by Elia Andreotti · 1 marzo 2014
Un altro anno è passato e ci troviamo ora alle soglie dei Premi Oscar 2014: chi sarà a spuntarla nelle categorie attoriali maschili?
Come ogni anno, nel periodo a cavallo tra gennaio e febbraio, per mezzo del preriscaldamento fornito da Golden Globe e Bafta Awards, l’aria invernale comincia a infiammarsi e a riempirsi di analisi sull’anno appena passato, e su quali film, registi e attori abbiano avuto la capacità di ritagliarsi un posto d’onore nella memoria collettiva. In particolar modo i diverbi sulle prove attoriali si sono da sempre distinte per la focosità dei rispettivi tifosi. Quest’anno non siamo da meno e tra i ruoli quasi unicamente biografici è realmente difficile individuare una stella cometa da seguire ed eleggere come vincitrice assoluta.
Conquistatore di numerosi premi e candidature è Chiwetel Ejiofor, che nei panni dello schiavo nero Solomon ritaglia in 12 anni schiavo un personaggio sconfitto dalla vita e per questo incredibilmente vivo e credibile. Altra interpretazione biografica è spettata a Matthew McConaughey, in Dallas Buyers Club fortemente dimagrito, nei panni di un perdente deciso ad affrontare la vita con coraggio, perseguendo una personale crociata contro case farmaceutiche e governo. Menzione d’onore anche al quasi ottantenne Bruce Dern, che in Nebraska veste la pelle di un vecchio alcolizzato sperduto nel buio della senilità. Ma la vera faida dell’anno è quella immortale tra Christian Bale (American Hustle) e Leonardo DiCaprio (The Wolf of Wall Street). Per chi non lo sapesse è da Voglia di ricominciare (1993) che tra i due è nata una sorta di muta ostilità costruita principalmente su furti di ruoli. La sfida è giunta a questa edizione degli Oscar ad un confronto monolitico tra i due, entrambi nei panni biografici di due truffatori antieroici.
Il parere: La straripanza folgorante di Jordan Belfort (DiCaprio) colpisce sicuramente a fondo nel cuore dello spettatore, ma con tutte le probabilità la scelta finale della giuria ricadrà su Ejiofor o McConaughey, decisamente più affini allo standard drammatico favorito dall’Academy.
Spostando lo sguardo sulla categoria dei “Oscar al miglior attore non protagonista”, i dilemmi non vengono purtroppo meno. Nonostante abbia fatto incetta di premi, Barkhad Abdi, al suo esordio nei panni di Abduwali in Captain Phillips, è forse la figura meno potente tra i cinque candidati. Decisamente più energici i personaggi di Bradley Cooper (American Hustle) e Jonah Hill (The Wall of Wall Street), alle prese con interpretazioni sopra le righe capaci di tenere il passo ai corrispettivi protagonisti delle proprie pellicole. Fortemente proiettato alla vittoria è però il transessuale Rayon di Jared Leto che, in Dallas Buyers Club, si impone con una prova d’attore misurata, ma capace di insinuarsi nel cuore di chi guarda. Il merito più grande va però forse a Michael Fassbender in grado, con 12 anni schiavo, di rendere interessante e sfaccettato un personaggio disgustoso e patetico come è lo schiavista Epps.
&size;Il parere: La carica aggressiva e repulsiva scaturita da Fassbender è probabilmente quanto di più esplosivo sia in gara quest’anno agli Academy, ma il premio sarà assegnato con ogni probabilità a Jared Leto e al suo personaggio scottante e tabù.