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Prezzo dell’oro in calo, quali prospettive per i prossimi mesi?

Da Mrinvest

Prezzo dell’oro in calo, quali prospettive per i prossimi mesi?
INVESTIRE IN ORO

oro
Nel corso degli ultimi giorni il prezzo dell’oro è calato ulteriormente rispetto ai livelli – già di per sé contraddistinti da alterne fortune – delle scorse settimane. Come intuibile, il prezzo del lingotto sembra aver sofferto il trend assunto dal dollaro statunitense, rafforzatosi ulteriormente e oggi in grado di giocare adeguatamente e con comodità il suo ruolo di “valuta – rifugio”, dirottando negli asset denominati nella propria valuta una parte degli investimenti finanziari.

Con le premessse di cui sopra, un contributo fondamentale per creare ulteriori pressioni al ribasso nell’oro è stato fornito dalle recenti dichiarazioni del numero 1 della Federal Reserve, Janet Yellen, che ha precisato come i tassi di interesse di riferimento, attualmente vicini allo zero, rimarranno sulle attuali soglie di convenienza ancora a lungo. Tuttavia, in chiusura di nota la Yellen ha altresì precisato che la risalita dei tassi non è più così lontana come si immaginava fino a poco tempo fa, supportando indirettamente le speculazioni di coloro che ritengono molto probabile un rialzo dei tassi di interesse di riferimento tra il primo e il secondo trimestre del 2015. Il tutto, mentre la Banca Centrale Europea, nel Vecchio Continente, è ancora alle prese con difficoltà estreme nel tentativo di governare la crisi del credito e dell’economia reale, attraverso strategie non sempre lineari e – apparentemente – non sempre frutto di una pianificazione di lungo termine.

Tornando alla Yellen, è facile osservare come le affermazioni del numero 1 della Fed abbiano spinto il dollaro al rialzo e – di contro – l’oro al ribasso. Il lingotto è diventato meno conveniente per gli investitori (l’oncia viene quotata in dollari), spostando altresì il baricentro degli investimenti nel metallo prezioso verso i confini medio-orientali, oramai nuovo punto di riferimento per le compravendite gialle.

Ad ogni modo, introdotto quanto precede, occorre cercare di comprendere cosa potrà accadere in futuro sul fronte aurifero. Dai dati di cui sopra non attendiamo grandissime novità. A nostro giudizio il rafforzamento del dollaro è ben lungi dall’esaurirsi e, anzi, qualora non vi fossero novità particolarmente deludenti sul territorio a stelle e strisce, è altrettanto probabile che la valuta verde possa continuare ad apprezzarsi nei confronti del suo principale basket di riferimento.

Una variabile molto importante da decifrare è in merito rappresentata dalle tensioni che stanno peggiorando ad Est dell’Europa, con la situazione russo – ucraina che continua a destare grande preoccupazione. Il rasserenamento temporaneo non è infatti garanzia di stabilità, e il giro di sanzioni comminate dall’Unione Europea alla Russia, e la risposta degli embarghi dalla Russia all’Unione Europea, è solamente la punta di un iceberg le cui dimensioni non è ancora dato scoprire.

Occhi aperti inoltre sul calendario macroeconomico americano delle prossime settimane. Se i dati principali – e soprattutto quelli sul mercato del lavoro – dimostreranno di rientrare all’interno degli auspici della Federal Reserve, l’istituto guidato dalla Yellen potrebbe anticipare la propria strategia di rialzo dei tassi di interesse. In questo caso, è possibile che l’oro possa conferire un buon risveglio ai suoi investitori più affezionati. In caso contrario, è invece possibile che la fase di deprezzamento possa proseguire, pur non sul medio lungo termine.

Ad ogni modo, in questo momento è molto difficile cercare di prevedere quale possa essere l’evoluzione del prezzo dell’oro, visto e considerato che la correlazione tra il metallo prezioso e il valore del dollaro non sembra essere più una garanzia di successo per il prossimo futuro. È dunque bene cercare di agire con cautela e diversificazione nel comparto, in attesa di comprendere la correlazione suddetta possa prolungarsi anche nel corso del prossimo futuro o, di contro, sia destinata a infrangersi sul finire dell’anno.


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