Con l'avvicinarsi della stagione estiva c'è stato un primo incendio - forse di matrice dolosa - ad Erice.
La cosa ha messo in allarme il Sindaco Giacomo Tranchida. Ha divorato tra i 12 e i 15 ettari di macchia mediterranea della località Casazza-Santa Maria Maggiore. Tranchida ha scritto una lettera al governatore Rosario Crocetta e all'assessore regionale all'Agricoltura - inviandola, tra gli altri, anche al prefetto Marilisa Magno e al questore Carmine Esposito - per «sottolineare la strana coincidenza del rogo, temporalmente correlata alla precaria condizione interessante i lavoratori forestali e le loro spettanze e la mancata realizzazione, a tutt'oggi, dei viali parafuoco».
Per domare le fiamme sul posto sono dovuti intervenire i vigili del fuoco con cinque mezzi, i forestali con tre mezzi, i volontari della Protezione civile con i vigili del fuoco discontinui e un loro mezzo, tre autobotti, di cui una del Comune di Erice, un'altra di quello di Valderice e un'altra di un privato e un modulo antincendio della Protezione civile che ha operato nei luoghi più impervi. Le operazioni di spegnimento del rogo, che per l'intera notte è stato alimentato dal forte vento, sono state dichiarate concluse intorno alle 7 di ieri. "Rinnovo - scrive ancora Tranchida nella missiva - il ringraziamento della città e mio personale a tutti gli addetti, ma di certo e stando così le cose non posso sin d'ora non ritenere la Regione quale eventuale corresponsabile di malaugurati futuri maggiori dannim atteso che di certo il fuoco di ieri sera (venerdì notte, ndr.), vuoi per le condizioni ambientali e climatiche, non può non essere che di natura dolosa e non poco suona come un nefasto primo avvertimento".