(a slice of life)
Quella smania che ti prendeva allo stomaco, quella sensazione di elettricità che si impossessava del tuo corpo e tu non la potevi controllare.
Quel mangiare in silenzio, cercando di evitare gli sguardi di mamma e papà che sembravano strapparti tutti i pensieri.
Quel sentirsi completamente solo anche quando intorno c’erano tante persone.
Quelle notti passate a piangere di nascosto per via di quel desiderio che non si poteva dire a nessuno.
Quell’incredibile senso di liberazione la prima volta che ne hai potuto parlare con qualcuno ed anche la forza che ti ha dato.
Il primo bacio ad un uomo, un semplice bacio ma che ti ha fatto piangere di gioia e ti ha fatto capire in un secondo cosa c’è dentro di te.
Quella sera in cui, per la prima volta, sei andato in un locale gay e ti sei trovato circondato da suoni e luci, con la voglia di iniziare a ridere e a saltare, pervaso da una gioia che non avevi mai provato prima e che non avresti voluto finisse mai.
Quella sera che, al ritorno dalla discoteca, ti sei messo a letto e ti sei sentito l’uomo più ricco del mondo.
Quella volta che hai conosciuto un vero amico, e ti sei accorto di quanto ti faceva sentire invincibile perché non eri più solo.
Quelle telefonate, dal telefono fisso, fatte a bassavoce, piene di frasi in codice, dove si costruivano sogni e si rideva per un niente.
Quella volta in cui, per la prima volta, hai fatto all’amore.
Quella volta in cui hai imparato che non tutti sono in grado di accettare questo tuo modo di vivere.
Quella volta dove hai pianto per le delusioni ed hai avuto paura di non potercela fare, perché il mondo gira dall’altra parte, e tutti ti dicono che stai sbagliando.
Quella volta in cui ti sembrava che le tue scelte ti si ritorcessero contro ed avresti voluto morire per non sentire più tutto quel dolore.
Quella volta in cui hai toccato il fondo.
Quella volta in cui hai scoperto di avere una forza che pochi uomini hanno, la volta in cui ti sei guardato allo specchio ed a voce alta hai detto “Io sono gay, e non cambierò per voi!”.
(*il Klandestine era una discoteca a Colorno)