La salute del presidente russo Vladimir Putin è diventata oggetto di contesa tra il Cremlino e il New York Post, dopo che quest’ultimo la scorsa settimana aveva pubblicato un articolo su di una presunta grave malattia che avrebbe colpito il leader russo: secondo fonti anonime citate dal quotidiano statunitense, di proprietà del tycoon australiano Rupert Murdoch, Putin avrebbe un cancro al pancreas e sarebbe in cura da un medico che lo segue personalmente. Tali affermazioni sono state seccamente respinte dal portavoce del Cremlino Dmitrj Peskov: «Va tutto bene, – ha dichiarato Peskov – chi dice cose del genere farebbe bene a mordersi la lingua prima di parlare». Non è la prima volta comunque che il mondo s’interroga sulle condizioni di salute di Putin: alla fine del 2012 il presidente russo sparì dalla scena pubblica per oltre un mese, dopo essere stato visto zoppicare vistosamente durante la sua ultima apparizione pubblica.
Un particolare che, sommato al fatto che in quel periodo Putin non si muoveva dalla sua dacia di Novo-Ogarëvo (dove anzi vennero tenute anche diverse riunioni di governo) e che la motivazione addotta da Peskov non era per nulla credibile («Il Presidente sta benissimo, preferisce lavorare a Novo-Ogarëvo per non intasare il traffico di Mosca con il suo corteo di auto al seguito»), scatenò una serie di ricostruzioni più o meno veritiere: alla fine, il Cremlino fu costretto ad ammettere che Putin aveva riportato una frattura di una vertebra dopo essersi cimentato in un volo con deltaplano, e i suoi medici gli avevano imposto un periodo di riposo.