Magazine

Quest'incontenibile disprezzo per Rosy Bindi

Creato il 19 marzo 2013 da Nicola_pedrazzi @Nicola_Pedrazzi
      L'onorevole Gessica Rostellato che si bulla pubblicamente di non aver stretto la mano a una sua collega è più ridicola di me al liceo nell'intervallo che, con fare tra il disinibito e il caracollante, appoggiato alle machinette delle merendine, selezionavo chi salutare, e con quale intensità. Ma cosa sei, una bambina? Ti informo che il popolo italiano che per Costituzione rappresenti (tutti noi, non solo chi ti ha votato) ti ha mandato in PARLAmento per risolvere assieme ai tuoi colleghi i nostri problemi. Funziona così il PARLAmento, te lo spiego coi colori: uno dice blu, l'altro vuole rosso...e puff! Viene fuori qualcosa di viola. Il viola e tutti i colori derivati sono la democrazia, qualcosa di imperfetto che rispetta tutti. Se non ti piace la democrazia vai in Corea del nord, se non ti trovi con i lavori socializzanti fai l'astronauta, o il sub. Sei giovane, hai ancora tempo.
      Purtroppo, questa cretina non c'è mica arrivata da sola a comportarsi così. Sono nonno Berlu e papà Grillo ad averglielo insegnato, il disprezzo per i politici, prima che diventasse una non-politica di un non-partito con un non-statuto "e che non-saluto". D'altronde non ci si capisce più nulla: se votare secondo libertà di coscienza è tradire, se appoggiare un governo sulla base di un programma utile e condiviso è come cambiare casacca in cambio di soldi... ecco che "salutare" diviene "inciuciare" e la politica (quella che fa sì che non abbiamo la monnezza sotto casa, e che la gente non si ammazzi per strada) non esiste più. Ma va bene così. Non è che mi aspetto che dopo 20 anni di Berlusconi la persone siano ancora in grado di fare certi distinguo: da quando Scilipoti ha fondato i "Responsabili" le parole non hanno più senso, si sa.
      Tuttavia una domanda mi rimane nel gargarozzo, e ve la voglio fare. Mi spiegate da dove viene tutto questo disprezzo per una come Rosy Bindi? Perché, in questo, la non-intelligentissima Gessica Rostellato non ha colpa... non fa che riprodurre in atteggiamenti patetici un sentimento diffuso. Basta leggere i giornali (Fatto in primis) per capire che si è creato una temperie cultural-giornalistica in cui Rosy Bindi è sinonimo di schifo. Ma come? Ma perché? Davvero, ma perché? Qualcuno me lo spieghi senza battute sul suo fisico e senza facili ironie sulla fallimentare campagna elettorale del PD, per favore. Perché Rosy Bindi sarebbe impresentabile, insalutabile come Capezzone, spiegatemelo: voglio degli argomenti. Mi ha sempre colpito il potere dei modi dire: quando qualcosa diventa proverbiale diventa vero. Che Rosy Bindi sia il vecchio per eccellenza, il principale rudere delle rovine della Seconda Repubblica è divenuto realtà acclarata; come che Ilary Blasi in Totti è gnocca: un'affermazione inconfutabile.
      Beh vi svelo un segreto. Rosy Bindi è una delle migliori figure politiche degli ultimi vent'anni. L'avrà aiutata il contesto disastroso... ma la Bindy ha un percorso coerente e cristallino, come solo quelli con un disegno politico possono avere. Certo, è una ex Democristiana. Come quasi tutti i politici italiani di quella generazione (gli altri erano comunisti, li preferite? Io forse sì, ma non pretendo siano tutti come me). Certo, è cattolica. Cos'è, credere in Gesù Cristo non è più solo fuori moda, è diventato anche una cosa disdicevole? Certo, ha più di sessant'anni e una carriera alle spalle. Non si chiamava esperienza una volta? È vero, ha opposto resistenza alla "rottamazione". Ma alle primarie del 29 dicembre ha ottenuto il secondo posto su sette candidati in provincia di Reggio Calabria con 7.527 voti (devo proprio ricordarlo che è quasi la metà dei votanti alle parlamentarie 5 stelle?)
      Fermiamoci un attimo, liberiamoci dei facili sorrisini scanzati, ve ne prego. Se una cosa la dicono tutti, non è detto che sia vero: la Terra non era piatta prima del 1492. Coetanei, ve ne prego. Ve ne prego, per favore.
      Due tratti biografici, per conoscere meglio questa impresentabile di lungo corso, l'oggetto privilegiato del dileggio giovanilista. Dopo essere stata eletta deputata nelle file del Partito Popolare Italiano nel 1994, la Bindi capisce (assieme a tanti altri) che la sinistra ex PCI non sarebbe mai bastata a battere la neodestra berlusconiana: per questo prima aderisce all'idea ulivista e poi al Partito Democratico. L'Ulivo, cara Gessica Rostellato, nasce perché i comunisti riformati e i democristiani laici si stringono la mano, appianano le loro divergenze, esaltano i loro valori comuni, e decidono di governare. Non è la merda, cari coetanei, questa è la politica nella sua ragion d'essere: un incontro tra due o più persone finalizzato alla conquista del potere finalizzata a sua volta alla soluzione di un problema. Ma andiamo avanti: Ministro della Sanità dal 1996 al 2000, Ministro per le Politiche della Famiglia dal 2006 al 2008, candidata contro Veltroni alle primarie del 2007, vicepresidente della Camera dal 2008 al 2013. Scrive la Riforma del Sistema sanitario Nazionale, è autrice, contro tutto il mondo cattolico conservatore, della Legge sui Diritti e Doveri delle Persone Conviventi (DICO) - una mossa azzardatissima vista la risicata maggioranza parlamentare del governo Prodi II e controproducente dal punto di vista del consenso: i DICO, bocciati dalla sempiterna mano del Senatore a vita Andreotti, gli costeranno l'ostilità a vita della Chiesa (e di parte del suo mondo di provenienza) senza farle guadagnare le simpatie delle associazioni gay, per le quali il provvedimento era troppo tiepido. Rimane tuttavia l'unica ad aver provato a fare qualcosa di concreto per gli omosessuali in Italia, così come è l'unica a candidarsi ad una sconfitta certa alle proto-primarie del 2007 (Bersani fece "un passo indietro"), al solo fine di legittimare delle consultazioni che altrimenti sarebbero state una farsa - ben tre liste sostenevano Veltroni come candidato premier.
      Ecco, Rosy Bindi è questa signora qui. Più intelligente che brutta. Non mi stupisce cha abbia teso una mano ai parlamentari 5 Stelle: la sua storia politica è una storia di mani tese, di tentativi di andare oltre i propri steccati nel sogno non egoistico di cambiare l'Italia. Ascoltiamola parlare, per vedere se vi e mi racconto delle fregnacce. Vi propongo due cartoline.
      Uno. La Bindi che spiega il disegno politico di lungo periodo cui ha dedicato tutta la sua vita. Non deve piacere per forza. Magari (probabilmente) è tutto sbagliato. Ma rimane il fatto che questa donna ha una visione parecchio solida di quello che ha fatto e che sta facendo: chiunque riservi a questa politica un trattamento che andrebbe riservato a Capezzone si sta comportando esattamente come Capezzone.

