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Pronti per le ferie? e… lo stress

Creato il 07 agosto 2014 da Salutegrazie @SaluteGrazie
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Eccoci ai giorni calienti dell’estate, quando mezza Italia – ma sarà vero? – si prepara alle tanto agognate ferie. Crisi o non crisi, molti italiani non rinunciano alle ferie e molti di loro si concentrano nelle due settimane centrali di Agosto. Ma siamo così sicuri che andare in vacanza sia sempre piacevole e salutare? O capita a volte di stressarsi più di quando siamo a casa?

Sembra un’assurdità, ma ci sono tante persone che finiscono per stressarsi di più in vacanza, arrivando a desiderare di rientrare al più presto.

Tralasciando gli inconvenienti dei trasferimenti – treni, aerei, code in auto e lunghe ore di viaggio – sono svariati i motivi per cui il solo pensiero di andare in vacanza crea sgomento. Non vogliamo affrontare qui un tema delicato come quello dell’ansia o del DAP (disturbo da attacco di panico) che colpisce 10 milioni di italiani, e che si manifesta in maniera spesso violenta in chi deve affrontare un viaggio.

Vogliamo semplicemente parlare di quei banali, sciocchi, a volte insormontabili, problemi, che si verificano in vacanza. Magari dando qualche consiglio, anche piccolo, su come affrontarli.

Il cambio di abitudini

Innanzitutto c’è il cambio di abitudini, per molti un vero e proprio trauma. Alzarsi ad un orario differente, non parliamo se poi c’è un fuso orario, può far sballare il ritmo del sonno; anche avere un letto diverso, persino un cuscino, può provocare insonnia. Temperature più elevate, il fatto che si cena più tardi, sono tutti elementi che possono incidere. Ci sono poi molte persone delicate di stomaco, che fanno fatica a essere regolari in un contesto diverso dal quotidiano. Senza ricorrere a farmaci, a volte può essere utile aiutarsi con erbe, tisane o “medicine alternative”.

Anche i bambini talora soffrono i cambi drastici, a volte si spaventano anche. Piccolo ma efficace consiglio: portatevi dietro un oggetto per loro car che possa farli sentire a casa. A volte anche un cuscino o una copertina con il loro odore, può essere rassicurante.

Il paradosso è che quando finalmente l’organismo si è abituato ad un orario, clima, cibo diverso… ecco che è il momento di tornare a casa! Consigliamo, se possibile, di non pianificare mai il rientro esattamente con la coincidenza del ritorno al lavoro (o a scuola per i bambini), ma di tenersi quel giorno o mezza giornata di “cuscinetto” per rimettere le cose a posto, fare le lavatrici (onde evitare di vivere con valigie semi sfatte per i successivi 7 giorni) e mettersi mentalmente in condizione di ricominciare il solito tran tran.

Convivenza obbligata

Vuoi per questioni economiche, vuoi per permettere ai bambini di godersi i nonni o altri parenti che vedono meno durante l’anno, è frequente che si vada in ferie tutti insieme nella casa al mare, o si vadano a trovare i genitori anziani in un’altra località. E ci si ritrova tutti insieme: zie, cugini, nonni, bambini… e lì nascono discussioni, polemiche, vecchi rancori.

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Pranzare e cenare tutti insieme, anche se estremamente socializzante, può portare da un lato ad accuse sulla divisione dei compiti -  chi cucina, chi lava, chi sparecchia – ma a volte può far salire la tensione anche per piccole sciocchezze. Per evitare di rovinarsi le ferie, ogni tanto è bene mangiare fuori. In un luogo dove ci sono anche estranei sarà più difficile che le persone alzino la voce o abbiano voglia di mettersi a discutere. E per una nonna che cucina per 12 persone, può essere un vero momento di vacanza!

La sindrome da vacanza perfetta

Una cosa importante, quando si è in vacanza, è quella di ricordarsi che non è necessario avere un’agenda super piena di impegni, con orari, turni e attività pianificate nel singolo dettaglio. Altrimenti che vacanza è? Con la stessa logica bisognerebbe essere un po’ indulgenti con se stessi (e con gli altri): non muore nessuno se la casa è un po’ in disordine, se si cena un po’ più tardi, se la tavola non è ben apparecchiata o se i bambini indossano vestiti un po’ sporchi. La sindrome da voglio-che-sia-tutto-perfetto è rischiosa e potrebbe non coniugarsi con uno stile di vacanza rilassata e rilassante. Se poi capitano piccoli imprevisti, cerchiamo di accettarli con la consapevolezza che fa parte della vacanza e che tutto sommato è sempre meglio che essere a lavorare! Le immagini da spot di famiglie dove va tutto bene e persino il cane sorride felice, non devono farci scoraggiare, se poi il figlio più piccolo decide di vomitare la colazione pochi minuti prima di imbarcarsi su un traghetto!

Bisogna essere positivi!

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