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Presentazione 19° giornata di Serie A (By Gianluca Goretti)

Creato il 10 gennaio 2014 da Simo785

La Juventus demolisce la Roma. E’ questo il verdetto dell’ultimo turno di campionato, che laurea i bianconeri campioni d’inverno con una giornata d’anticipo. Guadagnano punti preziosi in funzione Champions, accorciando le distanze dai giallorossi, Napoli e Fiorentina. Il sempre più sorprendente Verona sorpassa l’Inter al 5° posto in classifica e avanza la sua candidatura autorevole a un posto in Europa. Piccoli segni di risveglio da parte del Milan e ritorno vincente di Reja sulla panchina della Lazio. In coda la vittoria del Catania accorcia la classifica; ora ci sono 7 squadre racchiuse in soli 5 punti. Sarà un’avvincente bagarre salvezza: nessuno può essere al sicuro. Anche una panchina saltata ci lascia in eredità la 18° giornata; Ballardini sostituisce Pioli alla guida del Bologna.

Presentazione 19° giornata di Serie A (By Gianluca Goretti)

Andiamo ora a presentare la 19° giornata, ultima del girone d’andata, che si snoda dal sabato al lunedì, causa impegni infrasettimanali della Coppa Italia. Turno che vedrà in campo alcuni dei primi rinforzi del calciomercato invernale che, ricordiamolo, potrà cambiare molti equilibri, soprattutto nelle squadre impegnate nella lotta salvezza.

Iniziamo la rassegna delle partite dal Picchi, dove sabato alle 18 s’incontrano Livorno e Parma. Per il Livorno appena 5 punti conquistati nelle ultime 13 partite. Squadra comunque viva quella vista a Firenze; ha avuto occasioni per passare in vantaggio e poi per pareggiare, chiudendo bene gli spazi agli attaccanti avversari. Nonostante sia stata raggiunta dal Catania, e occupi l’ultima posizione in classifica, le speranze di salvezza sono intatte, poiché solo 2 punti separano il Livorno dal quartultimo posto e c’è tutto un girone di ritorno da giocare. Oltre ai segnali positivi visti domenica scorsa, è necessario per Nicola ottenere dalla proprietà anche quei rinforzi necessari ad alzare il livello di qualità ed esperienza dell’organico. Intanto in quest’importante sfida casalinga rientrerà dopo la squalifica Emerson al centro della difesa, mentre sarà assente Schiattarella per squalifica. Il Parma è avversario in forma, reduce dalla vittoria di rimonta sul Torino; sesto risultato utile consecutivo per la squadra di Donadoni. Squadra con una precisa identità che ha sopperito anche alla scelta tecnica di rinuncia del suo gioiello Cassano, relegato in panchina. Situazione di sofferenza non ancora completamente chiarita e che rischia di nuocere a tutto l’ambiente. Le dichiarazioni di Cassano, che avevano l’intento di fugare ogni dubbio sulla sua permanenza a Parma, hanno invece creato maggiori malumori nella tifoseria, che domenica l’ha fischiato, per la prima volta, al suo ingresso in campo. Affermare che rimane a Parma perché la Sampdoria l’ha prima sedotto e poi abbandonato, che il suo sogno era ritornare a Genova, che rimane a Parma comunque volentieri perché si trova bene, non è la migliore dichiarazione d’intenti che Cassano potesse fare, e neanche ciò che a Parma si aspettavano di sentire. Serve chiarezza e motivazione al 100%; in queste condizioni era inevitabile l’esclusione da parte di Donadoni. Comunque la domenica di Parma, oltre alla vicenda Cassano, ci ha lasciato in ricordo la fine della gestazione di Amauri, tornato al gol dopo 9 mesi, e soprattutto lo splendido gol di tacco segnato da Alessandro Lucarelli, davvero identico a quello realizzato da Roberto Mancini nella stessa porta, con la maglia della Lazio, qualche anno fa. Nella partita odierna, che il Parma affronterà con la serenità di una tranquilla classifica e il chiaro intento di proseguire la serie positiva in corso, sarà assente Cassani per squalifica.

