Nel frattempo febbraio è giunto a grandi passi alla conclusione e con essa l'ansia da prestazione si fa più pressante del solito: marzo sarà un mese molto intenso e anche aprile sembrerà più corto tra la Pasqua e la Festa della Liberazione. Subito dopo il Primo Maggio e la Festa della Repubblica di giugno chiuderanno un ciclo e se ne aprirà un altro: le scuole chiuderanno per 120 giorni consecutivi. Ho messo un po' di ansia anche a voi, vero?
Non è che vivo con il calendario in mano, per carità, ma un piccolo check ad inizio anno lo facciamo tutti, credo: verifica "ponti", quando cade nella settimana il proprio compleanno, le cicliche cadenze di eventi ripetuti, le scadenze fiscali, i controlli medici, la manutenzione ordinaria dell'abitazione... tutto da appuntare, da prenotare, da tenere a memoria.
Ricordo che la mitica zia Maria all'inizio d'anno segnava sul calendario i compleanni delle persone o degli avvenimenti che riteneva importanti: per alcuni la segnalazione era quasi ridondante, tanto appunto erano fondamentali, per altri faceva testo quanto accaduto durante l'anno appena trascorso. Insomma un posto sul calendario bisognava meritarselo! E per i santi vale la medesima regola.
Quando le nostre vite venivano cadenziate dai ritmi millenari ed inossidabili della natura erano i santi che dettavano le regole da seguire sia che si trattasse di faticare sui campi, tra le vigne e nelle stalle sia che finalemente ci si vestisse a festa per incontrare durante fiere e sagre, i soli momenti conviviali dopo le funzioni religiose, conoscenti, amici e magari innamorati."A Sant'Antonio (17 gennaio) dalla barba bianca, se non c'è ghiaccio la neve non manca", "Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino", "Quando San Giorgio (23 aprile), viene in Pasqua, per il mondo c'è gran burrasca", "Il lino per San Bernardino (20 maggio) vuol fiorire alto o piccino", "Per sant'Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano", "Per San Piero (29 giugno), o paglia o fieno", "Per il Perdono (2 agosto) si pone la zappa in un cantone", "Per San Michele (29 settembre), la giuggiola nel paniere", "A Santa Reparata (8 ottobre) ogni oliva olivata", "Da San Gallo (16 ottobre) ara il monte e semina la valle" per arrivare a "San Martino (11 novembre) dove ogni mosto diventava vino" e si facevano i conti di un anno di lavoro con "oca, castagne e vino". Calendario intenso e santi indaffaratissimi fino al Natale, all'Epifania e al febbraio successivo.
Insomma: un giorno, un santo, un compito. Facile ed immediato e soprattutto tutti coinvolti e responsabilizzati nei loro ruoli. Tranne che per il 29 febbraio, giorno che si legge ogni quattro anni, che per la maggior parte di noi non rimanda a compleanni o anniversari, che scivola tra il 28 febbraio e il 1 marzo senza tanto clamore. Un giorno senza cose importanti da fare e senza santi da ricordare. Un giorno senza ansia da prestazione. Un giorno regalato. Per cui pensavo davvero che "Quando si fa quel che si può, si fa quel che si deve". Come appunto fa il Santo del 29 febbraio.
Crostacei e saor leggero con pistacchi e mirtilli rossiIngredienti (per 4 persone)12 scampi, 12 gamberoni, 2 cipolle bianche grandi, 1 cucchiaio di pistacchi interi, 1 cucchiaio di mirtilli rossi appassiti, aceto bianco di vino, olio evo, sale in fiocchi, pepe nero macinato al momento, coriandolo macinato al momento, 1 spruzzino.ProcedimentoMondare le cipolle, tagliarle sottilmente e rosolarle a fuoco dolce con un filo d'olio, salarle, spruzzarle con dell'aceto di vino bianco (così da rendere il saor davvero molto delicato) fino all'appassimento. Tostare i pistacchi in una pentola antiaderente ed ammollare per pochissimi minuti i mirtilli rossi nell'acqua tiepida con qualche seme di coriandolo pestato. Gli ultimi minuti di cottura unire i pistacchi e i mirtilli sgocciolati. Regolare di sale e mettere da parte a riposare.Lavare i crostacei, asciugarli con carta casa, incidere sulla lunghezza il corpo degli scampi (così da rendere più facile poi la degustazione), riporli in una leccarda coperta da carta forno appena oliata, salata e pepata e cucinare nel forno già caldo a 100° per 10'.Servire i crostacei sopra una cucchiaiata di saor utilizzando un piatto, o se si desidera un bicchiere tipo Martini, con una macinata di pepe nero e di coriandolo finale.