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Qualcosa su cui riflettere

Da Slela

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Qualcosa su cui riflettere

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Ieri mattina io e mio marito abbiamo litigato.
Niente di irreparabile, capita in un matrimonio, poi se ci mettiamo la stanchezza fisica e mentale dovuta a giorni e giorni e giorni e giorni di bimbi malati, è quasi scontato che succeda.
I gemelli hanno ormai un anno, voglio variare il loro menù, che è ancora il mega-pappone-unico.
Mio marito dice che non c'è tempo di prepararlo, io gli dico di non preoccuparsi, pensiamo al menù la sera prima, e poi c'è la nonna tutti i giorni, ci pensa lei.
Lui dice: la fai facile tu, tanto non ci sei, lavori, torni a mezzogiorno, non ci sei mai coi tuoi figli.
Questo è un colpo basso, lo so, l'ha detto per farmi male e mi ha fatto malissimo.
Parto presto la mattina, solo a volte faccio in tempo a dare il biberon a ElfoA; torno a mezzogiorno, e riparto all'una e mezza, poi lavoro fino alle sei, sei e mezza.
Praticamente sto con loro un quarticello a pranzo e una mezzoretta dopo cena, da dividere con BimbaBella, che reclama anche lei la mamma.
E' vero, li vedo pochissimo, cosa crede, che sia contenta di questo?
Non riesco a lavorare di meno, se potessi farei quelle 2-3 ore in meno al giorno per non dover correre in continuazione. Ma non posso. Lo stipendio serve, sono libera professionista, se non lavoro tanto, perdo i clienti, e se perdo i clienti va a finire che non ho più nessuno stipendio.
Non gli ho detto nulla di tutto questo, sono stata zitta, non si litiga davanti ai figli, e dopo un po' il momento critico è passato.
Ma quella coltellata brucia, davvero tanto.


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