di Rina Brundu. Ammettiamolo, avere il Senatur Umberto Bossi che dice di te «È uno stronzo/a» è medaglia al merito che farebbe gola a molti di noi. Questo detto, è pure indubbio che un simile “riconoscimento” non è di per sé sufficiente per fare di un altro cittadino qualunque, un vero leader politico: Bossi potrebbe averlo detto scherzando, magari non lo pensava davvero, mentre il rischio che quello stesso anonimo cittadino potrebbe correre è che l’ex leader leghista lo appoggi nelle sue campagne elettorali!
Vero è però che l’essersi beccato un simile epiteto direttamente dalla bocca di Umberto Bossi, non sembrerebbe essere l’unico “merito politico” di Flavio Tosi, il rampante sindaco di Verona al centro, in questi giorni, di infinite polemiche con il segretario leghista Matteo Salvini, a proposito della candidatura alla governance della regione Veneto. Di fatto più si guarda al suo curriculum (opportunamente tradotto in inglese, francese, tedesco e polacco, in una pagina wikipedica decisamente migliore di quella del politico italiano medio), più si comprende perché Flavio Tosi potrebbe essere il vero leader del centrodestra italiano del futuro…
Diversamente da Massimo Rebotti, un altro degli “epici” redattori del Corsera impegnati nelle agiografie renziane e che neppure mentre parlano degli altri politici riescono ad impedirsi un inciso omaggiante – (cito dal suo ultimo lavoro pubblicato in prima sul Corriere.it e titolato “Sei cose da sapere su Flavio Tosi”:«L’ospite che mi ha messo più in difficoltà? È il sindaco di Verona, mi ha sotterrato» dirà Gad Lerner in un’intervista. Nel 2011 l’indagine «Monitor Città» lo incorona come il sindaco più amato d’Italia insieme a Matteo Renzi (un altro che in tv ci sa fare)) – penso che il sindaco veronese non abbia neppure il problema del “bucare lo schermo” mediatico che assilla l’attuale Premier: detto altrimenti si riesce a seguirne tranquillamente un’intervista tv senza provare il folle desiderio di “cannarci” o di cambiare canale. Soprattutto, a differenza di Matteo Renzi e di Matteo Salvini, Flavio Tosi sembrerebbe essere persona mediaticamente seria, capace di contenere il desiderio di occupare ogni spazio televisivo disponibile e di concentrarsi sul suo lavoro.
«Veronese, veneto, padano, italiano» fondamentalmente mi sta bene anche questa chiara descrizione privata di ogni retorica interessata che Tosi avrebbe fatto di se stesso: nel Paese delle “cento città”, scagli la prima pietra colui o colei che non si presenta prima come figlio/a della regione di provenienza e poi con la sua identità nazionale. E comunque per quanto riguarda il profilo ottimale dei rappresentanti politici che vorrei, la penso esattamente come Benedetto Croce: “Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta”.
Featured image, Flavio Tosi, autore Niccolò Caranti, fonte Wikipedia.