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Il punto è che quando si porta una popolazione alla disperazione, ciò che ne deriva è quasi sempre l’opposto di quanto essa si proponeva di ottenere.
A T T E N Z I O N E !!
Lo deve ricordare l’Italia, che a torto si ritiene “unita” . Nel 2011 Guido Crosetto, allora nel Popolo della Libertà constatava “Al Nord c’è un clima pessimo, una rabbia e una sfiducia tali nei confronti di tutte le istituzioni che si rischia il consolidamento giorno dopo giorno di una maggioranza di popolazione che veda quella della secessione come l’unica possibilità di sopravvivere alla crisi” e i sondaggi condotti qua e la anche ultimamente indicano percentuali altissime di favorevoli alla secessione.
Fanno eco da Sud gruppi e iniziative che considerano lo stato italiano “occupante” dell’Italia meridionale.
La ragione per cui non diamo importanza a tutto questo – che esiste – è perchè i media si conportano come se non esistesse. Sono queste, però, le forze dormienti il cui scontento potrebbe essere innescato, mobilitato e travolto nel momento in cui la trama complessiva richiedesse la “puntata” Italia. E in tal caso non saranno battibecchi in streaming.
“La morte non conta un cazzo
quando ti serve un posto per dormire”
Charles Bukowski, Il momento della verità