Adele è una ragazza come tante altre, con un fidanzato, una famiglia tradizionale e la certezza che le ragazze sono attratte dai ragazzi. Certezza che viene fatta a pezzi quando lo sguardo di Adele incrocia per caso quello di Emma, una ragazza con i capelli blu. Il mondo perde il suo equilibrio e si spinge in una nuova direzione...
Liberamente ispirato alla graphic novel e best seller francese " Le bleu est une couleur chaude" di Julie Maroh, La Vita di Adele è il quinto film del regista e sceneggiatore tunisino Abdellatif Kechiche ( Venere Nera, Cous Cous, La Schivata) il quale aveva da tempo un personaggio che gli frullava in testa: " Volevo sviluppare un personaggio femminile desideroso di comunicare, e che svolge il suo lavoro con passione. Allo stesso tempo questa insegnante è consapevole delle ripercussioni sul suo lavoro di tutto ciò che le accade nella vita privata: gli amori, i lutti, le separazioni. [...] E quando mi sono imbattuto per caso nel fumetto Il blu è un colore caldo, che racconta la storia di questo amore assoluto tra due donne, e allo stesso tempo parla di una giovane donna che diventa un'insegnante, ho capito come far combaciare i due progetti."
E' infatti sostanzialmente un lavoro di sovrascrittura quello effettuato dal regista. Da una parte la cornice esterna e la relazione d'amore ricalcano il fumetto, ma dall'altra i personaggi e la trama subiscono delle variazioni importanti, in un'ottica forse meno adolescenziale e più incentrata sull'evoluzione verso l'età adulta.
Il nucleo del film rimane comunque l'amore tra due donne: Adele ( Adèle Exarchopoulos, Vento di Primavera) ed Emma ( Léa Seydoux, Midnight in Paris). Un amore che fa scoprire ad Adele un mondo nuovo sia nella vita quotidiana sia, soprattutto, dentro di sé. Un amore che fa male perché vivere la propria omosessualità alla luce del giorno, in un mondo in cui bisogna convivere con il pregiudizio, spinge verso scelte difficili e reazioni che possono cambiare una persona per sempre.
"Mi chiedo cosa nella storia tratta dal fumetto "Il blu è un colore caldo" sia stato l'elemento ispiratore, quello che mi ha spinto a fare il film. Forse le tavole che ritraggono i corpi nudi? E' possibile. Non so quali siano state le ragioni più profonde."Dal 24 ottobre al cinema.
Di Mara Telandro per Oggialcinema.net
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