Quando ero molto piccola ricordo che mio Nonno, in una parte del suo terreno aveva piantato il grano, era una parte piccolissima e non credo lo abbia mai raccolto per trasformarlo in farina, io almeno, non ne ho memoria, ricordo però che mi piaceva correre in mezzo a quelle spighe altissime dove potevi nasconderti, buttarti a terra come fossi su un materasso e stendersi a guardare le nuvole immaginando forme e animali, non riuscivo a capire la paura dei miei nonni per la mia voglia di correre e giocare in mezzo alle spighe di grano, parlavano di serpenti o animali che non potevo vedere, io riuscivo solo ad immaginare di essere la protagonista di uno di quei cartoni animati dove i personaggi correvano e si nascondevano…alla Heidy insomma.
Con il senno del poi capisco il perchè delle loro restrizioni, la probabilità di essere morsa da una vipera era decisamente tangibile, ma a quei tempi non vedevo pericoli, avevo 4/5 anni al massimo, vedevo i conigli come docili animaletti che vogliono solo coccole, le caprette come simpatiche bestiole con le quali giocare e saltare e i cinghiali come maialini dagli abiti invernali, quel campo dall’erba alta mi sembrava arrivato direttamente dalle colline di Bel e Sebastien, per di più che mio Nonno aveva uno splendido Maremmano che all’epoca mi sembrava grande quanto un elefante…capirete quindi la mia confusione quando i conigli ti mordevano se provavi add accarezzarli, le caprette ti caricavano se gli andavi incontro e per i cinghiali c’era il divieto più categorico anche solo di avvicinarsi, persino alle galline non andavo a genio, certo ripensandoci, credo fosse normale visto che le rincorrevamo strillando, chissà che pensavano…comunque da lì a poco se ne andarono prima i cinghiali che scelsero il bosco vicino, i conigli finirono nel frigo di mia nonna, le caprette morirono di una dignitosa vecchiaia e il grano scomparì.
Quando però Valentina ci ha raccontato di questa Farina Miracolo, ritrovata in un angolo dopo anni, dal fusto lungo due metri, la spiga ramificata e dal sapore del grano antico, quello di una volta, mi è tornato alla mente tutto, le corse nel grano, i profumi e i sapori che uscivano dalle cucine delle nonne, ho sperato che nel mio pacchetto ci fosse proprio quella farina che tanto mi aveva incuriosito…ed eccomi accontentata
Per renderle giustizia ho deciso di usare la ricetta di mia nonna per un dolce tipico di queste parti, riadattandola e arricchendola con il burro di mele che tanto mi è piaciuto, ne è uscita una brioche profumatissima, dal gusto pieno…rotondo mi verrebbe da dire per riuscire a farvi capire, insomma in una parola, Buonissima!
750 g di Farina Miracolo Molino Grassi
4 Uova
150 g di Latte
125 g di Burro Morbido
1 Cucchiaino di Estratto di Vaniglia
10 g di Lievito di Birra
1 Cucchiaino di Mix di Apple Spice
1 Pizzico di Sale
Per la Farcia:
250 g Circa di Apple Butter
Per l’Apple Spice:
1 Cucchiaino di Cannella
1/2 Cucchiaino di Zenzero macinato
1/3 di Cucchiaino di Noce Moscata grattugiata
1/3 di Cucchiaino di Cardamomo macinato
1 pizzico di Pepe Di Sichuan (se non lo trovate Pepe Nero) macinato
Per la Glassa
Zucchero a Velo, circa 100 g
1 Cucchiaino di acqua
Cominciate sciogliendo il lievito nel latte, mettete la farina nella planetaria e cominciate ad impastare aggiungendo il latte, poi, poco alla volta, le uova, le spezie e l’estratto di vaniglia, continuate ad impastare, quando il composto comincerà ad essere omogeneo aggiungete il burro morbido, e continuate ad impastare fino a quando il composto non sarà perfettamente incordato, lo vedrete perchè si staccherà da solo dalle pareti della ciotola; a questo punto lasciatelo lievitare in una ciotola, che avrete precedentemente unto con un filo di olio, coperto con la pellicola.
Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume mettetelo sul piano di lavoro, precedentemente spolverato con un po’ di farina e stendetelo a formare un rettangolo spesso circa 1/2 cm, spalmate ora l’apple butter su tutta la superficie, arrotolate per ottenere un cilindro, mettete il cilindro su una teglia rivestita di carta forno e fate dei tagli laterali (uno a destra, uno a sinistra e così via) per 3/4 della larghezza del cilindro (in modo da lasciare comunque una parte che possa tenere insieme tutte le fette), sfalzate le fette e lasciate lievitare per altri 30/40 minuti.
Mentre aspettate che la brioche lieviti preparate la glassa, mettete lo zucchero a velo in una ciotolina e aggiungete acqua poco alla volta fino ad ottenere un composto denso simile al miele per consistenza, con questo fate delle strisce sulla brioche quando sarà lievitata ed infornate a 180°C per 35/40 minuti.
Lasciate raffreddare e assaggiate!
Con questa Ricetta Partecipo al Contest di Molino Grassi “Impastando s’Impara”
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