      Due. Una splendida dimostrazione di passione, di complessità, di coscienza politica. La Bindi contestata dai gay alla Festa de l'Unità di Roma incarna il dilemma interiore di una coscienza umana in politica...un dilemma prezioso e raro (lo stesso che hanno provato i Senatori 5 stelle davanti alla scelta tra Grasso e Schifani) un dilemma verso il quale noi cittadini dovremmo provare un rispetto - oserei dire: una gratitudine - profondissima. È anche per questo che i politici guadagnano bene. Perché le responsabilità politiche pesano come macigni sul cuore.

      Cara Gessica Rostellato,prima del Sessantotto, del Settantasette, delle radio indipendenti dove tutti parlano, prima dei social networks dove tutti appaiono, prima di Mediaset, della Carfagna, prima del "tutti possono", prima della Libertà obbligatoria...  ai tempi di Pinocchio e di Libro Cuore, quando le maestre bacchettavano sulle mani (tempi duri) e l'ignoranza era ancora qualcosa per cui arrossire (bei tempi)... nel vecchio mondo, quando la gente aveva ancora il senso delle proporzioni... le giovani esordienti non è che salutavano, si inchinavano di fronte a persone con la storia, la carriera e la spina dorsale di Rosy Bindi.
      Vergognati, poppante. Studia.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog