Continuo il discorso che vari altri articoli su questo Blog hanno elaborato per scrivere una riflessione, agile e semplice, costruttiva ma critica, propositiva ma realistica!
Ci sono varie e ghiotte occasioni per la sinistra sul tavolo politico in questo periodo:
a Napoli può vincere De Magistris, e quindi possono vincere quella porzione di
sinistra e movimenti e cittadini che hanno deciso di sostenerlo credendo in una discontinuità con la precedente giunta Jervolino;c’è Milano, roccaforte berlusconiana: una città dalla forte valenza anche a livello nazionale nella quale per la prima volta da molti anni un candidato non impresentabile ma di sinistra come Pisapia, dopo le primarie, può vincere le elezioni diventando sindaco;
ci sono i cinque punti programmatici di Rifondazione Comunista e della FdS, pratici, semplici e attuabili da subito benchè appaiano rivoluzionari in questa Italia. Punti che spaziano dal lavoro al reddito, dall’avversione alla guerra alla tutela dell’istruzione pubblica alla lotta alle delocalizzazioni.
c’è il cantiere della sinistra di alternativa in evoluzione perenne, una situazione che per ora non si sblocca, tante strade aperte. Tante come nessuna… Molto si gioca e si giocherà nei prossimi mesi, nel prossimo anno e mezzo, sull’evolversi del rapporto tra quelle forze che compongono la Federazione della Sinistra, le piccole forze alla loro sinistra, l’Italia dei Valori e soprattutto il partito di Nichi Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà. Certo fin’ora le risposte (quando arrivano) di
SEL avrebbe potuto aggiungere il suo simbolo accanto a quello della FdS
quest’ultimo non sono state entusiasmanti… Abbiamo sotto gli occhi Milano, occasione che poteva essere favorevole per consolidare un proficuo sodalizio a sinistra dopo aver sostenuto assieme, vincendo, Pisapia alle primarie. Occasione che però falli con SEL che si rifiutò di presentare liste comuni sotto il nome “Sinistra per Pisapia”. Abbiamo sotto gli occhi Torino, che vede SEL e Vendola schierati con il Fassino del “se fossi operaio di Mirafiori voterei sì al Referendum”, nonostante la campagna nazionale dalla parte degli operai e della FIOM, con la FdS unico partito a sinistra. Abbiamo sotto gli occhi soprattutto il caso Napoli, eclatante! Un più che appetibile De Magistris, di sinistra, giovane e con un programma nuovo ed esaltante, sostenuto da IdV, FdS, Verdi e civiche e movimenti. SEL che fa? Va con il PD e con l’ultramoderato ex demitiano Morcone.
Vendola gode di un indiscusso successo che per comodità si definisce televisivo/mediatico. Questo successo, frutto certo di sue capacità ma anche della sua “narrazione” da sognatore in un’Italia devastata (che ha però bisogno di pragmaticità), complice anche il senso di sudditanza intellettuale di una parte del suo elettorato che gli si approccia come ad un santone, è destinato secondo me a subire prima o tardi una drastica e traumatica contrazione. Vendola, e SEL di conseguenza, barcamenandosi quotidianamente almeno a livello nazionale tra ciò che rimane di sinistra e le tendenze moderate per rendersi appetibile per il PD in un ottica di contro-sinistra largo, ha una cosa in particolare da offrire al suo elettorato, che in effetti fino ad oggi non ha ottenuto moltissimo: la leadership della coalizione per le politiche 2013. Leadership che presuppone le primarie. Primarie che però sono state messe in discussione da molte parti del PD e che sono state comunque messe da parte, almeno per ora, con la leadership di Vendola che diventa sempre meno probabile. E’ ancora “troppo di sinistra” per rappresentare tutto il PD e tutta l’IdV e magari anche, orrore, l’UDC. E sono di appena qualche ora le dichiarazioni di Bersani: “sarò io il candidato del centrosinistra alle Politiche”.
Vendola e SEL sono ad un bivio, a mio avviso: o culminano la prima fase della parabola centripeta che hanno intrapreso da un anno abbondante rendendosi totalmente omologati e omologabili al PD, magari anche entrandoci come paventarono le dichiarazioni di Giordano qualche settimana fa, oppure invertono la rotta a 180° e imboccano la strada dell’edificazione, faticosa e lunga ma unica strada percorribile, di una forte sinistra plurale, anche comunista, che si configuri come alternativa in primo luogo al centro-destra, ma anche al centro-sinistra per molti aspetti. Il risultato, già nel medio periodo, non potrà che premiare gli sforzi, quindi naturalmente la mia, e credo nostra, speranza è di una scelta del partito di Vendola in questo senso. Noi, ad Asti, fiduciosi portiamo avanti il tavolo delle opposizioni con SEL e IdV in vista delle comunali di un altr’anno!
Nicolò Ollino