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Preview NBA: Pacific Division

Creato il 21 ottobre 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

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WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE

Northwest Division Atlantic Division

Pacific Division Central Division

Southwest Division Southeast Division

 

Si riparte da dove si era finito. Nella Pacific Division le gerarchie sembrano identiche a quelle dello scorso anno con i Clippers a farla da padroni, i Warriors subito dietro, i Lakers tormentati da problemi che solo loro possono avere e Kings e Suns che saranno protagonisti di un’altra annata nei bassifondi della Lega. A Los Angeles potrebbe essere l’anno buono per assistere per la prima volta nella storia ad una completa ribalta delle gerarchie cittadine in quanto mai come quest’anno i Clippers si sono attrezzati per arrivare fino in fondo. In molti li danno come la miglior squadra della Western Conference e l’arrivo di Rivers farà fare quel salto di qualità mentale che ancora mancava alla squadra.

Restando ad L.A., i Lakers sono al centro del biennio più Hollywoodiano possibile, e quest’anno arrancheranno per acciuffare un posto nei playoff senza lasciare intravedere una chiara strategia per il futuro. Nella Baia, invece, il progetto c’è eccome e la squadra è stata addirittura impreziosita da Iguodala per compiere un ulteriore step verso una finale di Conference l’anno scorso sfumata in gara 6 contro gli Spurs. Chiudendo con le californiane, i Kings sono ancora una volta una squadra mediocre. Salutato Tyreke Evans, si punta tutto e forte su Cousins che ha firmato un nuovo contratto da 62 milioni in 4 anni. Restano i Suns, dati come la peggior squadra ad Ovest, che ripartiranno da Dragic e Bledsoe in attesa che sbocci Len e, soprattutto, del prossimo Draft.

 

Il ranking della Pacific Division

1 – LOS ANGELES CLIPPERS

Sembrano una vera corazzata, almeno leggendo il roster. Pensare che bombaroli del calibro di Redick, Dudley e Jamison verranno armati dalle mani di Chris Paul impaurisce chiunque. Non dimentichiamo poi, che in squadra c’è già un certo Jamal Crawford e che la coppia di lunghi è di gran lunga la più atletica dell’intera Lega. Darren Collison garantirà buoni minuti di riposo a CP3 come già era avvenuto a New Orleans e Matt Barnes sarà il solito tuttofare di cui ogni squadra avrebbe bisogno. La novità maggiore però, è in panchina. Sapere che al timone dei Velieri ci sarà Doc Rivers proietta i Clippers in una sfera che mai hanno raggiunto dato che il nuovo coach porterà quella dose di sicurezza ed esperienza che negli ultimi anni sono state le lacune di Chris Paul e compagni. Mai come quest’anno i Clippers sembrano attrezzati in tutto e per tutto per compiere l’ultimo passo.

2 – GOLDEN STATE WARRIORS

L’entusiasmo dopo i playoff dello scorso anno è alle stelle. L’arrivo di Iguodala completa una roster giovane, affamato e volenteroso di affermarsi come una nuova potenza all’interno della insidiosa e variegata Western Conference. Quel che è certo, è che dopo l’anno scorso, i Warriors sono un avversario che da aprile in poi nessuno vorrà trovarsi davanti. Harrison Barnes e Klay Thompson sono due dei giocatori più promettenti dell’intera Lega (lo scorso anno erano rookie il primo e sophomore il secondo) e il rientro di David Lee garantirà qualità e quantità sotto i tabelloni. Inutile però nascondere, che le fortune della franchigia siano legate a Stephen Curry e alle sue caviglie di cristallo. Se godrà di buona salute, allora i Warriors nel giro di qualche anno potrebbero veramente diventare una contender per il titolo. Godiamoci intanto, un’altra annata di sicuro divertimento offerta da Mark Jackson e i suoi ragazzi.

3 – LOS ANGELES LAKERS

Siamo ad Hollywood, e certe cose possono succedere lì e basta. Gli ultimi due anni dei Lakers sono molto più vicini ad una sit-com piuttosto che a due stagioni di una delle più popolari squadre degli USA. Fallito in tutto e per tutto con Howard, ad El Segundo si naviga a vista, aspettando il rientro di Kobe e vedere che piega prenderà poi l’annata e successivamente decidere sul da farsi. Pare essere questa l’unica conclusione logica sulle attuali intenzioni dei Lakers derivante dai comportamenti della dirigenza gialloviola. Intanto sono arrivati Kaman e Nick Young a coprire i buchi lasciati da Howard e World Peace in quintetto, anche se il centrone pare centrare poco col gioco di D’Antoni. Puntare tutto sulla free-agency del 2014 o provare ad imbastire qualche trade (Gasol) per rinforzare la squadra? Non lo sappiamo, così come presumibilmente non lo sanno Jim Buss e soci. Kobe, intanto, ha compiuto 35 anni…

4 – SACRAMENTO KINGS

Salutato Tyreke Evans, a Sacramento ci si appresta ad iniziare l’ennesima annata da squadra di medio-basso livello. Sono 6 anni che nella capitale californiana non si respira aria di playoff nonostante numerose scelte alte al Draft. La squadra è ora affidata a DeMarcus Cousins, fresco di rinnovo contrattuale, che riassume nella sua figura questi ultimi anni della franchigia. Il centro è un giocatore dal grande potenziale ma dal carattere controverso, immaturo, a volte bambinesco. Sacramento gli ha dato fiducia, così come si affida ad Isaiah Thomas e il rookie Ben McLemore per risalire la china. Da non sottovalutare la tranquillità di cui godrà la squadra dopo quasi due anni burrascosi in cui città e sindaco hanno lottato per non perdere la franchigia. Intanto in società è arrivato Shaq, che porterà (come sempre) una ventata d’aria fresca, che qui non è meno utile di punti e rimbalzi.

5 – PHOENIX SUNS

New Era. Così è stata denominata la campagna con la quale i Suns hanno presentato il nuovo logo e le nuove divise. Basterebbe questo per capire che in Arizona siamo all’anno zero di un nuovo ciclo che vede come protagonisti Goran Dragic, Eric Bledsoe e Alex Len. Sarà un anno di transizione per Phoenix, che punterà, così come altre squadre ad avere una delle prime due scelte al Draft per assicurarsi Andrew Wiggins o Jabari Parker, i due migliori prospetti NCAA. Nel frattempo, Dragic farà da maestro a Bledsoe per completarne la crescita e Len avrà tutto il tempo per farsi le ossa nell’attesa della prossima stagione. Va da se, che il tanking pare una scelta obbligata in funzione della quale i Suns potrebbero non raggiungere le 20 vittorie stagionali. Jeff Hornacek, che in Arizona ha militato 6 stagioni, sarà il nuovo coach dopo soli due anni da assistente ai Jazz. New Era, come detto.


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