di Alberto Giusti
Siamo agli sgoccioli. Meno di 48 ore e apriranno i seggi delle primarie: migliaia di volontari in tutta Italia, già impegnati in queste settimane nelle preregistrazioni, si preparano a passare una domenica di fuoco e di passione politica. Il conto alla rovescia si avvicina allo zero: e l’attenzione sulle primarie del centrosinistra non è mai stata così alta. Giornali, radio, televisioni. E questa supremazia nei mezzi d’informazione tira il Pd nei sondaggi, che vola sopra il 30% e oltre.
Ma quali sono i rapporti di forza tra i vari candidati? Secondo quali direttrici si stanno spostando gli elettori?
![primarie+centrosinistra PRIMARIE CENTROSINISTRA, CONTO ALLA ROVESCIA](http://m2.paperblog.com/i/149/1499347/primarie-centrosinistra-conto-alla-rovescia-L-T7OpDJ.jpeg)
Primarie centrosinistra: Bersani vs. Renzi – investireoggi.it
Una mano per rispondere a questa domanda ce la dà il sondaggio del Centro Italiano Studi Elettorali pubblicato ieri sul Sole24Ore, nell’articolo firmato da Roberto D’Alimonte. Bersani è dato al 48%, e staccherebbe Renzi di ben 10 punti percentuali. Sottotono gli altri candidati, con Vendola al 10%, molto al di sotto delle aspettative, Puppato sotto il 4% e Tabacci all’1% (nonostante il sostegno del mitico gruppo Facebook “Marxisti per Tabacci”, che consiglio di visitare a chiunque voglia farsi 2 risate su queste primarie).
Si differenzia notevolmente però, la provenienza del sostegno ai due principali candidati. Il 70% di chi ha intenzione di votare Bersani ha votato Pd alle politiche del 2008; tra i sostenitori di Renzi invece, meno del 50% aveva votato Pd, mentre il 43% aveva scelto partiti di centrodestra.
Diciamoci la verità: in parte è un dato più che atteso. Che Bersani abbia il nerbo delle proprie forze nelle file del Pd è cosa certa e risaputa. Da misurare invece, era il grado di sostegno che Renzi riceverà da un popolo che finora difficilmente si era avvicinato al centrosinistra. Ebbene, questo sostegno appare forte e decisivo: conterebbe infatti quasi la metà dei suffragi renziani. E non è un caso: il sindaco di Firenze si è sempre mostrato aperto agli ideali di centrodestra, e anche se nella recente campagna ha fatto retromarcia su tanti temi, ci ricordiamo bene il favore a Marchionne e tante altre posizioni occhieggianti alla sponda politica avversa.
Dunque una cosa è certa: con queste primarie non si decide soltanto il candidato premier del centrosinistra. Sembra esagerato da dire, ma a scontrarsi saranno due visioni del mondo, due idee diverse sia del paese che del Partito Democratico. A vincere, fin da ora, sarà la partecipazione: in questi giorni le file nei circoli e nelle sedi dei partiti in coalizione si sono fatte lunghe, e centinaia di migliaia di persone si preparano a esprimere il loro voto per scegliere il candidato premier del centrosinistra.
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