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Questo matrimonio non s’ha da fare…..!

Creato il 24 febbraio 2012 da Sidast

QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE…..!

Dopo lungo e intenso fidanzamento, sembrerebbe che l’Ast e la Jonica Trasporti si apprestino a celebrare il loro matrimonio…. d’interesse !

 

Pare, però, che prima della fatidica frase pronunciata dal prete, Padre Lombardo. “Chi si oppone parli adesso o mai più….” Che precede il fatidico “sì”, una folla d’ invitati alla funzione si precipiterà all’altare impedendo che la cerimonia si concluda secondo copione.

 

In primis, circa mille dipendenti dell’Azienda per nulla disposti a transitare, dal ruolo di “impiegati regionali” a quello ben più misero di schiavi di un padrone. Poi una folta schiera di Sindacalisti, con l’avanguardia degli aderenti al Sidast seguiti a ruota dai cigiellini, dai cislini, dagli ugellini, dai faisini e pure dai cobas del lavoro privato. A ruota (non certo per importanza), una fitta schiera di deputati regionali di quasi tutti i partiti e i movimenti politici presenti all’Assemblea Regionale Siciliana sia in nome proprio sia su delega delle Aziende private del tpl che non intendono “passare per fesse” facendosi scavalcare da un furbastro pronto ad accaparrarsi l’intera AST spa, nel caso di fallimento della stessa, ritenendo “cosa buona e giusta” una bella gara “ad evidenza pubblica” volta ad attribuire le linee lasciate libere….

 

Il piano ideato anni fa dal Direttore Generale dell’Ast e da Antonello Montante che, assieme al proprio amico Ivan Lo Bello vede i mafiosi dappertutto, perfino fra gli innocui “Forconi” senza guardare, piuttosto, in casa propria, potrebbe essere, quindi, essere destinato al fallimento senza contare gli eventuali risvolti penali che potrebbero investire gli ideatori dell’affare del secolo in “salsa siciliana”…..

 

Ma, come ha potuto, il Montante  pensare che un affare talmente colossale, che gli avrebbe permesso, con il ricavato della vendita di una sua bicicletta o di un ammortizzatore, acquistare un autobus, passare inosservato?

 

Capiamo che si tratta di un grosso e geniale imprenditore non per nulla insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro conferitogli dal Presidente della Repubblica Napolitano destinatario di una stupenda bici Montante.

 

Capiamo che ha fatto, grazie alla Marcegaglia (alla quale ha donato una bici personalizzata oltre ad una biciclettina rosa alla sua figlioletta) una brillante carriera in Confidustria….

 

Capiamo che ha ottenuto riconoscimenti bipartisan a destra e a manca anche nel campo della letteratura (vedi Camilleri che lo ricorda, assieme al suo genitore, nei propri romanzi citando una delle prime bici uscite dallo stabilimento nisseno) e nel campo dello spettacolo (vedi Fiorello destinatario dell’ennesima bici-regalo)…..

 

Ad Antonello Montante ci sentiamo di dare un fraterno consiglio: lasci perdere l’Ast e veda, piuttosto, di fare “le scarpe” ad Ivan Lo Bello o, addirittura alla Marcegaglia che sembrano essere in procinto di lasciare i rispettivi incarichi confindustriali…..  

 

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