche per fronteggiare lo stress, strategie personali ed organizzative ed interpersonali. A tutto ciò è anche vero che esiste unavulnerabilità del tutto personale a questo adattamento. Le persone che non amano tanto le novità, gli spostamenti, i cambiamenti, spesso aspettano il periodo di rientro dalle vacanze e lo vivono con naturalezza. Questo accade molto alle persone che vivono il lavoro o la quotidiana attività come rifugio da ansie e insicurezze.
Diversamente vivono le persone che possono considerarsi più ambiziose, più veloci e competitive. l rientro può risultare più difficoltoso. Ma certamente questa non è la regola, perché l’evento rientro perturba ciascuna persona in un momento ben preciso della propria storia personale.
In questo senso la sindrome da rientro non può essere considerato un fenomeno tout-court, in quanto inserito nella storia di una persona, pertanto, sicuramente è necessaria una fase di adattamento del tutto fisiologica, ma poi questa sicuramente può risultare più prolungata o far insorgere problematiche più articolate a seconda dei disagi psicologici della persona che vive il rientro dalla vacanze. Vita affettiva frustrante, lavoro insoddisfacente, carenza di relazioni ecc.. sono solo alcune delle tipologie di disagi che possono amplificare l’adattamento al rientro. E’ proprio in tale ottica che viene letta la sindrome da rientro: non un evento da etichettare con sintomi e segni, ma un evento in grado di evidenziare disagi preesistenti, frustrazione legata alla propria vita lavorativa, affettiva e relazionale.
Pertanto non esiste una pillola per guarire dalla sindrome da rientro. Ogni persona ha le sue risorse per poterlo fronteggiare, ma se il malessere persiste e diviene più pesante può rappresentare un’occasione di riflessione.
Così può essere interessante utilizzare questa esperienza per riflettere su di sé, su ciò che si ha, su ciò che manca per consentire una migliore qualità di vita, e riconoscere che quella vacanza è riuscita a trasformare qualcosa, forse per troppo tempo silente. A tal ragione le persone che vivono in equilibri precari vivono il periodo di vacanza come liberazione, come fuga, contrariamente a chi conduce una vita appagante che inserisce il proprio periodo di vacanze come un momento fisiologico di riposo e spesso vive il rientro con soddisfazione, con energia, con entusiasmo.
Dedicare 10 minuti di riflessione a ciò può essere liberatorio ed avviare pensieri orientati ad un cambiamento.
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