Di Sonia Maioli E’ primavera, se ne avvertono i segni distintivi.
Escono i rospi, tutti i brutti si sentono autorizzati ad uscire con le mises più assurde, anticipando quella che sarà la moda dei prossimi mesi.
Carni bianche, traslucide, imperlate di brividi per la temperatura non ancora completamente permettente, coperte da improbabili canottiere inneggianti ai tatuaggi ancora infiammati dalla recente battitura… aspettiamo quella del grano per riprenderci.
Il vicino di casa riprende finalmente il taglia erba e comincia, come ogni domenica che verrà, a tosare lo stadio du Parc aux Princes. Sì perché ci si chiede quanto sia grande quel pezzetto di terra pieno di sassi.
Abbastanza per passarci tutta la mattina e anche buona parte del pomeriggio, sperando sempre che uno dei tanti sassi tosati possa distruggere il fantastico attrezzo.
I suoi figli scorrazzano per il terreno urlandosi parolacce per coprire il rumore del tosa erba.
Ameni ragazzetti rispolverano le moto da cross che hanno svernato nei garages di famiglia.
Le marmitte ancora incrostate dal sonno invernale, si schiariscono la voce, scurendo notevolmente orecchi e umore degli astanti circostanti.
Gridolini di ragazzine e vocione non ancora mature dei loro coetanei rallegrano le varie piazze dove sono soliti imbrancarsi.
Non rimane che chiudere ermeticamente finestre, orecchi e bocca… restando asserragliati in casa, sperando vivamente che torni l’inverno col freddo, la scuola che li impegni, i genitori che li tengano in casa e le moto nei preziosi garages.
Illustrazione tratta da Google immagini.