Passiamo a sabato sera alle 20:45, quando al Dall’Ara si affrontano Bologna e Lazio. Bologna con una nuova guida tecnica. Dopo lunghe riflessioni è stato sollevato dall’incarico Pioli in seguito alla sconfitta di Catania. In Sicilia è mancata l’aggressività che ci si aspettava in uno scontro diretto. Si è anche sentita molto l’assenza di Diamanti, unico giocatore di valore superiore alla media nell’organico rossoblù. Dispiace per Pioli, allenatore preparato che ben ha lavorato a Bologna in questi due anni e mezzo, che paga i limiti d’organico in termini di qualità. Fortunatamente per i tifosi emiliani la “pazza suggestione” di Roberto Baggio, completamente inadeguato al ruolo (non avendo mai allenato neanche i ragazzini da quando ha lasciato il calcio, quasi 10 anni fa), è scemata in favore di un tecnico vero: Davide Ballardini. Compito arduo, ma non impossibile, quello che attende il nuovo allenatore, e molto dipenderà da quanto e come la squadra sarà rinforzata in questo mese di mercato. La classifica in fondo è corta e in questo momento il Bologna sarebbe salvo. In questa prima partita problemi in difesa, stante la perdurante indisponibilità di Sorensen e la squalifica di Mantovani. Non mi sorprenderebbe vedere titolare, al centro dell’attacco, Robert Acquafresca, che Ballardini ben conosce avendolo allenato a Cagliari. Da un allenatore che farà il suo esordio in questa giornata, a un altro che l’ha fatto, in maniera vincente, la giornata precedente. Sto ovviamente parlando di Edy Reja, che ha ricominciato da dove aveva finito, cioè battendo l’Inter. Partita non brillante quella contro i nerazzurri, anzi direi piuttosto brutta, decisa da una prodezza di Klose; c’è molto lavoro da fare per Reja, che intanto si è preoccupato di recuperare una solidità difensiva smarrita quest’anno in troppe occasioni. Risultato ottenuto rispolverando la vecchia guardia (Biava-Dias) e dando le chiavi del centrocampo a Ledesma in luogo di Biglia. Sicuramente assente in questa partita Radu, mentre devono essere valutate le condizioni del portiere Marchetti. Certamente la vittoria ritrovata ha dato una dose massiccia di autostima alla squadra; se Reja riuscirà a recuperare Hernanes ai suoi livelli, Lotito e tutta la tifoseria laziale potranno vivere una seconda metà di stagione all’insegna della tranquillità, senza dimenticare che c’è un percorso europeo da onorare e che può portare soddisfazioni.

La domenica calcistica inizia alle 12:30 con Torino-Fiorentina. Il Torino ha visto interrompere a Parma la striscia di vittorie, pur essendo riuscito a passare in vantaggio grazie al nono gol di Ciro Immobile. E’ stata strana la partita del Torino, che forse ha ceduto in personalità una volta trovatosi in vantaggio e che ha pagato la scarsa vena di Alessio Cerci, sostituito da Ventura nell’intervallo per scelta tecnica che è sembrata un chiaro messaggio al giocatore, e l’infortunio di Immobile. La classifica comunque è buona; il 7° posto permette ai granata di affrontare con serenità la sfida odierna, consapevole delle difficoltà ma anche delle armi che potrebbero mettere in difficoltà i viola. Si tenta il recupero di El Kaddouri e dello stesso Immobile, mentre Farnerud sembra completamente recuperato. Sempre emarginato D’Ambrosio, in attesa che sia ceduto, Ventura si gode le prestazioni di Darmian, che stanno crescendo in qualità di giornata in giornata. La Fiorentina ha ottenuto col Livorno la seconda vittoria consecutiva di misura, dopo quella col Sassuolo, senza brillare particolarmente. Importante sottolineare l’ulteriore partita in cui la squadra viola non ha subito reti. Con la sconfitta della Roma la distanza alla posizione che porta alla Champions si è notevolmente ridotta, ma l’obiettivo dovrà essere perseguito senza l’apporto del capocannoniere del campionato, Giuseppe Rossi, purtroppo nuovamente infortunato al ginocchio. Fortunatamente è stata scongiurata l’ipotesi peggiore, quella della rottura e del conseguente intervento chirurgico; solo lesione del legamento collaterale è la diagnosi definitiva. Tre mesi è la prognosi ragionevole per rivedere Pepito in campo, giusto in tempo per la volata finale in campionato e prepararsi poi a guidare l’attacco della nazionale italiana nei prossimi Mondiali. Per Montella contrattempo inatteso e indesiderato; sembra quasi una staffetta con Gomez, ormai pronto al rientro in campo, e una disdetta non vedere la coppia in campo contemporaneamente, come avvenuto solo nelle prime tre giornate di campionato (2 vittorie e un pareggio). Nella partita odierna cercherà di essere ancora una volta decisivo Borjia Valero, re degli assist in campionato, già 7 che rappresentano il record della Serie A.

