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Quel processo breve che fa comodo a molti (tranne alle vittime)

Creato il 11 aprile 2011 da Malpaese @IlMalpaese

Quel processo breve che fa comodo a molti (tranne alle vittime)

Dalla strage di Viareggio ai crolli dell’Aquila, ai reati ambientali: tutti i processi a rischio estinzione. E gli imputati?

La strage di Viareggio, i crolli dell’Aquila, i crac Cirio e Parmalat, i processi Enipower ed Enelpower, il procedimento per Antonveneta e quello per il dossieraggio illegale Telecom-Pirelli, il processo a carico dei medici del Santa Rita, passata allecronache come la Clinica degli orrori, tutti i procedimenti per abusi edilizi e reati ambientali, quello per l’Ilva di Taranto, per il polo chimico di Bussi (Pescara) e tutte le azioni giudiziarie nei confronti di incensurati. Sono questi solo alcuni dei processi – i più noti – che sarebbero a rischio se passasse la norma sul processo breve. Basta essere incensurati e si può sperare di scamparla in un tempo più velocemente.

Per i dossier illegali Telecom, ad esempio, il processo è ancora fermo all’udienza preliminare e tra un anno sarà prescritto per i 4/5 delle imputazioni. Stessa situazione per il procedimento a carico dell’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio: dal 2005 sono già passati cinque anni e l’accusa di aggiotaggio prevedeva meno di dieci anni: dalla richiesta di rinvio a giudizio ne sono già trascorsi due.

”La prescrizione sarà a beneficio degli incensurati – spiega il senatore Andrea Marcucci (Pd) - che potranno essere esclusi dai dibattimenti. Una situazione che riguarda i 38 indagati, tra cui l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno del 2009”.

A questi si aggiungono anche i procedimenti riguardanti i crolli dell’Aquila: anche qui, tutti incensurati. Lo stesso dicasi per alcune accuse relative al processo Eternit: 270 persone si sono costituite parte civile e la parte lesa (i lavoratori uccisi dall’amianto) conta 2.889vittime. Secondo i Verdi, inoltre, resterebbero fermi i processi per  l’Ilva di taranto, per l”’inquinamento chimico dellaValle del Sacco” e per ”la discarica di rifiuti tossici piu’grande d’Italia” a Bussi, vicino Pescara. Stop anche al processo sulle ”scuole tossiche” di Crotone (l’indagine ‘Blackmountains’ che ha portato alla luce 350mila tonnellate dimateriale proibito). Infine, non ultimi, potrebbero bloccarsi”tutti i procedimenti per gli abusi edilizi” che permetterebbero soprattutto in Campania di tirare un sospiro di sollievo.

fonte : http://www.dirittodicritica.com/2011/04/11/processo-breve-giustizia-laquila-4654/



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