Non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima: le previsioni meteo per la Pasqua si sono rivelate quasi completamente sbagliate e, come era prevedibile, è successo il finimondo.
Sbaglia che grida al complotto ed esagera chi chiede i danni (ma non perché di danni non ce ne siano stati) ma qualcuno mi deve spiegare come mai il tam-tam delle previsioni su un determinato periodo (la Pasqua, il Ferragosto, ecc.) inizia 2-3 settimane prima, come uno sceneggiato a puntate. Se è vero che la sicurezza della previsione la si può avere non prima di 2-3 giorni prima (e non è un dogma assoluto), a che servono tante chiacchiere? Considerando poi che chi può partire (e sono rimasti in pochi), si decide quasi sempre all’ultimo momento, perché ci angosciano a questa maniera con i fronti in arrivo e le basse pressioni incombenti?
Subito dopo, i climatologi (che sono altro dai meteorologi) annunciano un’estate torrida basandosi sui dati della temperatura dell’atmosfera terrestre (ma allora l’effetto serra esiste…pareva relegato al rango di leggenda metropolitana). Insomma, come dovremmo regolarci?
Noi siamo ancora chiusi in quanto non ancora attrezzati per le mezze stagioni ma, rispetto agli anni passati, gli hotel che hanno inaugurato la stagione a Pasqua sono stati molti di meno. Qualcuno non aprirà neppure per l’estate ed era prevedibile. L’industria del turismo ha lanciato l’allarme, le assunzioni del personale sono sospese, uno dei più noti albergatori di Lipari si è suicidato alla vigilia dell’inaugurazione pasquale. L’estate 2013 farà la selezione tra chi rimarrà sul mercato e chi ne uscirà, forse in maniera definitiva. Non è davvero più tempo di scherzi o inutile schermaglie ma chi ha la responsabilità delle decisioni sembra non capire ancora. E chi resta si azzuffa sulle previsioni del tempo…