Passiamo alle partite del pomeriggio e iniziamo da Cagliari, dove sarà di scena la Juventus. Il Cagliari ha allungato, grazie al pari col Chievo, la serie positiva (2 vittorie e 5 pareggi), sciupando addirittura la possibilità di vittoria con il rigore sbagliato da Pinilla in una gara comunque scialba. Evidentemente la squadra non è fortunata con i tiri dal dischetto, avendo sbagliato entrambi i rigori concessi a favore in stagione. Squadra comunque solida quella sarda, al terzo 0-0 consecutivo in trasferta, capace di gestire con tranquillità le poche difficoltà create dagli avversari. La sfida di oggi appare impossibile, resa ancor più problematica dalla cessione di Nainggolan, faro del centrocampo, alla Roma. Cessione inevitabile vista la cifra offerta (Cellino è molto abile nel vendere bene) e il valore del giocatore che ambiva giustamente a palcoscenici migliori di quello che poteva offrire Cagliari. A proposito di questo, è davvero incredibile che la sfida odierna possa avere solo una cornice inferiore ai 5.000 spettatori a causa dell’interminabile vicenda dell’agibilità sull’ampliamento effettuato allo stadio. La città e la tifoseria di Cagliari e di tutta la Sardegna non meritano questo trattamento dalle autorità locali, dopo la vicenda Is Arenas e il peregrinare a Trieste degli ultimi anni. Parlare di Juventus si riduce a elencare una serie di numeri incredibili: eguagliato il proprio record di 10 vittorie di fila in campionato ottenuto nel 1932, 9 vittorie su 9 partite in casa, 5 punti in più rispetto al vittorioso campionato scorso condotto sempre da capolista, 49 punti ottenuti sui 54 disponibili, viaggia a un ritmo che in proiezione supera i 100 punti finali, 8 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, cui ha recuperato 13 punti in 8 partite (alla 10° giornata la Roma era a +5) e campione d’inverno con una giornata d’anticipo, miglior attacco del campionato con 42 reti e altro mi sarò sicuramente dimenticato. Impressionante è stata la prova di forza mostrata alla Roma, rivale più vicina in classifica (stesso trattamento riservato al Napoli: 3-0) e arrivata allo scontro diretto da imbattuta e sospinta dall’entusiasmo di un’intera città e un ambiente che aveva caricato la sfida anche oltre i limiti di una sana sportività. E’ stata soprattutto una prova di maturità dell’intera squadra e una lezione tattica impartita da Conte: aspetta la Roma, ne chiude le fonti di gioco abbassando gli esterni e limitando così le discese di Gervinho e Maicon, non presta il fianco alle ripartenze, punto di forza della squadra di Garcia, la colpisce grazie a una magia di Tevez (ancora una volta il migliore) concretizzata da Vidal (che ha già partecipato a 12 gol della Juventus, con 8 reti e 4 assist, record tra i centrocampisti del campionato), cresce di ritmo e intensità, la stende grazie a uno schema da palla inattiva per poi gestire con freddezza e finisce dominando. Straordinaria la prova difensiva e la densità nell’intasare gli spazi nella fase iniziale in cui alla Roma è concesso campo e possesso palla, con Chiellini che eccelle trasformandosi in un muro invalicabile. Difesa che nella sfida odierna dovrà fare a meno di Barzagli squalificato ma, se la squadra mostrerà la stessa determinazione, cattiveria e fame di vittorie, non avrà difficoltà a continuare la striscia di vittorie chiudendo così un girone d’andata record.

