Magazine Diario personale

Qualcosa è cambiato

Da Giovanecarinaedisoccupata @NonnaSo

Non so se ve l’ho mai confessato, ma da un paio di anni a questa parte i miei incubi ricorrenti sono cambiati.

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Se prima sognavo di cercare insistentemente una persona (a me ben nota e molto molto cara ma che purtroppo è scomparsa all’improvviso dalla mia vita lasciandomi con una ferita aperta che mai più si rimarginerà – tant’è che ad anni di distanza ancora la sogno e la cosa mi fa incazzare) ma che questa non si fa trovare, non si fa mai vedere, o sognavo di aver bisogno di chiamare qualcuno per aiuto, ma di non riuscire a digitare correttamente il suo numero sulla tastiera del telefono (vi giuro una cosa che mi fa imbestialire e mi rovina la giornata quando mi sveglio.. non potete capire il senso di impotenza e la frustrazione di vedersi ripetere all’infinito quello stesso errore di cifra e ricominciare da capo ancora e ancora e ancora… grrr!), dal periodo della cassa integrazione e del licenziamento in poi i miei incubi sono cambiati.

Eccome.

Il più classico e odioso? Quello di dover tornare sul luogo di lavoro, con quella maledetta gente marcia che si prende ancora il privilegio di ridere di me, di farmi sentire inutile, piccola, e senza speranza.

Ma da qualche giorno qualcosa è cambiato. I miei sogni ricorrenti (spero) sono cambiati.

Ed era anche ora, visto che non ne potevo più, soprattutto di permettere a quel passato (pietra sopra muori una buona volta e per sempre!) di continuare a ferirmi, a provocarmi ansia, a farmi male, a perseguitarmi.

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La sapete, no, la storia dei sogni/incubi ricorrenti. No? Ve la spiego in breve:

1. C’è solo una percentuale di noi che sogna, e di questi, solo una percentuale che ricorda i propri sogni una volta svegli, pare. Io faccio parte di questa piccola percentuale di percentuale, di quella ristretta popolazione di fortunati (secondo me) che sognano, spesso, con intensità, e quando si svegliano ricordano i propri sogni.
Mi sono allenata nel corso degli anni, per questo: me li scrivo sul diario, me li cullo, li continuo (Quelli particolarmente belli), ne traevo e ne traggo tuttora spunto per i miei racconti.. più o meno privati che siano.
Mi piace sognare, adoro sognare. A volte adoro persino avere gli incubi.

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2. si perché anche gli incubi, come i sogni, raccontano sempre qualcosa di noi. Fateci caso.
Siete disoccupati e non sapete come sbarcare il lunario? Molto probabilmente sognerete qualcosa che vi sembrerà totalmente inattinente alla cosa, e che invece potrà essere spiegata con l’ansia di non sapere cosa ne sarà di noi nel futuro.

A volte ad esempio io sogno di perdere i denti. Ora, al contrario di quanto dice la leggenda popolare (ovvero una perdita in famiglia) questo sogno può significare la nostra ansia, la paura di perdere qualcosa di radicato in noi (i denti) e che ci da sicurezza (senza i denti miei cari non si mangia).

Oppure sogno di essere finalmente al mare, un mare che mi aspetta limpido e sereno fuori dalla porta dell’hotel, ma di non poter uscire prima di aver disfatto la valigia, in cui c’è ad esempio il mio costume da bagno, che io non trovo.. e sono consapevole del tempo che passa, del mare là fuori dalla porta, del tempo che sto sprecando io dentro a cercare un costume e fare e disfare una  metaforica valigia del cavolo ma niente… il mare mi è negato. Quello che c’è la fuori mi è negato.

Va beh, questa non è che ve la devo spiegare no?

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3. la mente umana è veramente un muscolo misterioso e stupefacente, che si muove secondo percorsi insondabili, che capta segnali e piccole vibrazioni, e variazioni che agli altri nostri sensi sfuggono, ma che invece ci si radicano dentro, nelle fibre del nostro essere e che in un attimo ci cambiano completamente.

Ok, per questo non c’è una spiegazione scientifica ma è come vi posso spiegare io  questo improvviso (e si spera duraturo) cambiamento in me e nei miei sogni.

Non avanzerò ipotesi su quanto può essere effettivamente cambiato fuori di me per indurre un cambiamento anche dentro di me, darò la colpa alla primavera ed al sole, magari, ma vi dirò di non disperare.

Voi e i vostri sogni potete cambiare, basta che ve ne lasciate la possibilità. Un piccolo spiraglio, fatto in forma di speranza, in mezzo a tutta la rabbia e la negatività che cercano di soffocarvi, e vi ci abbandoniate.

Se non altro, non vi angoscerete ALMENO durante il sonno.

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E d’un tratto vi scoprirete ad esempio a sognare di tornare sul vostro posto di lavoro, e trovarlo svuotato di tutte quelle persone piccole e meschine che vi hanno maltrattate e rese persone piccole e ferite. Sognerete di sentirvi utili, e felici, mentre le giornate al lavoro vi scorreranno veloci e senza che ve ne accorgiate.

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Sognerete di uscire, e trovarvi in bellissimi e rigogliosi boschi, pacifici, silenziosi, magnifici. Boschi in cui rigenerarvi, e fare lunghe passeggiate sulla strada verso casa.

Sognerete anche che in quegli stessi boschi ci saranno una miriade di tavole calde che servono il vostro cibo etnico preferito, e voi vi meraviglierete perché sarà proprio il dettaglio perfetto a completare le vostre giornate perfette: l’imbarazzo della scelta su come riempire i momenti di pausa nella vostra perfetta giornata lavorativa.

Vi sentirete un po’ stupidi a questo punto, ma vi sveglierete con una sana voglia di giapponese che soddisferete quella sera stessa… magari in compagnia di amici veri. Sicuramente concedendovi un rarissimo, benedetto lusso, in questo periodo di magra fisica e psichica assurdo.

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Concedetevene l’occasione, ve ne prego.

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