Il 13 giugno 2010, nella città di Modica, gloriosa e antica capitale della omonima Contea, si è cercato di raggiungere un primato insolito: il pane più lungo del mondo. Ma vivo un po’ lontano e di questo evento non può fregarmene meno.
Dato che oggi si parla di primati, parlerò di altri primati (non me vogliano gli animalisti) che popolano la cittadina modicana e di un primato più ignorato – ahimè – un po’ da tutti. Dei primi non val la pena perdersi in chiacchere, dirò solo che si tratta di politici e amministranti che non brillano certo per ingegno né per virtù o diletto e che oggi saranno stati tutti sparsi in ogni angolo della città, eccitati e lusingati “per l’impegno profuso in sinergia con istituzioni, petrolieri, panettieri ed abitanti”
Il secondo è molto triste e “inciperò” come si suol far dalle mie parti:
“Dopo lunghe ricerche, telefonate e richieste, ci ha lasciato
LA BIBLIOTECA COMUNALE
ne danno il triste annuncio giovani studenti, professori e ricercatori “inlibrati” e pur sempre affamati di libri della propria memoria. Ma anche i libri, oggi chissà dove accatastati, poveri loro, sfrattati e “nimannati” dalla loro umile dimora. Nessuna messa in suffragio e nient’altro, tanto “chissenefrega” di libri, vogliamo il cioccolato (Si dispensa, per ovvie ragioni, da visite e telefonate).”
Finora soltanto in pochi se n’erano accorti, ma di una biblioteca viva e frequentata deve vantarsi una città ricca di storia. Ma che parlo a fare, tutti appelli inutili in un giorno di festa e di un grande primato, degno di rappresentar lo “scimmiottaggio” di queste ultime annate.
Propongo io, umile voce, un nuovo primato di cui poter vantarci: della biblioteca più invisibile del mondo corriamo a elogiarci, noi città di primati e da primati rappresentati.
Che triste storia si andrà raccontando; ma è più triste pensar che tra queste righe non si sta scherzando.