Dalla prima della classe passiamo alla seconda, andando all’Olimpico dove è in programma Roma-Genoa. Quella contro la Juventus è stata la prima sconfitta stagionale per la formazione capitolina; per la precisione non perdeva in campionato da 19 partite e non subiva 3 gol in una partita da quasi un anno solare (Febbraio 2013). La sconfitta non cancella di certo quanto di buono fatto finora; nella prima parte della partita ha dimostrato personalità e qualità. Sarà interessante, e per le sorti della squadra decisivo, vedere adesso la reazione dopo la pesante sconfitta, se sarà assorbita senza traumi da tutto l’ambiente. Se ci dobbiamo limitare a quanto visto in campo, nel finale di gara, gli indizi sono pessimi: fallaccio isterico di De Rossi su Chiellini sanzionato con il rosso, e di Ljajic su Pogba, solo ammonito. Comunque ci sono partite a sufficienza per riprendere il cammino interrotto e perseguire l’obiettivo primario che è quello della partecipazione alla prossima Champions. Anche l’obiettivo vittoria del campionato non può essere cancellato, considerato il non impegno europeo nei prossimi mesi, a differenza di Juventus e Napoli; prova ne è che il giorno seguente la sconfitta di Torino la squadra ha stabilito con la dirigenza l’eventuale premio-scudetto e l’acquisto di Nainggolan (farà il suo esordio in questa partita), che accresce ulteriormente il livello qualitativo del centrocampo, già forte, e concede maggiori alternative, se non ci saranno cessioni eccellenti quali Pjanic (a Torino il migliore) o Strootman. Sarà importante anche il lavoro che dovrà svolgere Garcia: gli avversari hanno cominciato a prendere le contromisure e la manovra diventa prevedibile. Serve la mano dell’allenatore per apportare varianti e accrescere fantasia nella fase offensiva: recuperare il miglior Totti e inserire una punta al centro dell’attacco. Già in questa partita l’allenatore francese dovrà inventarsi qualcosa per sopperire alle assenze di De Rossi, Castan e Ljajic per squalifica. Un allarme anche in difesa; pur restando la miglior difesa del campionato, la Roma ha subito 6 gol nelle ultime 5 partite, tanti quanti ne aveva subiti nelle precedenti 19. Sono comunque convinto che la lezione tattica inferta a Garcia dal calcio italiano domenica scorsa gli tornerà utile. Il Genoa con la vittoria col Sassuolo ha rimesso a posto la classifica, dopo i 3 punti conquistati nelle precedenti 5 partite e prima di un ciclo di ferro che lo attende. Vittoria quindi preziosa, anche se ottenuta in maniera non brillante contro un modesto avversario. In questa difficile trasferta sarà assente per squalifica Gilardino; assenza pesante quella del bomber rossoblù, arrivato all’ottavo centro in campionato. Gasperini tenterà invece il recupero di almeno uno tra Portanova, Santana e Antonini; sicuri assenti Gamberini e il lungodegente Kucka.

Bellissimo l’incontro del Bentegodi tra Verona e Napoli. La formazione scaligera è la vera sorpresa della stagione e non finisce di stupire; l’attuale 5° posto in classifica è tanto inaspettato quanto meritato per quanto visto in questo girone d’andata. Sono 10, su 18 partite, le vittorie conquistate da Mandorlini, che ha il merito di aver dato un gioco e un’identità precisa alla squadra. Perseguire l’obiettivo Europa League adesso non è più una chimera ma deve essere un obiettivo reale. L’apporto di Luca Toni a questa squadra è stato decisivo con i suoi 9 gol, miglior marcatore italiano dopo Giuseppe Rossi. La sua forma fisica è perfetta e se continua con questa regolarità di rendimento, e mantiene l’ottima condizione atletica, non è una bestemmia pensarlo in viaggio per il Brasile il prossimo Giugno. Se il Verona otterrà un risultato positivo oggi, sarà solo una conferma dell’ottimo cammino in campionato, non più una sorpresa. Non è il momento propizio di rallentare per il Napoli, al quinto risultato utile consecutivo, che vede ora il secondo posto lontano solo 2 punti. Anche se l’obiettivo d’inizio stagione dichiarato era lo scudetto, che ora dista 10 punti, non si può certo dire che questa prima parte di stagione sia stata deludente: viaggia agli stessi ritmi del primo scudetto ‘86/87, ovviamente proporzionando con i 2 punti a vittoria, e addirittura più veloce del secondo scudetto ‘89/90. Il distacco è maturato dalla pazzesca andatura della Juventus (16 vittorie su 18 partite) e dalla serie iniziale di 10 vittorie della Roma. In attesa del recupero di Hamsik, ci pensa Mertens a dare conferme delle sue qualità. Confermo quanto già detto in altre occasioni: deve essere impiegato con continuità, può ricoprire più ruoli, ha dribbling, corsa e tiro; agendo dietro la punta può diventare devastante, avendo la capacità di svariare su entrambe le fasce. Higuain sempre decisivo, pur non segnando, grazie agli assist e alla partecipazione al gioco, mentre comincia a essere un problema Insigne, che si accinge a chiudere il girone d’andata con lo zero nella casella dei gol segnati. Comunque sia Benitez che la tifoseria si aspettano rinforzi dal mercato, soprattutto a centrocampo perché Behrami sarà assente per un paio di mesi. Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni per questa sfida, considerata la storica rivalità tra le due tifoserie, che torna dopo 13 anni di assenza dalla Serie A. La speranza è che il tutto rimanga nella civiltà, magari con un pizzico di sana ironia (storico lo striscione dei napoletani su Giulietta) senza sfociare nei soliti stupidi insulti territoriali.

