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Quando le donne aprono le danze

Da Frogproduction
Quando le donne aprono le danze
Sympathy for Lady Vengeance – S.KO 2005, 112'. Regia di Chan-wook Park.
Terzo capitolo della trilogia sulla vendetta del Nostro, se la gioca con Old Boy, assestando i colpi migliori con la messa in scena ricchissima, inquadrature dense di colori che non si sa cosa guardare, e con un finale tremendo, che colpisce lo stomaco e non gli occhi. Sangue sulla neve o glassa sullo zucchero, la protagonista prepara la sua vendetta, che poi diventa una vendetta collettiva. Ci sono anche preziosismi visivi fatti con gli effetti speciali che lo rendono più pop, ma è incredibile come il film riesca a caricarsi di drammaticità senza sfociare nel patetismo, senza appesantirsi insomma. Saranno le battutine o le scenette grottesche. Sarebbe da dire qualcosa a proposito del tema portante della trilogia, ma i dubbi etici rimangono dubbi, e l'occasione è buona per fare buoni film.
Quando le donne aprono le danze
Jackie Brown – USA 1997, 154'. Regia di Quentin Tarantino.
Perché questo e non Kill Bill volume 1 e 2? Perché fra i film di Tarantino è considerato meno, è meno entrato nell'immaginario. E poi mi è stato simpatico da subito. Ogni volta rivederlo è un piacere. Rispetto alle Iene o a Pulp Fiction, e poi ai successivi capitoli della sua filmografia, qui il regista, adattando un romanzo di Elmore Leonard ( è curioso come Jackie Brown sia anche il protagonista maschile di un romanzo noir di Higgins, Gli amici di Eddie Coyle, che per gli appassionati del genere consiglio caldamente. E non sono solo io a farlo ), presenta un film più classico, senza scombinare temporalmente la trama e concentrandosi sulla protagonista. Leggendo qua e là però si notano certi particolari di regia, ad esempio il primo incontro tra Jackie Brown appena uscita di prigione e il suo "fiduciario", cioè il tizio che prende in custodia quelli usciti con la cauzione. Quando i due sono nella macchina, notare gli stacchi sui rispettivi primi piani. L'intreccio della trama è garantito dalla bravura di Leonard, e si gioca tra i due fuochi "cattivi", i federali e i banditi, con Jackie Brown in mezzo a provare il colpo per lasciarsi alle spalle il passato e provare a rinascere. È un film intimo.
Quando le donne aprono le danzeParlando di Leonard, ho riletto Il Grande Salto, e mi sono visto i due film che ne hanno tratto, uno quasi subito dopo l'uscita del libro, nel '69, e l'altro del 2004, entrambi bruttini, entrambi tradotti alla cazzo di cane. Cioè neanche: rispettivamente "Io sono perversa" e "Brivido Biondo", chissà che ne direbbe lo psico-analista livornese.

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