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Quando il migrante diviene…$$..interessante…$$

Creato il 05 gennaio 2012 da Gianpaolotorres

Quando il migrante diviene…$$..interessante…$$

Il migrante fa rima con contante

I risparmi stranieri piacciono alle banche.

di Giorgio Benedusi

Le banche sono a caccia di liquidi e gli italiani che si rivolgono alle banche sono in calo, come ha testimoniato la più recente indagine periodica di Bankitalia sul 2010. Gli istituti di credito hanno dunque cominciato a cercare nuovi clienti e tra le potenziali fasce di utenza, una in particolare sembra destinata a crescere e ad accumulare sempre più ricchezza: quella degli immigrati.
Secondo una ricerca del 2006 firmata da Anna Omarini, docente dell’università Luigi Bocconi di Milano, il migrante è un cliente potenzialmente interessante perché tendenzialmente giovane, attivo nel mercato del lavoro e risparmiatore.
Per questi motivi da qualche anno diverse banche sul territorio nazionale hanno lanciato intere filiali dedicate ai cittadini stranieri, le cosiddette welcome bank la cui missione è quella di colmare la distanza, dovuta a differenze culturali oppure a scetticismo, che allontana i migranti dagli sportelli bancari.

Il bottino dei migranti

«Il 77% dei migranti maggiorenni percepisce un reddito da lavoro in media di 873 euro al mese netti; in ogni nucleo familiare vivono in media 1,9 percettori di reddito per un reddito familiare mensile medio di 1.667 euro. La metà degli intervistati ha dichiarato che il suo nucleo familiare riesce a risparmiare in media circa 282 euro al mese», hanno spiegato Giuseppe Minoia e Luca Visconti, rispettivamente presidente di Gfk Eurisko Italia e direttore del master bocconiano in Marketing e conunicazione, nel volume WelcomeBank. Migranti e marketing bancario curato dal presidente di Etnica Enzo Napolitano.
Gli stranieri nella Penisola non conservano perciò sotto il materasso cifre astronomiche. Ma se il loro salvadanaio da quasi 300 euro mensile fosse moltiplicato per gli oltre 4,5 milioni di residenti nel nostro Paese acquisirebbe senz’altro un peso importante.
Senza considerare che la quantità di risparmio tende ad aumentare con il tempo di permanenza in Italia.

LE BANCHE DI BENVENUTO DA BPM A UNICREDIT. Molte banche sono corse ai ripari e hanno creato prodotti o intere filiali dedicate ai nuovi arrivati in modo da raggiungere questa fetta del mercato attraverso strumenti semplificati e mediatori culturali.
Una delle prima è stata la Banca popolare di Milano, che nel 1997 ha lanciata l’offerta di servizi bancari chiamata Linea Extrà, che ha presto fatto il paio con People del Banco ambrosiano veneto.
A questi precursori si sono accodate anche le grandi banche, come Banca Intesa nel 2004 e Unicredit che con Agenzia Tu, la filiale rivolta esclusivamente agli immigrati, è riuscita a parlare a 15mila stranieri oltre a quelli seguiti dalla sua rete tradizionale.

Il risparmio è questione di fede.

Uno fra i motivi che hanno sin qui tenuto lontane alcune comunità dai consueti servizi bancari è la religione. «Nei paesi islamici vige la legge della Sharia che impone di non lucrare sui prestiti ricevendo interessi», ha spiegato Nara, mediatrice culturale marocchina.
«Un operaio specializzato senegalese era venuto a chiederci un mutuo», ha ricordato Giacomo Bacchini, direttore della filiale bolognese di Agenzia Tu, «e mi ha chiesto se saremmo intervenuti nel caso, per esempio, di guasti alle tubature. Perché pensava che la casa non fosse ancora sua. In Paesi come il Senegal gli immobili vengono infatti acquistati direttamente dalle banche che li rivendono a prezzi più alti per non rateizzare gli interessi e restano di proprietà delle banche finché il versamento degli interessi non è completo

LO SCETTICISMO DELLE BADANTI. Presso altri nuclei si è sviluppata invece una vera e propria diffidenza nei confronti degli istituti bancari e i dubbi assalgono tradizionalmente soprattutto chi proviene da nazioni dell’ex-blocco socialista.
«Le badanti sono sovente recalcitranti perché hanno provato ad aprire un conto in Italia ma non avendo potuto mostrare sufficienti garanzie se lo sono visto rifiutare», ha detto ancora Bacchini.
I LATINOS E L’INCUBO-DEFAULT. Il risultato è che «preferiscono pagare dei connazionali in grado di recapitare materialmente i soldi alle loro famiglie nel Paese d’origine», laddove l’ostacolo psicologico di molti sudamericani ha avuto sinora il volto del default argentino. «Hanno vissuto una situazione in cui i loro risparmi sono diventati carta straccia da un giorno all’altro», ha concluso Bacchini, «e se chiedono un prestito si limitano poi a pagarne le rate tenendo in tasca il resto per il timore di perdere tutto».
LO SFUGGENTE ELDORADO CINESE. Tra tutte le etnie quella che più delle altre è sfuggita al circuito bancario è la stessa che muove la maggiore quantità di danaro contante: «I cinesi preferiscono sostenersi a vicenda», ha detto spiega Cristina Proci, responsabile commerciale di Agenzia Tu, «e quando hanno bisogno di prestiti li chiedono alla loro comunità. I cinesi hanno manifestato un bassissimo interesse nei confronti dell’integrazione nel Paese, dettato pure dalla paura di perdere la loro connotazione. Abbiamo tanti mediatori culturali cinesi, ma i risultati sono stati sino a questo momento molto scarsi».

Lunedì, 26 Dicembre 2011

http://www.lettera43.it/economia/personal/34815/migrante-rima-con-contante.htm


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