Le api sono conosciute da sempre come insetti laboriosi, anche se quando ci ronzano attorno siamo spesso tentati di porre fine alla loro esistenza. In futuro, dovremmo ricordarci di non farlo perché dalla presenza delle api dipende il futuro del nostro pianeta. Tra questi insetti e le piante esiste un rapporto unico e speciale che garantisce da un lato la sopravvivenza di molte specie erbacee, arbustive ed arboree, dall’altro assicura il mantenimento della biodiversità a livello animale. Inoltre, bisogna ricordare che la specie Apis mellifera che produce il miele ha stabilito con l’uomo un particolare sodalizio in campo agricolo e produttivo.
Api sotto attacco.
In un recente comunicato stampa il Parlamento europeo ha denunciato un aumento della mortalità delle api che potrebbe avere conseguenze molto serie sulla produzione di cibo dei paesi Ue e sulla stabilità ambientale. Questi insetti a rischio di estinzione hanno il ruolo di impollinatori, ruolo che è cruciale per la vita di molte piante. In un altro comunicato stampa del 2008, l’APAT, agenzia per la protezione dell’ambiente e dei servizi tecnici ne denunciava la strage: nell’anno precedente la moria delle api infatti aveva drasticamente ridotto del 30-50% il patrimonio apistico dell’Italia e dell’Europa. Addirittura, negli Stati Uniti d’America la percentuale sarebbe arrivata al 60-70%. Il fenomeno definito Colony Collapse Disorder potrebbe avere pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana per l’insufficiente impollinazione delle piante con forte riduzione del raccolto. Considerando che nel 2007 nel nostro paese sono andati perduti circa 200mila alveari il danno economico che ne è derivato si aggira attorno ai 250 milioni di euro.
Salviamo le api!
I motivi che hanno provocato l’alto tasso di mortalità delle api sono molteplici: le condizioni igienico sanitarie degli alveari, i cambiamenti climatici, la disponibilità e la qualità del pascolo e dell’acqua, l’insalubrità del territorio, l’inquinamento elettromagnetico e da fitofarmaci, la recrudescenza delle virosi, la varroa malattia causata da un acaro che attacca sia la covata che l’ape adulta. Bisogna prestare attenzione particolare ai neonicotinoidi, utilizzati come insetticidi in agricoltura. Nel 2013 l’Unione europea ha riconosciuto ufficialmente gli effetti nocivi di questi prodotti sintetici e li ha banditi parzialmente dal mercato fino al dicembre 2015. Il meccanismo d’azione che li rende così pericolosi per le api comprende diversi aspetti. Già con una sola applicazione i neonicotinoidi rimangono nel terreno per mesi ed anni, contaminando con i loro residui anche le piante non trattate. Le specie vegetali contaminate tendono a metabolizzare i composti tossici di questo tipo di pesticidi rendendoli ancora più letali per le api. Gli effetti negativi sulle api comprendono: problemi con il volo e l’orientamento, riduzione della capacità gustativa, indebolimento con maggiori possibilità di attacco da parte di patogeni e parassiti. Occorre fermare questa assurda mattanza di api, è in gioco il futuro di tutti …
Api: insetti impollinatori.
ambiente Api diritti ecosistema salute terra vita 2015-06-10