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Pubblico e privato

Da Anna

Pubblico e privato
Il passaggio dalla modernità solida a quella fluida indicata da Z. Baumanindica che tutte le certezze su cui si è costruita la modernizzazione fino adoggi stanno venendo meno, sostituite da una fase di sfrenata deregolamentazionee flessibilizzazione dei rapporti sociali; non sorprende, allora, che questanuova fase veda al centro del suo sviluppo proprio l’individuo e le suecontraddizioni.Gli uomini e le donne che popolano le società avanzate sono sempre piùconvinti che il loro successo/insuccesso dipenda esclusivamente dalle loroproprie capacità, senza nessun soccorso da parte della società (intesa in modoampio); ci troviamo, insomma, nella situazione in cui, tramontato il sogno diuna autorità centrale, sia essa lo stato o il capitale, che garantisca lastrada per il progresso, il mondo si trasforma in una distesa di opportunitàpronte ad esser colte dai soggetti, per guadagnare il maggior numero disoddisfazioni possibili. Come posso raggiungere i miei obiettivi?Questa sembra essere la domanda più importante che si pone il soggettonella modernità fluida, e le risposte a questi quesiti fondamentali per ogniindividuo vengono portate direttamente a casa dai talk-show televisivi, daicorsi di formazione e dalla sconfinata mole di libri sull’argomento che ognianno ci propinano in libreria. Questi esempi ci ricordano che ci troviamodinanzi ad una vera e propria colonizzazione della sfera pubblica da parte diproblematiche che fino a poco tempo fa erano di pertinenza esclusiva dellasfera privata.
Attraverso questi esempi, il sociologo polacco ridefinisce ilconfine tra la sfera pubblica e quella privata; il fatto che i problemi privatiinvadano lo spazio pubblico della discussione, non traduce queste problematichein questioni pubbliche ma toglie lo spazio a tutti gli argomenti pertinentialla sfera pubblica. Il primo risultato di tale condotta è la fine dellaPolitica come argomento di dibattito pubblico, e di conseguenza la finedell’agire politico del cittadino....(per leggere il resto dell’articoloscrivi a [email protected])

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