Ma sì, inizio dicembre con piglio allegro e raccolgo il testimone dal Gatto Sylvestro. Comincio con il dire che, dato che questo blog è aperto da pochi mesi, mi sento ancora una principiante della blogosfera e il pozzo di post da cui poter pescare è poco profondo.
Continuo con il dire che, da quando ho scritto il primo post, questo luogo, a metà strada tra il reale e il virtuale, non ha fatto altro che portarmi sorprese e persone, tutte piacevoli. Sono grata a tutti quelli che passano, che lasciano una traccia tra i commenti, che mi scrivono fuori da questo spazio, che sono solo transitati a leggere una volta per non farlo più: siete diventati parte delle mie giornate. Non scappate, neh. Resistete ancora un po’.
E cominciamo, con i sette post:
1. Il post il cui successo mi ha stupito: lo stralcio del discorso di Steve Jobs alla Stanford University. Non c’è una briciola di me, ho solo citato. Lo hanno letto 400 persone e in quei giorni tutto internet quotava quel brano. Che tanti siano approdati a leggerselo qui mi perplime. Che si possano raggiungere 400 visite con zero sforzo ancora di più.
2. Il mio post più popolare: la lista per lo zaino del Cammino di Santiago. Nessuno lo commenta, riceve visite quotidiane. Alcuni mi hanno scritto per ringraziare ma sono pochissimi. E gli altri cosa fanno? Ridono pensando che sono matta o prendono spunti?!
3. Il mio post più controverso: non è controverso sul blog, ma in ufficio ci stiamo ancora accapigliando. Che succede se sei un atleta e ti scappa la pipì?
4. Il mio post più utile: stravince quello sulla coppetta mestruale, perché ci credo, perchè nasconde mille altri problemi, perché se non si conoscono le cose, non si può scegliere.
5. Il post che secondo me non ha avuto l’attenzione che meritava: va bene che il referendum – fortunatamente – capita una volta ogni tanto, però, considerando che è l’unico post vagamente erotico che ho scritto, almeno un’occhiatina la potevate buttare, no?!
6. Il mio post più bello: scusate, sono sempre autoreferenziale. E’ quello che ho scritto per il mio compleanno. Ci ho messo il cuore e molto molto di più.
7. Il post di cui vado più fiera: L’incipit del mio “Chi sono”. Che è anche la prima cosa che ho scritto qui. Un’amica mi ha detto: sei proprio tu, in quella descrizione, come hai fatto? Non lo so, è uscito così, per una combinazione di fortuiti fattori. Ma quando ho saputo che esistevano le rose verdi e quali fossero le loro caratteristiche ho pensato che fossero adattissime per descrivere me stessa.
Ora, scegliere sette blog tra i tanti che leggo è impresa difficile. Disperata, direi. Il mio livello di stress è già altissimo. La maturità sta nel riconoscerlo prima che diventi ingestibile. Quindi mi fermo qui, adesso che è finita la parte in cui si parla di me e dovrebbe iniziare quella in cui si parla di voi. Esercito il diritto alla libertà di inespressione. No comment. Mi chiamo fuori. Fuggo dalle mie responsabilità. Insomma, batto in vergognosa ritirata. Ciao ciao!