La questione immigrazione è esplosa nella sua drammaticità, risultato di una politica scellerata e mafiosa dell’accoglienza i cui risvolti sono ormai imprevedibili.
La gravità della questione immigrazione ci mostra una realtà davvero preoccupante, con le immagini della stazione centrale di Milano o della stazione Tiburtina di Roma o della stazione di Ventimiglia, trasformate in dormitori e rifugi di fortuna. Ci sono disperati che bivaccano in attesa di un via libera per raggiungere quei Paesi nel Nord Europa dove potere chiedere asilo e avere lo status di rifugiati politici.
Emergenza sanitaria e igienica.
Sono centinaia gli immigrati ed esplode anche l’emergenza sanitaria. L’igiene e la sicurezza cominciano ad essere un grosso problema. I casi di scabbia e di malattie legate alla pelle sono tanti. I volontari si prodigano, sono encomiabili, distribuiscono vestiario e cibo, li medicano, ma non basta. Attualmente non è in atto un’accoglienza da Paese civile.
La questione immigrazione è davvero molto difficile da superare e la situazione rischia di esplodere da un momento all’altro. I posti per ospitare i migranti non bastano più. Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile poter fronteggiare un’emergenza che è anche la conseguenza di una retorica sbagliata dell’accoglienza, di una totale impreparazione, incapacità di decidere e soprattutto isolamento nei confronti dell’Europa.
E poi c’è Milano, con la stazione ferroviaria ridotta ad un bivacco vergognoso, con gli africani che dormono per terra, con più di 100 casi di scabbia (sembra che una donna eritrea abbia contratto anche la malaria) dalla quale i viaggiatori e i turisti cercano di passare alla larga, molti vanno a visitare l’Expo…
La questione immigrazione e l’Unione Europea.
L’UE brancola nel buio. Il piano di ripartizione dei migranti è già fallito sotto le pressioni di almeno una dozzina di Paesi che dei migranti che arrivano in Italia ed in Grecia proprio non ne vogliono sapere. La questione immigrazione, con i 40mila profughi richiedenti asilo, al momento, resta un’emergenza solo per Atene e Roma, alle prese con strutture di accoglienza al collasso.
La commissione di Bruxelles insiste sull’obbligo di ripartire equamente i possibili rifugiati tra tutti i 28 Paesi dell’Unione, ma il negoziato è di fatto fermo. Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Spagna si sono chiamate fuori, la Francia ha chiuso le frontiere e l’Ungheria minaccia addirittura di costruire un muro ai confini con la Serbia per bloccare i flussi migratori di curdi, siriani, eritrei e somali.
Tutto è tornato assolutamente in discussione. Martedi prossimo si terrà un consiglio straordinario dove verranno discussi i ricollocamenti tra gli Stati membri, i quali hanno espresso visioni divergenti sull’obbligatorietà di accettare gli immigrati. Alcuni hanno messo in discussione i criteri di ripartizione. In discussione sono il numero totale delle persone da ricollocare Paese per Paese, i fondi a disposizione e la capacità delle strutture, ovvero non c’è accordo assolutamente su nulla.
Se la questione immigrazione verrà discussa su queste basi, si arriverà alla stessa situazione al vertice del 25 giugno a Bruxelles e la soluzione non sarà facile. Insomma, tante parole, pochi fatti e solidarietà europea pari a zero.
E l’Onu? E’ soltanto una sigla.
E Mogherini, Pinotti, Alfano, Renzi? Parlano, parlano e non dicono nulla.
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!