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Preview finale Western Conference

Creato il 15 maggio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Ron ArtestDopo due stagioni ritorna una delle rivalità più accese dei playoff NBA e torna in una finale di Conference che ha un’importanze davvero enorme: Lakers-Suns si rincontrano dopo il primo turno del 2007 quando a vincere per 4-1 era stata la squadra dell’Arizona; da quel giorno, però, sono cambiate tantissime cose, Los Angeles è molto diversa avendo inserito giocatori come Gasol e Artest ed essendo tornata a vincere un anello, ma anche Phoenix ha cambiato completamente faccia avendo solamente Nash, Barbosa e Stoudemire come superstiti di quel roster.
Le due franchigie arrivano nella stessa situazione fisica visto che entrambe hanno vinto il primo turno per 4-2 (i Lakers contro Oklahoma City, i Suns contro Portland) e la semifinale di Conference con un netto 4-0 (Los Angeles con i Jazz, Phoenix con gli Spurs).

Phil Jackson è riuscito a mantenere alta la concentrazione dei suoi giocatori fino ad oggi, i Lakers non si sentono ancora sazi dopo la vittoria del titolo la scorsa stagione e stanno dimostrando di voler fare il ‘repeat‘, che nella NBA manca proprio dalla serie di vittorie consecutive dei gialloviola prima maniera (con Shaq O’Neal). L’inserimento di Artest aveva fatto storcere parecchi nasi ma si è rivelato necessario per l’economia difensiva della squadra che ora può contare anche su uno stopper incredibile capace di limitare il giocatore avversario più pericoloso (per informazioni chiedere a Durant); in attacco tutto gira sempre intorno alla Triple-Post Offense e alle giocate da solista di un Kobe Bryant maturato ancora di più e resosi conto che singolarmente neanche lui può vincere sempre.
La potenza dei lunghi, poi, non è paragonabile a quella di nessun’altra squadra della Lega: Gasol, Bynum e Odom sono tre giocatori molto versatili che si adattano velocemente ai cambi in corsa degli avversari, e in più sono lunghi che corrono e contro i Suns bisognerà farlo per forza.

Amare Stoudemire
I Suns dopo una stagione problematica in cui il GM Kerr aveva deciso di abbandonare la filosofia di corsa di coach D’Antoni, sono tornati al vecchi sistema di gioco, quello che fa rendere al massimo Steve Nash e l’hanno fatto con Alvin Gentry in panchina. Il nuovo coach ha preso la filosofia offensiva del “7 seconds or less” di D’Antoni ma ha implementato una difesa leggermente diversa, un po’ più attenta e organizzata che ha sorpreso anche contro gli Spurs.
Stoudemire è in scadenza di contratto e diventerà uno dei tanti free agent di questa incredibile estate, ma dopo essere stato ad un passo dalla cessione fino all’ultimo giorno disponibile ha cambiato marcia, tornando a essere quello convinto visto gli anni scorsi: probabilmente cambierà squadra, ma se i Suns dovessero fare lo sgambetto a questi Lakers e arrivare in finale, siamo sicuri che sarebbe la cosa migliore abbandonare questa barca?
Menzione speciale poi a 4 giocatori che fanno la differenza in questa squadra anche senza essere delle superstar: parliamo di Richardson, vero ago della bilancia della squadra; Frye, che da centro allarga il campo come nessuno; Dudley, energia pura uscendo dalla panchina; Grant Hill, che a 37 anni ha finalmente passato il promo turno di playoff e continua a spiegare pallacanestro ai più giovani.

I precedenti stagionali dicono 3-1 per i Lakers e io mi accodo a questi risultati per il mio pronostico: 4-2 Lakers che vanno ancora una volta in finale.


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