Frappè a colazione e sesso ritenuto sono le due cose che mi restano in mente dopo aver letto Utente sconosciuto, un tascabile dalla copertina sgualcita e le pagine umidicce per dimenticanza in un angolino buio della mia libreria. Insomma, fa tenerezza che il protagonista, in un momento di alta tensione, si abbuffi a colazione con il frappè (sì che di queste temperature sarebbe una buona idea) e bordeggi con ritegno assai anglosassone la faccenda del sesso a pagamento, il filo conduttore in questo giallo-thriller di Michael Connelly proposto nel 2006 da Piemme in formato mini-pocket.
Il libretto in realtà finì in quell’angolino buio della libreria per il tramite della mia dolce metà, che peraltro nega di averlo mai acquistato, avanzando l’ipotesi che le sia stato prestato da una zia, casualmente smemorata nel richiederlo indietro. Manco fosse una cosa vergognosa spendere 4,15 euro per Michael Connelly. Un onestissimo lavorante del genere giallo, devo riconoscere. La tristezza semmai viene quando vedi certi italici tentare di copiare questi megaseller.
Certo che Connelly è un bel furbacchione. Attira un lettore sprovveduto come il sottoscritto con uno sviluppo di trama basato su sesso via internet e prostituzione, prefigurando chissà quali labirinti erotici, e invece sul più bello zac! mette il freno a mano, anzi si autocensura proprio, come se si fosse pentito di una partenza troppo bollente, e nello sviluppo della trama finisce per spostare l’attenzione su faccende assai meno pruriginose tipo progetti di nuovi software e pallosità del genere.
Spiego. Il protagonista è un giovane scienziato informatico a nome Henry Pierce, che si è appena trasferito in un lussuoso appartamentino di Santa Monica, California. Veramente è stato cacciato di casa dalla convivente Nicole, sei un noiosone, pensi solo alle tue ricerche informatiche, è la sacrosanta accusa della donna. Nel nuovo appartamento, toh, guarda caso il telefono suona in continuazione: voci di uomini arrapati che chiedono di tale Lilly, la precedente inquilina. Henry sarà pure un noiosone ma non è mica fesso, capisce al volo in che modo Lilly pagasse affitto e bollette. Quindi, invece di chiamare la telecom californiana per farsi cambiare il numero di telefono, si butta alla ricerca della ragazza, con raddoppiata determinazione dopo averne visto la foto su un sito di zoccole online.
Così Henry si addentra nella giungla del sesso mercenario su internet. La scusa ufficiale è che ci sono indizi secondo cui Lilly ha fatto una brutta fine, ma è come se Connelly ci dicesse osservate quest’uomo, lavora come un pazzo giorno e notte ed è appena stato abbandonato dalla donna, avrà pur diritto a qualche svago, fosse pure a pagamento? Infatti Henry lo svago l’avrebbe pure trovato, nella persona di Robin, spigliata collega di Lilly ed elemento chiave per risolvere questo chi l’ha visto all’hot dog. Connelly ci fa capire che Henry non è indifferente alle grazie di Robin e l’interesse sarebbe pure reciproco, ma Henry sul più bello si tira indietro e si limita a pagare la ragazza affinchè l’aiuti a trovare Lilly.
Poi la trama si ingarbuglia, come da usanza non si capisce più chi siano i buoni e chi i cattivi, entra in scena un poliziotto ambiguo, Henry finisce addirittura per sospettare della ex Nicole, che invece è una santuzza, lui se ne accorge solo dopo aver fatto la frittata, potrà mai riuscire a riconquistarla? Ma la cosa più grave è che il focus della narrazione abbandona progressivamente le sordide strade del sesso webbico e mercenario per incentrarsi sui complotti relativi alla società di software che Henry ha messo in piedi con un socio. Cielo! Qualcuno vuole sgraffignare Proteus, il nuovo rivoluzionario progetto a cui Henry sta lavorando. Così Connelly ci rifila una serie di capitoli dedicati a tali intrallazzi e fantascientifiche amenità parainformatiche, riuscendo anche a infilarci la consueta quanto velatissima critica alle multinazionali.
Alla fine tutto torna, come un perfetto compitino matematico, tutto è collegato, Lylli con Proteus, il poliziotto ambiguo e il socio di Henry, pure il gelato che Henry ha portato a Robin nel loro primo incontro ha un perché. E, per la cronaca, nessuno scopa con nessuno in tutto il libro. Si vede che il ritegno di Connelly è tale da averlo fatto vergognare profondamente per aver attirato lettori con la scusa del sesso, con la conseguenza di lasciarli in uno stato di bavosità insoddisfatta.
Ciò non toglie che Connelly sia certamente un valente artigiano del genere, ritmo, ritmo e ancora ritmo, anche se l’impressione finale con questo lavoro è di trovarsi di fronte a un telefilm messo in carta, uno dei tanti L.A. qualcosa con le immagini della California da cartolina, il protagonista qui con un bel bicchierone di frappè, ma è l’unica differenza rispetto a quegli altri dei telefilm che se ne vanno in giro sempre con i bicchieroni del caffè in mano. E infine, indovinate cosa vede il protagonista affacciandosi alla finestra del suo nuovo appartamentino? La ruota panoramica del famoso pier di Santa Monica, già esibita in altri duecento telefilm. Possibile che gli americani non abbiano altri scorci per la California on the beach?
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Quando la testa è in vacanza [1]. “Utente sconosciuto”: frappè a colazione e sesso con ritegno in Michael Connelly
Creato il 14 luglio 2010 da Fabry2010Possono interessarti anche questi articoli :
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