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Quel che resta (e ho capito) dell’estate 2012

Creato il 27 agosto 2012 da Maria Grazia @MGraziaPiem

Oggi sono tornata a lavoro, comincio a tirare le somme delle ferie e ho capito, riscoperto e confermato alcune mie considerazioni sull’estate:

  • Non mi piace il caldo. Cioè proprio non lo sopporto, e non capisco cosa ci sia di bello nelle seguenti azioni:
    - sventolare con aggressività crescente un ventaglio immaginario o anche no;
    - avere la sensazione di svenire ogni tot minuti;
    - desiderare tanto passeggiare ma poi stare in casa perché “fa troppo caldo per uscire”;
    - cercare un condizionatore come le lucertole cercano un muro, e ritrovarsi a ronfare sul primo divano che capiti a tiro se il condizionatore tanto ambito non c’è.
  • Posso uscirne illesa. Quest’anno ho superato un record personale: nessuna scottatura né eritema solare. Yuppi yuppi yeah! E questo grazie a quintali di crema solare con fattore protettivo 50+… Già, sono una nobildonna d’altri tempi, con pelle candida e tante efelidi. Bello, bellissimo, ma in estate anche no.
  • Mi piaciucchia il mare. Incredibile ma vero, io che preferisco le montagne e i sentieri verdeggianti all’infinita distesa marina, ho capito che il mare può piacermi, e anche tanto, ma solo se:
    - frequento spiagge non affollate,
    - frequento ogni giorno una spiaggia nuova,
    - ci vado da sola, o con pochi amici, o con il mio superboy.
    Sì, forse sono un tantino asociale in estate.Quel che resta (e ho capito) dell’estate 2012
  • Girovagare e poltrire. Mi piace andare in giro per fare cose interessanti, conoscere nuovi posti e scoprire nuovi aspetti di quelli già noti. E adoro poltrire, godermi il meritato relax dopo mesi e mesi di tran tran e duro lavoro… Salvo poi pentirmi per non aver letto, studiato e scritto abbastanza. Ma non voglio pensarci adesso.
  • Gli anni passano e le nottate si riducono. Bei tempi quelli in cui tiravo fino all’alba dopo aver ballato tutta la notte sui ciottoli bevendo cocktail a volontà. Ora mi basta chiacchierare allegramente con amici di vecchia data, o scoprire le affinità con persone che fino al giorno prima credevo distanti anni luce da me, sorseggiare un drink e andare a fare ronf ronf… ‘Notte a tutti.
  • La nostalgia è una bellissima canaglia. Non c’è niente da fare, posso amare con tutta me stessa il fresco dell’autunno e i paesaggi innevati, ma niente dà più nostalgia e calore di un ombrellone solitario su una spiaggia deserta. È una sensazione dolce e persistente, simile a quella del capodanno quando si comincia a pensare a tutto ciò che è accaduto da gennaio in poi. Quella dell’ombrellone solitario è un’immagine semplice, lineare e un po’ retrò che rievoca tutto il bello che c’è stato, e tutto quel che resta dell’estate.

Tra i nuovi amici di cui ho parlato al punto 5 di questo mio fantasmagorico elenco, c’è anche Giuseppe Longo, che ha fotografato con maestria il bel mare della mia Mattinata che vedete nelle due foto del post. Io vi consiglio di seguirlo su twitter, questo è il suo profilo @MIS_Bug


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