Quanto manca al mattino

Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate; il visagista delle dive è truccatissimo.

E’ tutto truccato in questo paese. Sono truccati i voti parlamentari, e i parlamentari stessi. Sono truccate le manifestazioni che diventano, anche grazie al trucco, guerriglia urbana e scontro tra le forze del bene e del male.

E il trucco è oramai evidente. E’ il trucco di un mago che ha finito le magie, e si arrabatta, raschia il fondo del cilindro ma il coniglio non c’è più. Ci sono solo soldi e potere. Ci sono ancora soldi a palate e una montagna di potere.

Ieri sembrava di essere in Mattatoio n. 5, sballotati tra gli anni ’70 e un’era fantascientifica dove la dignità non esiste più, i soldi sono l’unica cosa che conta e tutto diventa una megafarsa galattica.

E noi ci troviamo lì, oltre quel muro eretto a protezione del Palazzo, ma anche oltre gli scontri. E’ notte. E noi lì, in prima fila. Ci godiamo la spettacolarità pulp del trucco mal riuscito, delle riprese sbagliate, della volgarità delle parole e dei gesti. Delle strade in fiamme e del sangue. Di un presidente del Consiglio con l’incubo della galera, paragonato a Noriega, padrone di Panama e spacciatore di droga.

Il Paese sbanda perché da troppo tempo non è governato, perché nessuno si preoccupa di affrontare e contenere i massimalismi deliranti, di rassicurare chi ha paura del futuro e di bloccare la violenza che sta tornando a emergere. Non possiamo rischiare di perdere un’altra generazione, anche se parliamo di piccole frange, anche se non siamo al terrorismo e alle pistole.

Ma ne usciremo. Conteremo i sopravvissuti. E ne usciremo.