La scorsa settimana, leggendo uno di quei quotidiani distribuiti gratuitamente, una notizia di quelle balenghe ha attirato la mia attenzione: la Warner Bros, in occasione dell’uscita nelle sale inglesi del film Libera uscita, ha commissionato un’indagine statistica sulla crisi del matrimonio. Il campione intervistato era formato da 2000 adulti impegnati in una relazione stabile, e quello che è venuto fuori dalla ricerca, è che la crisi delle coppie sposate arriva ben prima del settimo anno: infatti già dal terzo le relazioni coniugali si raffreddano e i coniugi cercano il sesso fuori dal matrimonio.
Anche in Italia i dati Istat ci dicono più o meno la stessa cosa: aumentano le separazioni, aumenta il numero dei divorzi e il 21% delle istanze proviene da giovani sposati da meno di 5 anni.
Secondo l’avvocato matrimonialista Anna Bernardini De Pace l’aumento dei matrimoni in crisi in parte è dovuto al fatto che la “globalizzazione” ha fatto si che adesso si trova il partner anche al di fuori della propria classe sociale (scusate, ma non riesco a trovare una locuzione un po’ più politically correct). Quindi finita la passione (che dicono duri proprio 3 anni) emergono i dissidi. In passato invece, quando marito e moglie si sceglievano “tra pari” le relazioni resistevano anche al calo del desiderio e i rapporti si evolvevano in qualcosa di stabile e duraturo.
Ma, dicevo, non mi ha tanto stupito la crisi che gioca d’anticipo, quanto le motivazioni che pare ne siano alla base. Le coppie hanno sempre meno rapporti sessuali e vanno a cercare soddisfazione “altrove”: vacanze separate, uscite serali indipendenti e, si sa, l’occasione fa l’uomo (e la donna!) ladro! Ho trovato meravigliosi i pretesti da cui sembrano trarre origine le cause di separazione e nel leggerli non ho potuto fare a meno di pensare al Marito e a me. Ve li elenco:
- I suoceri che rompono (le conto sulle dita di una mano le mie amiche che vanno d’accordo con i suoceri. Anzi ora che ci penso è una sola. E vorrei anche vedere: cosa possono avere a che spartire persone appartenenti a generazioni diverse e non legate da vincolo genitoriale?)
- I soldi che scarseggiano (un giorno vi racconterò di quando rubavo –letteralmente- i soldi al Fidanzato, prima che diventasse Marito. E anche delle bugie, o verità taciute, sugli acquisti specie di abbigliamento e di coiffeur.)
- Il russare (Qui sarà il Marito a mostrarvi i segni e i lividi delle gomitate e dei calci notturni)
- I chili in più (Qui siamo pari! Anche se un giorno, dopo circa 10 anni di matrimonio e 2 figli, mi sono provata l’abito da sposa che mia madre mi portò prontamente a casa appena traslocammo a Roma: un po’ ingrigito, spiegazzato e desolatamente stretto… Avete presente Psyco? UGUALE! Il Marito invece sostiene di entrare ancora nel suo… Si vabbè, ma la pancia che straborda dalla cinta?)
- E in ultimo… e questa mi ha fatto davvero schifo: I mucchietti di unghie tagliate in bagno.
Qui non ho parole. Anche perché schifo per schifo si potrebbe aggiungere l’apparecchio (il bite) appoggiato perennemente sul lavandino; la polvere di barba, frutto del rasoio elettrico, sempre sul lavandino; l’incarto degli assorbenti appiccicato con l’apposito scotch sui muri del bagno in attesa che venga utilizzato per il suo scopo (cioè incartarli e gettarli); i capelli nella doccia… e via dicendo.
Ma poi penso immancabilmente ai numerosi gesti di amore che il Marito ha nei miei confronti… il bucato, steso e stirato, i piatti lavati, la cucina riordinata, i letti rifatti… e tutto viene scordato. Come per magia!