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Quando il cervello viene dirottato dal cortisolo

Creato il 12 marzo 2013 da Molipier @pier78

Immagina questa situazione: sei coinvolto in una riunione, che sia di lavoro, famigliare o tra amici in cui si debba prendere una decisione importante e ti sembra che la tua idea o la tua proposta stia perdendo terreno. La voce diventa più forte, parli mentre gli altri parlano e si cerchi di correggere il punto di vista altrui fino a che riesci a convincere i partecipanti che tu abbia ragione. Almeno una volta ti sarà successo. In termini di neurochimica, in quel frangente il tuo cervello è stato dirottato.

Quando il cervello viene dirottato dal cortisolo cortisolo cervello

Il ruolo del cortisolo nel cervello

In situazioni di elevato stress, di paura o diffidenza, il cortisolo inonda il cervello spegnendo tutte le funzioni che aiutano le fasi di pensiero avanzate come strategia, fiducia e compassione. L’amigdala, parte del cervello che gestisce le emozioni e la paura, prende il sopravvento e costringe il corpo a regolarsi di conseguenza per proteggere sé stesso da una possibile perdita di autorità senza essere in grado di gestire il divario tra aspettativa e realtà. Le reazioni comuni, in queste circostanze, sono il combattimento (continuare a difendere la propria posizione), l’assenza (cessazione dell’interesse per la causa), la fuga (ci si nasconde dietro l’idea generale) e l’arresa (ci si dichiara d’accordo con gli altri con falsi sorrisi).

Tutti questi atteggiamenti sono dannosi perché impediscono un dialogo onesto e produttivo da cui potrebbe nascere la soluzione al problema che si sta affrontando ma in particolar modo è il combattimento ad essere più deleterio, anche nei rapporti di lavoro dove si riscontra più frequentemente.

Il combattimento a difesa della propria idea è regolato da un altro insieme di ormoni che, in caso di successo, inebriano il cervello: l’adrenalina e la dopamina. La combinazione di questi due ormoni fa sentire forti, dominanti, invincibili ed è una sensazione che appaga chiunque tanto che, in un’occasione simile, si cercherà ancora il combattimento e la voglia di avere il sopravvento, indipendentemente dalla ragione o dal torto. Diventa una dipendenza.

E’ giusto combattere nel sostenere la propria idea, (Ezra Pound diceva “Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui“) ma non bisogna dimenticare di quale effetto questo comportamento possa avere sulle persone circostanti. Cercare di ottenere sempre una posizione dominante farà sentire gli altri in sottomissione, situazione che li porterà ad assumere uno dei quattro atteggiamenti descritti prima (combattimento, assenza, fuga o arresa), annullando ogni intento di collaborazione.

L’ossitocina

Per fortuna nel nostro corpo esiste un altro ormone che può far sentire bene come l’adrenalina, l’ossitocina. Si tratta di un ormone che i recenti studi hanno scoperto essere legato all’apertura verso la fiducia e la condivisione. L’obiettivo di ognuno dovrebbe essere quello di stimolare l’ossitocina in sé stessi e negli altri, evitando picchi di cortisolo e adrenalina.

Per sviluppare l’ossitocina si possono effettuare alcuni esercizi:

Impostare le regole della discussione. Se si fosse in procinto di partecipare ad una discussione che potrebbe irritare, la prima cosa utile è delineare le regole di dialogo affinché il risultato sia positivo e produttivo. Ad esempio chiedere e concedere tempo per spiegare le proprie idee e quelle degli altri, senza contrasti. Magari la prima volta si cadrà in una conversazione banale e schematica ma migliorerà volta per volta.

Ascoltare con empatia. Si dovrebbe cercare di parlare meno e ascoltare di più, conoscendo il punto di vista degli altri. Lo stesso succederà quando gli altri ascolteranno il nostro.

Opportunità per tutti. In una discussione tutti e allo stesso modo devono avere la possibilità di parlare ed esprimere la propria opinione.

Evitare i trionfalismi. Qualunque sia la posizione non bisognerebbe mai vantarsi di successi e trionfi ma, al contrario, portarli come esempio per arrivare all’obiettivo. Imparare a perdere e aprirsi verso gli altri, delle volte, aiuta a crescere.


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