Chiudiamo le partite del pomeriggio con Atalanta-Catania. Ottava sconfitta su 10 partite per l’Atalanta in trasferta, quella maturata in casa del Milan. Non si può dire che la prestazione degli orobici a San Siro non sia stata buona; rimasti in partita fino al doppio svantaggio, ha creato occasioni da gol e molte difficoltà all’avversario. Il problema è che tutto ciò è accaduto troppo tardi, quando la situazione era parzialmente compromessa. All’inizio c’è stato un atteggiamento timido, senza alcun tiro in porta; forse, considerate le difficoltà del Milan, soprattutto se aggredito (e con le frequenti amnesie difensive), ci si poteva aspettare dalla squadra di Colantuono un inizio più aggressivo. Ora è molto importante per la classifica ottenere la vittoria nella partita odierna, dove sarà assente Raimondi per squalifica. Per conseguire questo risultato sarà necessario ritrovare il miglior Denis. L’astinenza dal gol del bomber argentino è pesante per la squadra; serve la sua concretezza per capitalizzare in gol le occasioni create, essendo lui il terminale offensivo. Quello visto contro il Bologna è forse stato il miglior Catania della stagione, tornato alla vittoria dopo oltre due mesi. Vittoria ottenuta su due calci piazzati, e qui il merito va a Lodi, appena tornato a Catania e subito eroe con un gol e un assist. Lodi, oltre all’importanza sui calci piazzati, può essere il faro che guida il Catania verso la salvezza, ma non può essere l’unico tassello per De Canio per comporre il mosaico. Urgono nuovi rinforzi e il recupero di tutti gli infortunati (ancora fuori Bellusci e Almiron, cui adesso si è aggiunto Alvarez). Importante il ritorno al gol di Bergessio. Vittoria importante che accorcia la classifica in coda; ancora ultimo posto ma in coabitazione e zona salvezza più vicina. Oggi a Bergamo si attende una conferma se è iniziata una nuova stagione per i siciliani.

Domenica sera alle 20:45 il posticipo vedrà scendere in campo, a Reggio Emilia, Sassuolo e Milan. Emiliani reduci da 4 sconfitte consecutive. La squadra è apparsa irriconoscibile, rinunciataria, quasi rassegnata. Quasi una metamorfosi in negativo per quella stessa squadra che mai aveva perso la sua impronta offensiva e spregiudicata, capace di non rinnegare il suo gioco neanche in campi proibitivi come Napoli e Roma. Per Di Francesco credo sia decisiva questa partita; indipendentemente dal risultato che maturerà, sarà importante l’atteggiamento che la squadra mostrerà in campo contro un avversario indubbiamente superiore. Sarà sicuramente in campo il primo acquisto invernale, Ariaudo. Altri se ne dovranno inevitabilmente aggiungere per aumentare il tasso di qualità ed esperienza della squadra. Partita particolarmente sentita, questa contro il Milan, dal presidente Squinzi, essendo lui noto tifoso rossonero. Il Milan cercherà in questa partita di dare continuità alla vittoria ritrovata nell’ultimo turno (non vinceva in casa da oltre due mesi), così da iniziare quella rimonta sempre annunciata, e altrettante volte rimandata, verso posizioni più nobili della classifica. Squadra presa per mano da Kakà nell’ultima partita: assoluto protagonista questo campione intramontabile che ha festeggiato, con una doppietta e un assist, il 100° gol in maglia rossonera. Squadra che ha anche sofferto molto il ritorno dell’Atalanta, raddoppiando proprio nel momento di maggior sofferenza e che ha poi chiuso la partita con il bellissimo gol di Cristante, giovane centrocampista al debutto da titolare; prova di personalità per la giovane età (classe ’95). In questa partita è atteso il debutto del giapponese Honda, chiamato a rinforzare la squadra insieme a Rami che ha giocato uno scampolo di minuti già nell’ultima partita.

