In tempo di crisi non si parla di altro: autoprodurre! Inventarsi un lavoro per fronteggiare un periodo di crisi e cercare di farlo interamente da sé. Tutte le fasi creative sono ottimizzate, perché ideazione, progettazione, ma anche distribuzione fanno capo a un unico referente: l’autoproduttore o, americanizzato, il maker!
Per chi non avesse bene chiaro di cosa si tratti e perché tante persone abbiano deciso di ricorrervi e mettersi insieme sotto un unico cappello, ecco un utile vademecum di domande e risposte.
Cosa vuol dire autoprodurre?
Autoprodurre significa ideare e commercializzare un manufatto di design. L’autoproduzione forse è la forma di espressione più attinente e più immediata perché non è mediata da elementi esterni al design.
Come mai autoprodurre sta diventando un trend, una tendenza?
Un po’ per necessità, vista la situazione di mercato; un po’ perché per un designer riuscire a far accogliere una propria idea da un’azienda è difficilissimo. Soprattutto in tempi di crisi.
Quanto è importante per gli autoproduttori mettersi insieme?
Sicuramente è molto importante. La bellezza di essere da soli può divenire anche un forte limite. Non è facile aggredire in modo decisivo il mercato e le varie forme di cooperazione consentono di avere una maggiore forza di impatto sul mercato, le istituzioni e gli istituti di credito. C’è da sottolineare inoltre che la figura del designer o del creativo indipendente non ha una figura professionale definita e questo crea grossi problemi in merito alla difesa dei diritti d’autore. Ci vorrebbe un contratto con un valore legale, ma per il momento meglio associarsi che fronteggiare questi problemi da soli.
Credi che un canale distributivo autonomo come Ulaola sia importante per gli autoproduttori?
Lo ritengo molto importante, un po’ perché una grande fetta del mercato del design autoriale trova sempre meno canali di sbocco nel negozio tradizionalei. Internet è diventato una strada privilegiata per gli appassionati, i collezionisti e gli autoproduttori per raggiungere anche gli angoli più remoti del mercato.
Cosa spinge i designer a fare tutto da soli?
Non solo lo stato di necessità, ma anche l’esigenza di esprimere la loro creatività. L’autoproduzione offre una maggior libertà di espressione.