(Cominciare un post semi serio è sempre un'avventura, apprezzate lo sforzo e fate finta che io sia davvero capace di esser seria).
Dunque, lo so che non si inizia mai con dunque ma ho seri problemi a cominciare questo post.In realtà è perchè so che sto per cominciare uno dei miei discorsi in cui ci perderemo tutti insieme e ne usciremo forse con qualche strana morale che nessuno capirà.
Capitemi, ormai questo blog è me e io sono questo blog.
In famiglia ci seguiamo su twitter e le foto degli eventi vengono passate su facebook, se ci perdiamo c'è google maps e se riusciamo a fare una bella foto c'è instagram. Ascoltiamo un sacco di musica su Spotify e se dobbiamo prendere un caffè con qualcuno gli scriviamo su whatsapp.
Chi non ha un computer è tagliato fuori dal mondo, chi non ha uno smartphone probabilmente non sta realmente vivendo.
Siamo una società che vive per immagini, una società che fa vedere le opere sui libri e non nei musei, una società che scarica film ma che non si muove per andare al cinema. Una società che ordina da siti online e cataloghi senza testare con mano. Basiamo il nostro tempo a recepire immagini e rielaborarle, siamo diventati pragmatici e veloci (alcuni, a dirla tutta; molti si perdono ancora).
Secondo dunque, il problema è unico e solo.
Le distanze si sono accorciate. Troppo forse. Grazie a twitter ti ritrovi a parlare con persone che sono a migliaia di km da te, grazie ad instagram sei ogni giorno immerso in una città diversa, grazie ai social crei rapporti belli a distanza.
Lo sento, lo state pensando.... CLAUDIA CHE CI VUOI DIRE?
Niente, un bel niente. Che la distanza fa schifo e che per quanto i social siano fighi mettono a dura prova il mio sistema nervoso perchè continuo a trovare gente che è lontana. Troppo lontana.
E si, figo il social che ti permette di rimanere in contatto con tutti ma che palle non poter abbracciare nessuno, chè abbracciare lo schermo non è la stesa cosa...
E tanto per confermare la mia tesi, sto scrivendo questo post in videochiamata con +Lorenzo Zuppini (di LiberaMente) che, ahimè, è a Pistoia.
Io direi che uno dei prossimi post sarà "L'importanza di una selfie a distanza".