Quando lui va in bianco – OK La Salute Grouper Team
Andare in bianco, si dice comunemente. Disfunzione erettiva occasionale, la definiscono gli andrologi. Perché questa impotenza momentanea? La causa è molto differente a seconda dell’età del soggetto: nel 90% dei casi, nei giovani dai 16 ai 25 anni, il motivo può essere di probabile origine psicologica, mentre nella popolazione adulta, la causa principale è in genere di origine organica e può considerarsi il primo sintomo di un’altra patologia.
Alla base del cosiddetto fare cilecca possono esserci stress, ansia da prestazione, assunzione di droghe, abuso di alcol o di cibo, troppo fumo o anche un luogo o una partner non stimolante. Ma l’origine del problema può anche essere il desiderio di dare il meglio, un eccesso di aspettativa. E poi c’è l’apporto dell’elemento femminile, non più passivo. L’atteggiamento delle ragazze verso gli uomini è profondamente cambiato.
Una donna troppo audace lo frena
La donna ora è emancipata, conosce il mondo: non è alla sua prima esperienza. È più sicura di sé e spiazza l’uomo. Ha sviluppato un suo senso critico, frutto di un mutamento culturale che fino a qualche tempo fa era impedito dallo stesso ruolo maschile. La gestione della sessualità, insomma, non è più un dominio dell’uomo. E, soprattutto, la donna può avere termini di paragone e non ha più il timore di farne…
Questi fattori possono dare origine alla cosiddetta ansia di prestazione. Crea nell’uomo dubbi e insicurezze: «Non sono all’altezza del suo ex», «Come mi giudicherà?», «Le piacerà veramente o fingerà?». Tutte queste domande portano nell’uomo un disagio, che può anche manifestarsi con deficit erettivo occasionale.
Una partner poi, troppo aggressiva e con la volontà di ridicolizzare l’uomo, senz’altro può essere causa del nascere di certe patologie. Se una lei, a un giovane uomo ancora non certo della qualità delle proprie prestazioni sessuali dice, con leggerezza: «Non sei mica poi tanto bravino…». Lui crolla. E va incontro a quasi certa defaillance sessuale.
«Quello che la donna dovrebbe sempre evitare sono le osservazioni che mettono in dubbio la virilità del partner, e in particolare muovere critiche perché lui non corrisponde a stereotipi assoluti», spiega Fabrizio Menchini Fabris, che dirige la scuola di specializzazione in endocrinologia e andrologia della facoltà di medicina all’Università di Pisa. «L’uomo va trattato con dolcezza evitando ogni tipo di aggressività: il che non significa che la donna non debba prendere in mano la situazione e gestirla, ma senza forzature. Lui è stato per millenni l’unico a poter parlare o giudicare il sesso. Gli anni ’60-’70 hanno portato al cambiamento di questa cultura, scacciando il maschio dal suo piedistallo e rivalutando il ruolo della donna che, raggiunta l’indipendenza economica e la libertà permessa dai contraccettivi, rivendica per sé il potere decisionale».
Rimettersi in gioco
Il problema, se presente all’interno di una coppia, va affrontato assieme, poiché fare l’amore dev’essere una cosa armonica, non meccanica, basata sulla complicità e il desiderio di entrambi. La comprensione e la vicinanza della partner sono fondamentali: lei lo deve incoraggiare e sorreggere nelle scelte che possono essere per lui difficili, quali parlare del problema o rivolgersi a uno specialista. Fondamentale con lei sarà il dialogo e la comprensione delle reciproche necessità e dei rispettivi desideri.
Se il fatto è invece successo con una partner occasionale, l’uomo deve affrontare la situazione consapevole del fatto che non è successo nulla di tragico e che può capitare a tutti. Meglio rilassarsi, non avvilirsi e far sì che il desiderio riparta da solo, senza rassegnarsi. Bisogna rimettersi in gioco.
Ilaria De Bernardis – OK La salute prima di tutto
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