La foto che vedete in alto sta facendo il giro del mondo. Ritrae Hamid Aboutalabi, diplomatico iraniano e nuovo ambasciatore di Teheran alle Nazioni Unite, tra i protagonisti della presa degli ostaggi americani all’interno dell’Ambasciata statunitense in Iran. Aboutalebi, inoltre, fu anche uno dei rappresentanti principali di quel movimento di estremisti islamici che, nel 1979, si recò in Algeria per ottenere il sostegno internazionale al nuovo regime dell’Ayatollah Khomeini. Purtroppo c’è di peggio. Hamid Aboutalebi non è famoso solo per essere stato tra i responsabili dell’assalto alla rappresentanza americana, ma anche per le sue azioni criminali come Ambasciatore dell’Iran in Italia.
Hamid Aboutalatebi, infatti, ha ricoperto la carica di Ambasciatore iraniano a Roma all’inizio degli anni ’90, inviato direttamente dall’allora Presidente Rafsanjani. In questa veste, egli ha attivamente contribuito all’assassinio di Mohammad-Hosseini Naghdi, ex incaricato d’affari della Repubblica Islamica in Italia, passato all’opposizione iraniana nel 1982 come gesto di protesta per i crimini messi in atto dagli Ayatollah. La scelta di Naghdi fu considerata un tradimento da Khomeini che, come consuetudine, emise una fatwa ordinando il suo omicidio. Nel marzo del 1993 l’Unità V della Forza Quds, coperta dall’Ambasciata iraniana a Roma, passò all’azione ammazzando Naghdi mentre si recava presso gli uffici dell’opposizione iraniana a Roma. L’omicidio destò profondo sdegno all’interno della classe politica italiana, tanto che lo stesso Presidente Scalfaro chiese l’arresto immediato di Hamid Aboutalebi, come detto allora Ambasciatore iraniano in Italia.
Ai funerali di Mohammad-Hossein Naghdi parteciparono tutti, Andreotti e Achille Occhetto in testa. Dell’omicidio fu accusato Hamid Parandeh, come esecutore materale dell’azione, insieme ad altri due algerini parte del commando. Piccolo particolare: la giustizia italiana si trovò impossibilitata ad arrestare Parandeh, perchè in possesso di un passaporto diplomatico, prima come inviato di Teheran presso l’Ambasciata italiana, poi presso quella della Santa Sede. In quegli anni, tra le altre cose, Milano e Bologna furono le centrali di due cellule terroriste inviate da Khomeinei che, come obiettivo primario, avevano quello di organizzare un attentato contro l’allora Pontefice Giovanni Paolo II. Insomma, una vera e propria offensiva eversiva del regime iraniano, ordinata direttamente dal vertice religioso per colpire dissidenti e potenziali nemici ideologici.
La scelta di Rohani di nominare Hamid Aboutalebi come Ambsciatore all’ONU, presso la sede teoricamente più importante a livello internazionale. è una nuova dimostrazione della completa sottomissione del Presidente iraniano alla velayat-e faqih e alla sua storia criminale (di cui Rohani è stato, tra l’altro, primo protagonista). I senatori americani hanno reagito alla nomina con rabbia, announciando la volontà di bloccare la VISA del diplomatico iraniano. La speranza, come sempre, è che l’azione del Congresso americano venga approvata e che venga seguita e sostenuta da tutta la Comunità Internazionale.