Quello che non sapete del Portogallo del tè

Da Fiveoclock

Piantagione delle Azzorre

Come vi dicevo ieri, sono stata a una cena con l’Ente Turistico portoghese. Incontro interessante e un occasione per conoscere nuovi blogger.

La portoghese Caterina di Braganza, sposa di Carlo II, è colei che ha introdotto al corte britannica il rito del tè. Il Portogallo, infatti, tra Quattrocento e Cinquecento, poteva vantare molte basi commerciali in Oriente (tra cui Ceylon) e dominava gli scambi commerciali di varie regioni asiatiche tra cui Cina, Giappone (ieri sera mi è stato detto che la tempura ha origine da un piatto portoghese), India e Indonesia. Furono le navi portoghesi e olandesi a portare, per la prima volta, le foglie di tè in Europa.

I portoghesi poi furono sempre più attratti dall’Est del mondo e dalle Americhe, subirono l’accesa concorrenza dell’Olanda e cedettero Bombay (India) al Regno Unito come dote della ormai famosa Caterina. L’impero orientale venne quindi a sgretolarsi.

Oggi esiste ancora però un tè portoghese. Viene coltivato sulle isole Azzorre. La tradizione risale al 1750 e il Portogallo, all’epoca, si aggiudicò un altro record, quello di primo Paese europeo produttore di tè. Le cose migliorarono quando le 1883 vennero introdotti degli esperti coltivatori dalla regione cinese di Macau. Le loro indicazioni servirono ad aumentare la produzione e a inserire la coltivazione di gelsomino, un ingrediente importante per aromatizzare il tè.

Mi sto informando, con l’aiuto di Adam Communication, per farvi sapere anche le migliori Tea Room del Portogallo, magari partendo dalla sua capitale, Lisbona… cari lettori, ci siete mai stati? Potete darci qualche consiglio?

Io sono stata a Lisbona tantissimo tempo fa, in occasione di Expo ’98. Mi era piaciuta molto come città. La cosa che mi è rimasta impressa di più, è stato il monumento a Cristoforo Colombo: una macchia di bianco brillante tra il blu del cielo e quello del mare.



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