Andiamo adesso a lunedì sera, iniziando dalle ore 19 quando assisteremo a Sampdoria-Udinese. Prima sconfitta per Mihajlović quella di Napoli, dove comunque non ha mai rinunciato a fare gioco. Buono il primo tempo della Samp, andata vicina a riequilibrare la partita ma sfortunata negli episodi (incredibile traversa di Gabbiadini e addirittura doppio palo di Sansone, oltre a un probabile rigore negato). Forse alla squadra serve un centravanti d’area pesante, nonostante la recente prolificità di Eder e l’eleganza nei movimenti di Gabbiadini. La squadra con l’avvento del tecnico serbo ha guadagnato in carattere e pratica delle belle geometrie (oggi sarà assente Obiang per squalifica). La classifica è brutta, ma la squadra vista a Napoli non avrà problemi a centrare la salvezza. Intanto oggi c’è l’occasione, con una vittoria, di scavalcare l’Udinese e mettere nei guai Guidolin. Udinese reduce dalla pesante sconfitta interna subita dal Verona. Il Friuli è stato per lungo tempo fortino inespugnabile per qualsiasi avversario, ora invece l’Udinese ha perso 4 delle ultime 5 sfide casalinghe. La squadra appare in confusione tecnico-tattica, la difesa è stata inguardabile nei 3 gol subiti; urge recuperare immediatamente serenità prima di sprofondare in un abisso irrimediabile. Il momento è delicato: il rientro di Muriel slitta ancora mentre continua il periodo negativo e di astinenza di Di Natale, che ha annunciato, forse nell’amarezza della situazione personale e della squadra, il ritiro dal calcio giocato a fine stagione. Non uscire sconfitti da Genova è quasi un imperativo per Guidolin.

La giornata di campionato si chiude alle 21 con Inter-Chievo. Una delle peggiori Inter della stagione quella vista contro la Lazio. Superata dal Verona, vede allontanarsi la zona Champions a 8 punti fallendo l’ennesima prova di maturità e una conferma dopo la vittoria nel derby. La squadra è involuta rispetto alla prima parte di stagione, ha perso la solidità difensiva ormai da qualche partita e ora anche un’idea di gioco è difficile riconoscerla.  I passi indietro rispetto all’inizio sono evidenti e Mazzarri deve trovare una soluzione; non è commentando sempre l’operato degli arbitri che contribuisce alla crescita della sua squadra. Chi si era illuso che l’arrivo di Thohir presagisse ingenti investimenti sul mercato rimarrà deluso; il progetto della nuova proprietà prevede il risanamento economico dei dissesti della gestione precedente. E’ con questi uomini che Mazzarri deve raggiungere gli obiettivi prefissati, che non sono certo la vittoria finale ma un ritorno in Europa, che per i più ottimisti dovrebbe essere quello della Champions. Oggi sarà assente Guarin per squalifica, oltre a Taider infortunato; sono curioso di scoprire se per Mazzarri è arrivata l’ora di schierare Kovacic dall’inizio. Serve un’immediata inversione di rotta, e continuità di risultati, dalla sfida odierna. Il Chievo si rialza dopo le 2 sconfitte consecutive al termine di una partita scialba e noiosa. Ci si aspettava comunque di più in una sfida casalinga, una maggiore voglia di vincere anziché il primo tiro in porta dopo un’ora di gioco; evidentemente ha prevalso la paura del risultato e ci si è accontentati di muovere la classifica. Probabilmente Corini per questa partita riproporrà il modulo bloccato con 5 difensori, cercando di ripetere il risultato conseguito nel turno precedente; impresa resa ancor più difficile, oltre che dall’avversario superiore, dalla squalifica di Rigoni.

Riuscirà la Juventus a continuare la striscia record di vittorie? La Roma reagirà immediatamente alla sconfitta nello scontro diretto, riprendendo il cammino interrotto? Fiorentina e Napoli daranno continuità alle vittorie? Riuscirà a sbloccarsi Insigne? Il Verona riuscirà a difendere il 5° posto dall’attacco dell’Inter? E’ davvero iniziata la rimonta del Milan? Riuscirà Ballardini a emulare Reja con un esordio vincente? Torneranno al gol Di Natale e Denis? Come si muoverà la classifica in coda? Quanto saranno decisivi i primi acquisti del mercato invernale? Sono queste le domande che poniamo all’ultima giornata del girone d’andata, che ha già emesso il suo verdetto la settimana scorsa laureando la Juventus Campione d’inverno. Al campo, come il solito, le risposte.

Buon campionato a tutti!


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